SOCIETÀ

La dieta più antica del mondo: il digiuno

Mangi abbondantemente per cinque giorni e gli altri due ti limiti a 500 calorie. È la moda del momento in fatto di diete che, come tutte, promette di far perdere peso in breve tempo. A proporla sono Michael Mosley, medico e giornalista della Bbc, e Mimi Spencer, giornalista, nel libro Fast diet, che sta spopolando in Gran Bretagna. Ma la nuova tendenza non riguarda solo l’Inghilterra. In Italia è da poco uscito nelle librerie La dieta del digiuno di Umberto Veronesi e di Fabio Piccinini La dieta più antica del mondo, che pure sostengono la pratica del digiuno “intermittente”. Ma la lista delle diete miracolose sarebbe ancora lunga: dalla dieta dissociata a quella Zona, fino alla Dukan.

“Non esistono diete miracolose per perdere peso. Le diete proposte dai media che promettono rapide perdite di peso – spiega Lorenza Caregaro Negrin, docente dell’università di Padova – possono esporre a rischi per la salute soprattutto se a seguirle sono soggetti con patologie”. Il vero problema nella cura del sovrappeso e dell’obesità sta, tuttavia, nel mantenimento cioè nel conservare il peso raggiunto, senza recuperare i chili persi, come invece spesso accade. Più la dieta è restrittiva e più è facile abbandonarla e recuperare il peso perso. A influire sono da un lato fattori biologici come l’attivazione di meccanismi endocrini e neuroendocrini: la restrizione calorica aumenta la produzione di grelina, un ormone prodotto dalle cellule dello stomaco, che stimola l’appetito. Dall’altro pesano anche fattori psicologici che fanno aumentare il desiderio dei cibi più calorici e riducono la capacità di controllo. In soggetti predisposti la restrizione calorica può anche favorire la comparsa di un disturbo alimentare con vere e proprie perdite di controllo e abbuffate. Per perdere e mantenere il peso è necessario cambiare in modo stabile le proprie abitudini alimentari e il proprio stile di vita. Non è facile e la dieta da sola non basta.

“Per quanto riguarda le diete del digiuno – continua Lorenza Caregaro Negrin – non esistono studi clinici sull’uomo che ne dimostrino efficacia e sicurezza”. I presupposti di tali diete hanno le loro radici nella dimostrazione che nei roditori una restrizione calorica protratta nel tempo, che non induca deficit nutrizionali, allunga la vita media e ritarda la comparsa di alcune alterazioni caratteristiche dell’invecchiamento. Il digiuno intermittente potrebbe avere effetti sovrapponibili a quelli della restrizione calorica prolungata e condividerne alcuni dei meccanismi biologici. “Anche se interessanti, questi dati sull’animale non possono, tuttavia, essere traslati all’uomo”. Mangiare liberamente, dunque, cinque giorni su sette e digiunare gli altri due è una strategia efficace per perdere o per mantenere il peso? Il digiuno intermittente può avere effetti collaterali? Non esistono al momento risposte.

Nel corso degli ultimi 50 anni l’industria alimentare ha fatto a gara per rendere i cibi sempre più appetibili, giocando sul contenuto di zuccheri e grassi, che ne esaltano il sapore e la piacevolezza. Èstato dimostrato che il piacere del cibo – come tutti gli altri piaceri – attiva i circuiti cerebrali del piacere e della ricompensa stimolando il rilascio di dopamina. Un consumo continuo ed eccessivo di alimenti appetitosi e saporiti è uno dei fattori chiamati in causa nella genesi dell’eccessivo introito calorico e dell’obesità, anche attraverso meccanismi che coinvolgono i circuiti del piacere, della ricompensa  e del controllo del comportamento.

La dieta mediterranea, spiega Lorenza Caregaro, è stata riconosciuta come il modello alimentare migliore per prevenire diverse patologie croniche, tra cui il diabete, le malattie cardiovascolari, i tumori e le malattie neurodegenerative. La dieta mediterranea non è una dieta in senso stretto ma una filosofia e uno stile di vita che valorizzano le tradizioni e le culture locali, favoriscono convivialità, stagionalità,  biodiversità ed ecosostenibilità dell’alimentazione. È frugale e vede in tavola abbondanza di cereali, frutta, verdura, legumi, pesce e moderate quantità di carne, latticini e vino. Purtroppo, l’attuale alimentazione anche nei paesi mediterranei si discosta molto da questi canoni, ai quali dovremmo riavvicinarci per migliorare il nostro stile di vita e la nostra salute.

 

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