SCIENZA E RICERCA

Alfred McEwen: la vita sulla Terra è arrivata da Marte?

Alfred McEwen è direttore del Planetary Image Research Laboratory del dipartimento di Planetologia dell’università dell’Arizona, Tucson. È il principal investigator di HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment), il più grande telescopio mai realizzato per l’esplorazione del sistema solare, a bordo della Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), una missione NASA in orbita attorno a Marte dal 2005.

Martedì 20 febbraio alle 17 racconterà i segreti di Marte in una lezione in Aula magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo in via VIII febbraio 2 a Padova. Ad accompagnare il suo racconto ci sarà Gabriele Cremonese, astronomo dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Padova, co-principal investigator di CaSSIS (Colour and Stereo Surface Imaging System), strumento di uno dei più importanti satelliti della nostra agenzia spaziale europea, ossia il Trace gas Orbiter (TGO) della missione ExoMars, in orbita dal 2016.

Nell'intervista rilasciata al Bo Magazine, Alfred McEwen ci racconta che HiRise ha due scopi principali: il primo è studiare la superficie del pianeta per individuare un possibile sito di atterraggio; il secondo è raccogliere più dati possibili sul presente e sul passato di Marte. Grazie a queste missioni oggi infatti sappiamo che è presente acqua su Marte, soprattutto sotto forma di ghiaccio. E sebbene al momento non ci siano evidenze empiriche riguardo alla presenza di vita su Marte, ci sono buone ragioni per credere che ci sia o ci sia stata. Marte in passato assomigliava alla Terra e con quest'ultima vi sono stati scambi di materiale roccioso. Se verrà trovata vita su Marte, occorrerà  capire se sia arrivata dalla Terra o se al contrario sia stato Marte a portare la vita sulla Terra.

 

Che cosa la porta a Padova in questi giorni?

Sono qui per lavorare al progetto Cassis, il “Colour and Stereo Surface Imaging System” (sistema di dati di superficie a colori e stereo), un nome davvero molto estroso per una fotocamera digitale montata a bordo dell'ExoMars Trace Gas Orbiter che orbita attorno a Marte e che sta finendo adesso la sua fase di frenaggio per sistemarsi nell'orbita. Inizierà presto a scattare qualche bella foto.

Lei è anche principal investigator del progetto Hirise, di che cosa si tratta?

Hirise è l'High Resolution Imaging Science Experiment (esperimento scientifico per immagini ad alta risoluzione) montato sul Mars Reconnaissance Orbiter che orbita attorno a Marte ormai dal 2006. È una telecamera a risoluzione davvero molto alta: arriva fino a 30 cm per pixel, e la stiamo usando ormai da 12 anni. Abbiamo immagini di circa il 3% della superficie di Marte, perché con quella risoluzione puoi arrivare a coprire solo aree relativamente piccole. Cassis si occuperà di aree più vaste, con immagini a colori e suoni stereofonici. Hirise ha due scopi principali. Il primo è quello di identificare un sito di atterraggio, lo abbiamo fatto per il lander Phoenix, per il lander Curiosity del Mars science laboratory, lo abbiamo fatto per un paio di rover dei progetti 2020 che non sono ancora stati lanciati e per altri. Il secondo obiettivo è la scienza: stiamo studiando tutto quello che possiamo sulla superficie sia di Marte antico sia di Marte moderno. Stiamo osservando come la superficie di Marte sta cambiando.

Cosa sappiamo oggi a riguardo della presenza di acqua su Marte?

Sappiamo ormai per certo che c'è acqua sotto forma di ghiaccio e un po' di acqua evaporata nell'atmosfera. C'è un bel po' di ghiaccio su Marte e ne stiamo trovando sempre di più. Ci sono anche evidenze, provenienti da canali e altri dati morfologici, che c'è stata acqua liquida su Marte. Abbiamo un sacco di dati su cui dobbiamo lavorare. Stiamo cercando di capire quando c'è stata acqua su Marte, dove, in che quantità, da dove veniva, se dal sottosuolo o dallo scioglimento di ghiacci. Queste sono alcune delle cose che stiamo tentando di capire e Cassis ci darà una bella mano.

Marte ha mai ospitato la vita?

Non sappiamo se Marte abbia mai ospitato la vita, non abbiamo evidenze dirette riguardo la presenza di vita su Marte, oggi, o in forma fossile nelle rocce. Ma ci sono valide ragioni per pensare che ci dovrebbe essere vita o che perlomeno ci sia stata. Marte in passato assomigliava molto di più alla Terra ed era certamente abitabile. Inoltre Marte e la Terra si sono scambiati materiale roccioso da eventi di impatto, specialmente grandi eventi di impatto che sono occorsi nelle prime fasi della storia del sistema solare. Ci arrivano ancora oggi rocce da Marte, ma per far arrivare rocce dalla Terra a Marte ci sarebbe bisogno di impatti più grandi. In passato ce ne dovrebbero essere stati, quindi se la vita è comparsa sulla Terra dovrebbe essersi potuta trasferire su Marte o, alternativamente, la vita potrebbe essersi originata su Marte ed ecco come noi siamo arrivati qui!

L'uomo atterrerà mai su Marte?

Penso proprio di sì, ma ancora non abbiamo una data esatta per questo né sappiamo chi ci riuscirà. Potrebbe essere grazie agli sforzi della Nasa o dell'Esa, potremmo farcela grazie a qualche compagnia privata come Space X, potrebbero farcela i cinesi che hanno programmi spaziali molto ambiziosi riguardo a Marte, o qualcun altro ancora. Vedremo, ci vorranno almeno altri 20 anni direi.

Ma perché mandare uomini su Marte? Che cosa faranno? Ci sono diverse idee a riguardo. Innanzitutto esploreranno il pianeta: avere persone sul suolo marziano permette in un giorno di fare cose che con i nostri robot che si guidano lentamente impieghiamo anni a fare. Per alcuni l'idea è di colonizzare Marte e farne un avamposto dell'umanità. È davvero una gran bella sfida, tanti auguri.

Francesco Suman

 

 

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