CULTURA

Piccole pagine: Topipittori

Nella primavera del 2004, a Milano, Giovanna Zoboli e Paolo Canton fondano Topipittori, casa editrice specializzata in libri illustrati per bambini e ragazzi, nata "da un interesse comune verso i libri, intesi come strumenti di conoscenza, gioco, educazione intellettuale, emotiva ed estetica"

"Io e Paolo venivamo da esperienze in case editrici. Prima del 2004 avevamo fatto parecchie cose, dalle traduzioni agli adattamenti - spiega Giovanna Zoboli, protagonista di questo episodio di Piccole pagine -. E lavorando, più in generale, anche nella comunicazione ci siamo avvicinati alle immagini, attraverso collaborazioni con bravissimi illustratori. Al di là delle esperienze editoriali, personalmente mi è sempre piaciuta la letteratura illustrata per ragazzi, e così a Paolo. In Topipittori abbiamo messo insieme questi percorsi".

"La frequentazione della fiera di Bologna (Bologna children’s book fair, ndr) ci ha permesso di scoprire meravigliosi libri illustrati da tutto il mondo - continua Zoboli -. Noi volevamo fare proprio quel tipo di libri, sentivamo l'esigenza di lavorare sulle illustrazioni, facendo una ricerca specifica. Oggi in libreria lo scaffale che ospita gli albi illustrati è molto ricco, ma quando noi abbiamo iniziato non era così: era più difficile trovare albi particolarmente curati dal punto di vista dei testi, delle illustrazioni, della grafica".

Montaggio: Elisa Speronello

Passo dopo passo, siamo arrivati al punto in cui questa storia sboccia per dare alla luce un progetto forte e sano, che nel 2022 raggiungerà la maggiore età. Per Topipittori il libro illustrato si rivela "strumento fondamentale per impostare un rapporto non passivo con il sapere, il pensiero, i sentimenti, e un medium eccezionale per sviluppare e formare l’abilità di decodificare la realtà attraverso i simboli umani dell’arte, della comunicazione, della cultura". Il cuore del progetto editoriale è tutto qui.

"La capacità di leggere e comprendere i simboli, e di esprimersi attraverso essi, è, infatti, una competenza cruciale nel nostro tempo, che sempre più dovrebbe essere praticata e raffinata, per arricchire la vita dei singoli, ma soprattutto per crescere nel senso più autentico del termine, in vista di un’autonomia piena, responsabile e matura".

Per realizzare un buon libro illustrato, quale equilibrio è necessario trovare tra immagini e parole? "C'è la famosa formula che utilizzava Sendak per i picture books: tutto quello che dice il testo non lo dice l'immagine e tutto quello che dice l'immagine non lo dice il testo", spiega. "Ma è anche vero che ogni libro ha una formula propria, non c'è un'unica via. Autori e illustratori hanno personali sensibilità: è interessante proprio la capacità di leggere il testo da parte di chi realizza le immagini e, a volte, viceversa, la capacità di chi scrive i testi di leggere le immagini. In ogni caso, bisogna essere dei buoni lettori di immagini e di testi. In questo senso, l'editore ha un ruolo preciso e un gran peso perché mette insieme lo scrittore e l'illustratore, deve intuire quello che sarà il rapporto tra i due e mediarlo: si tratta di un lavoro preliminare importantissimo".

Giovanna Zoboli tratteggia, poi, i profili di autori e illustratori, figure con personalità e approcci differenti: "L'illustratore è consapevole delle tecniche ed è molto attento al colore, alle matite, alla carta. Gli aspetti più tecnici nello scrittore possono non essere così determinanti, ma bisogna considerare che la lingua di chi scrive è molto diversa da quella utilizzata nel parlato quotidiano e, in questo senso, viene fatta spesso confusione. Noi riceviamo tantissime proposte, anche da persone competenti da cui io mi aspetterei maggiore consapevolezza e invece, a volte, questo strumento della scrittura viene usato in maniera un po' inconsapevole e questo fa sì che, spesso, risulti più facile trovare dei buoni illustratori rispetto a buoni autori di testi".

Scrivere per l'infanzia richiede competenza e cura. Spesso si rischia di commettere errori, di proporre testi banali o moraleggianti, e questo di solito succede a chi non ha letto abbastanza, perché "la letteratura per ragazzi in realtà è poco conosciuta [...] Io suggerisco di leggere i classici: per scrivere in modo adeguato per i ragazzi basterebbe leggere le fiabe dei Grimm, le Fiabe italiane di Calvino, quelle di Andersen o di Oscar Wilde. O ancora, Alice nel paese delle meraviglie, Il vento tra i salici, Winnie the Pooh. I grandi classici non fanno mai questi errori, anzi".

"Dell'infanzia l'adulto tende ad avere una visione oleografica, leziosa, infantile nel senso più deteriore del termine. L'errore è questo, all'origine vi è una scrittura manierata. Un errore tipico lo riscontro nelle lunghissime descrizioni di paesaggi idilliaci, all'inizio di una storia".

"Se volete provare a scrivere qualcosa, una delle tante cose da fare, per evitare gli errori più frequenti, è non cadere nei luoghi comuni su questo genere di letteratura, intramontabili assurdità che nuocciono gravemente all’aspirante autore di libri per l’infanzia. Eccone alcuni: scrivere per bambini è un’attività da vecchie signore, come fare torte di mele e ricamare centrini, per scrivere buoni testi è sufficiente avere molta fantasia e adorare i bambini, gli editori di libri per ragazzi sono un consesso di anime belle, sensibili alla poesia della vita, l’infanzia è un mondo di ingenuità e bellezza perduta, un’età dell’oro a cui hanno accesso solo adulti speciali, rimasti bambini, per scrivere per ragazzi bisogna abbassarsi al loro livello, i libri per ragazzi devono essere utili, insegnare qualcosa, istruire e educare" (La vera storia dei Topipittori ovvero come e perché siamo diventati editori di picture books)

Oltre a essere una casa editrice in ottima salute, Topipittori è anche un vivace contenitore di pensiero, riflessioni, visioni del mondo. Il sito propone un blog (diviso in due sezioni: Topipittori e Topilettori) molto seguito e apprezzato. "Abbiamo iniziato nel 2010 con l'idea di promuovere i nostri libri raccontandoli, ma volevamo e vogliamo raccontare anche tanto altro: la cultura rivolta ai ragazzi, quindi il cinema, il teatro, il gioco, la grafica, la scuola, le biblioteche. Accogliamo tante voci: a scrivere sono gli insegnanti, i bibliotecari, gli scrittori, gli illustratori, gli atelieristi, gli studiosi, i genitori".

Infine, il libro dell'infanzia di Giovanna Zoboli è Cinque lire di stelle di Federico Garcia Lorca, poesie, filastrocche, ninna nanne, con disegni dell'autore. "Mi è stato regalato dai miei genitori. Andavo a scuola e conoscevo già la poesia, avevo circa otto anni, ma questo libro mi colpì particolarmente per la qualità poetica e dell'immaginazione di Lorca. Mi affascinò a tal punto da indurmi a scrivere subito delle poesie per poter confezionare un libretto".

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