UNIVERSITÀ E SCUOLA

Le equazioni femminili

Nel maggio 1935, in una lettera indirizzata al New York Times, Albert Einstein, che insegnava fisica a Princeton, chiedeva di poter scrivere un articolo per celebrare la grandezza di Emmy Noether, matematica tedesca scomparsa nell’aprile dello stesso anno. Quell’articolo Einstein lo scrisse, usando queste parole: “Emmy è stata il più grande genio creativo matematico da quando l’istruzione superiore è stata aperta anche alle donne. Nella sua vita si è dedicata allo studio della matematica a livelli eccelsi. Le nuove generazioni di matematici devono renderle omaggio per aver sviluppato l’algebra moderna e aver capito le leggi che stanno alla base della natura. In lei c’era tutto questo, e c’era la poesia delle idee logiche”. Di lei scrive anche Gabriella Greison nel recente libro Sei donne che hanno cambiato il mondo (Bollati Boringhieri), tra i finalisti del Premio Letterario Galileo 2018 per la divulgazione scientifica: “Da bambina Emmy mostrò subito le sue qualità. Si racconta in un gustoso aneddoto che durante la festa di compleanno di una sua compagna di classe i bambini venivano intrattenuti con indovinelli e domande scherzose, fino a che arrivò il momento di una domanda piuttosto difficile, di tipo matematico: il problema della combinazione. Nessuno sapeva di che cosa si stesse parlando, nessuno tranne Emmy, che intervenne e diede la risposta corretta. Aveva solo sei anni”. Una mente geniale, a cui ora il dipartimento di Matematica Tullio Levi-Civita dell’università di Padova dedica Simmetrie di e con Andrea Pennacchi, una lezione-spettacolo che si inserisce nel programma di eventi Donne e Matematica (in scena venerdì 9 e 16 marzo, alle 17, nell’Aula magna del polo multifunzionale Vallisneri), che prevede anche una mostra, seminari e due tavole rotonde per docenti, universitari e ragazze e ragazzi delle scuole superiori. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le studentesse, gli studenti e il pubblico sul ruolo delle donne nel mondo scientifico, in particolare nella matematica.

Frances Kirwan, University of Oxford

La mostra itinerante Women of mathematics throughout Europe. A gallery of portraits, il cui punto di partenza è stata la settima Conferenza europea dei matematici, tenutasi a Berlino nel 2016, è stata ospitata in molti dipartimenti e convegni del mondo. Ora arriva a Padova, con un allestimento al piano terra del dipartimento di Matematica Tullio Levi-Civita, dal 7 al 23 marzo. Attraverso immagini e parole vengono raccontate le storie di donne straordinarie eppure normali, di matematiche contemporanee, non miti ma studiose appassionate che lavorano con impegno e tenacia, superando le difficoltà create dalle discriminazioni di genere. Tredici ritratti di matematiche, tra queste anche l’italiana Barbara Nelli dell’università dell’Aquila: “Sono donne brave ma assolutamente normali, non sono famose, lavorano tutti i giorni come chiunque altro – spiega la professoressa Giulia Treu, organizzatrice dell’iniziativa padovana insieme alla professoressa Paola Mannucci e a Cinzia Clemente -. I miti non sempre aiutano a definire la strada perché sono modelli difficili da raggiungere, mentre le storie più semplici posso regalare ispirazione e motivazione vera a un gran numero di persone, in questo caso alle studentesse di matematica. Il messaggio è chiaro: tutto è possibile”.

Kasia Rejzner, University of York

Ecco allora che l’esperienza dell’inglese Frances Kirwan dell’università di Oxford, definita per lungo tempo “Mr” (signor) Kirwan nella corrispondenza ufficiale del suo dipartimento, incontra quella di Kasia Rejzner dell’università di York, che regala una considerazione sull’errore in matematica e sulla possibilità di sbagliare, senza scoraggiarsi: “Making a mistake should not be a reason for getting discouraged. You need to explore many things before finding a good idea. In mathematics, there is a clear cut between what is right or wrong, and it is easy to make a mistake, so do not fear making a mistake in front of your colleagues. Keep in mind that it is easier to be wrong than to be correct”. E ancora, le parole della francese Nalini Anantharaman dell’università di Strasburgo, che parla di “privilegio”, riferendosi al suo studio e all’occasione unica di “creare cose bellissime senza preoccuparsi della loro applicazione”, si intrecciano alla riflessione sulla famiglia offerta dalla finlandese Kaisa Matomӓki: “I had a lot of time to think about mathematics when I was on maternity leave for my first child, even though I didn’t have much time devoted solely to work. I’m not sure how it will work out this time with two children. However, as I have a quite secure position and an official maternity leave, I am not really worried even if I do not get much mathematics done for a year, but can happily devote time for the family”. Esempi di genio, carriera ma anche vita reale, per ispirare le matematiche di domani e, in generale, tutte le donne. “Questo evento è per tutti – ha precisato Paola Mannucci – Non si rivolge solo alle studentesse, ma anche agli studenti”. Le statistiche dimostrano che c'è ancora una sproporzione tra uomini e donne che intraprendono la carriera matematica e la sproporzione è sempre più elevata con l'avanzamento di carriera. “Con questa iniziativa noi vogliamo parlare sia alle donne che agli uomini, perché dobbiamo confrontarci e condividere”, per superare ostacoli e discriminazioni.

Nalini Anantharaman, Universirty of Strasbourg

L’esposizione itinerante è un'opportunità di networking che può rafforzare le collaborazioni e gli scambi tra matematici e matematiche in diversi paesi europei e stimolare il dialogo tra pubblico e matematici padovani. Sono previste visite guidate alla mostra, organizzate dagli studenti, per raccontare la vita delle donne matematiche descritte nei pannelli fotografici. Oltre alla mostra e allo spettacolo dedicato a Emmy Noether, il dipartimento organizza seminari divulgativi e due tavole rotonde: la prima del 9 marzo, su Donne e matematica, ospita docenti provenienti da varie università europee, quella del 16 marzo, La scuola e i giochi matematici, si rivolge a tutti ma in particolare agli studenti e alle studentesse delle superiori. Il progetto coinvolge l'Indam (Istituto nazionale di alta matematica) e l’Umi(Unione matematica italiana), che segnala l’iniziativa come evento satellite della Egmo18, European girls' mathematical olympiad, che si terrà a Firenze nel mese di aprile.

Francesca Boccaletto

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