UNIVERSITÀ E SCUOLA

Il ministero propone i libri fatti in casa

Addio all’obbligo di adottare testi scolastici; forti limitazioni per l’indicazione di testi consigliati; nuovi vincoli di spesa; facoltà delle scuole di produrre in autonomia testi in formato digitale, da mettere a disposizione di tutti gli istituti statali. Sono alcune delle novità che emergono dalla nota Miur del 9 aprile scorso, che riprende e precisa  le disposizioni di legge che entreranno in vigore dall’anno scolastico 2014/2015. Le adozioni dei testi o di altri strumenti didattici, che il collegio dei docenti delibera nella seconda decade di maggio dopo la consultazione dei consigli di classe o interclasse, non saranno più obbligatorie. Vengono aboliti anche il vincolo di mantenere lo stesso libro in adozione per almeno 5 o 6 anni (a seconda del ciclo scolastico) e il divieto quinquennale di modificare i contenuti dei testi.

Come dovranno quindi comportarsi i docenti in vista della ripresa dopo la pausa estiva? Se decideranno di non apportare modifiche, potranno limitarsi a confermare i testi già in uso; altrimenti potranno adottare nuovi testi per le classi in cui è previsto, ossia il primo e quarto anno della scuola primaria, il primo anno della secondaria di primo grado, il primo, terzo e quinto anno della secondaria di secondo grado. Tutte le nuove adozioni dovranno rispettare i formati editoriali previsti, ossia integralmente digitali oppure misti, con integrazione tra cartaceo e digitale. Il Miur frena anche sui testi consigliati, quelli cioè che le famiglie possono scegliere se acquistare o no: il collegio dei docenti potrà indicarli formalmente solo se si tratta di opere “di carattere monografico” o “di approfondimento”, con esclusione dei “libri di testo” (la genericità dei termini adottati dal ministero porterà, presumibilmente, a un’incertezza interpretativa che darà origine a una notevole discrezionalità). I collegi potranno consigliare anche contenuti digitali, collegati o meno ai libri di testo. Le delibere di adozione dei testi dovranno essere inviate all’Associazione italiana editori e pubblicate online.

La nota del ministero si sofferma sulle garanzie di autonomia per i docenti nella scelta dei testi da adottare: i dirigenti non dovranno favorire libri di editori disponibili a forniture gratuite anche parziali, mentre i promotori editoriali potranno essere ricevuti solo in orari distinti da quelli delle attività didattiche. La nota ricorda che le delibere di adozione dei testi sono soggette al controllo di regolarità amministrativa e contabile: la verifica riguarda le sole scuole statali e si limita a valutare il rispetto dei tetti di spesa. Quanto agli obblighi per gli editori, il documento del ministero ricorda i riferimenti di legge per prezzi di copertina, contenuti e specifiche tecniche dei testi.

La maggiore novità del prossimo anno scolastico è la possibilità per le scuole di produrre in proprio, in formato digitale, testi e altri strumenti didattici. I prodotti editoriali dovranno essere elaborati, in collaborazione con gli studenti, sotto la supervisione di un docente che ne garantirà la qualità. Ogni opera autoprodotta dovrà essere registrata con una licenza consenta di condividerla e distribuirla gratuitamente, sarà inviata entro la fine dell’anno scolastico al ministero e verrà resa disponibile a tutte le altre scuole statali. 

Il documento del Miur è ricco di dettagli sui limiti di spesa previsti per l’adozione dei testi. I tetti riguardano il primo anno delle scuole secondarie di primo grado e le prime e terze delle secondarie di secondo grado. Gli importi massimi, spiega la nota, verranno stabiliti con decreti specifici. Sono previste riduzioni di due tipi rispetto ai tetti stabiliti: nella misura del 10%, qualora tutti i testi adottati siano nuovi e realizzati nella modalità mista (cartacea più digitale) e con contenuti digitali integrativi; nella misura del 30%, se i testi siano nuovi e realizzati in formato interamente digitale e con contenuti digitali integrativi.  I limiti di spesa per i due gradi della scuola secondaria potranno essere superati al massimo del 10% (nel limite dovranno rientrare anche i testi adottati per eventuali nuove discipline inserite nell’offerta formativa). Nel caso di superamento dei limiti, le delibere di adozione del collegio dei docenti dovranno essere motivate, e occorrerà l’approvazione del consiglio di istituto.

Martino Periti

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