CULTURA

Consigli di letture estive: Tonello

Prosegue la nostra rubrica con i consigli di lettura estiva da parte di alcuni professori dell'università di Padova. Dopo Telmo Pievani e Marco Bettiol è la volta di Fabrizio Tonello, professore di scienza politica e caporedattore de Il Bo Magazine.

Cosa leggerà in vacanza quest’estate? Ci dice almeno tre libri che metterà in valigia?

Niente libri in valigia: tutto ciò che serve sta nel mio Amazon Kindle, che mi permette di leggere qualsiasi cosa stando su uno scoglio del Salento o su un prato della Val Pusteria. Per me luglio e agosto sono mesi in cui il lavoro di studio e riflessione si trasferisce in località più ventilate dell'asfissiante pianura padana, quindi continuo a leggere i materiali che servono per le mie ricerche, per esempio Devil's Bargain di Joshua Green, un'inchiesta sul consigliere di Trump Steve Bannon, il vero artefice della sua vittoria elettorale del 2016. Consiglio anche di leggere Trump & Co. di Marco Morini, che inquadra il successo politico di questo palazzinaro americano nel fenomeno globale del rafforzamento delle oligarchie e dell'ingresso dei miliardari in politica, dalla Svizzera fino alla Tailandia. Sto però leggendo Player Piano di Kurt Vonnegut, uno straordinario romanzo del 1952 in cui il grande scrittore americano immaginava già un mondo in cui il 90% della popolazione non ha lavoro perché tutte le attività produttive sono svolte da macchine, controllate da un piccolissimo numero di ingegneri che vivono in speciali quartieri fortificati. Purtroppo ho l'impressione che non sia disponibile in italiano benché a suo tempo fosse stato tradotto con il titolo Piano meccanico. Il tema del romanzo di Vonnegut è di straordinaria attualità perché ci sono dozzine di libri divulgativi sul tema dell'Intelligenza Artificiale e dei Big Data che in un modo o nell'altro ipotizzano uno scenario simile per i prossimi anni: massicce perdite di posti di lavoro in tutte le attività di routine, anche per le professioni intellettuali. Il più dettagliato, anche se non sempre convincente, è The Rise of the Robots di Martin Ford. 

Quali libri si sentirebbe di suggerire tra quelli che ha già letto? Ci sono dei ricordi collegati ad essi?

In letteratura, penso che tutti dovrebbero leggere Vita e destino di Vasilij Grossman, che è un'opera immensa, indispensabile per chiunque voglia capire l'immensità della tragedia della Seconda guerra mondiale. Adelphi ha tradotto anche altre sue opere, tra cui gli utilissimi diari di guerra. Tra i libri che hanno contribuito alla mia formazione intellettuale posso ricordare solo Fernand Braudel, in particolare un agile libretto che si intitola La dynamique du capitalisme, Giovanni Arrighi, soprattutto Il lungo XX secolo. Denaro, potere e l'origine dei nostri tempi e, naturalmente, Pierre Bourdieu, un sociologo senza pari che ha lasciato un enorme vuoto nella cultura europea: tengo il suo Choses dites sul comodino. 

Quali sono i generi e i supporti che di solito preferisce per la lettura? Dove legge di solito?

Trovo commovente ma anche un po' bizzarro il fatto che molti colleghi resistano ancora contro gli eReader, difendendo il libro cartaceo come fosse l'ultima frontiera della civiltà. Citano ogni genere di esperienze sensoriali... la carta sotto i polpastrelli... l'odore della colla... il piacere di sottolineare o di infilare un segnalibro: tutto legittimo, io di libri cartacei ne possiedo 11.500, ma a un certo punto lo spazio disponibile per gli scaffali finisce. E poi, si può andare al mare o in montagna con tre casse di saggi e romanzi?  Cercheremo l'opera di un autore minore che ci serve per completare un lavoro nella biblioteca di Rio Molino, Pian di Meleto, o Casarano? Possiamo portare in barca a vela l'opera completa di Simenon? Per carità, compriamoci un Kindle e contribuiamo all'ulteriore arricchimento dell'ipercapitalista Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, oggi grosso modo l'uomo più ricco del mondo.

 

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