SCIENZA E RICERCA

TechnoObama

C’è un’applicazione praticamente per tutto, dicono alla Apple. Chi sembra aver preso questo messaggio alla lettera è Barack Obama che ha costruito la sua campagna per le elezioni presidenziali sulla base del microtargeting . Si tratta di utilizzare le tracce elettroniche che gli utenti  lasciano nel web, e tutte le informazioni presenti in vari database commerciali, per individuare i possibili sostenitori. Non solo: il problema centrale  per i democratici è portare i cittadini  a votare in occasione dell’Election Day di martedi prossimo, il 6 novembre.

La NGP Van ha costruito dei database che contengono non solo le informazioni raccolte dalle imprese sul comportamento dei consumatori, ma anche le loro donazioni in passato a candidati politici o a organizzazioni progressiste e la  frequenza con cui il hanno votato in passato. Incrociando  dati è possibile ottimizzare tempo e denaro, rivolgendosi in modo efficace  a determinate fasce di popolazione, mandando messaggi studiati ad hoc a seconda dei loro stili di vita. Un single che vive in città ma pratica attività fisica, legge il New York Times e consuma cibo biologico è probabilmente più inclino a dare il proprio voto a Obama di quanto non sia una casalinga di mezza età fanatica del detersivo in polvere, che vive nel Kansas.

Il processo di targeting a scopi politici ha fatto un salto di qualità quest’anno con la creazione di un’app per telefonini “Obama for America” che permette a chiunque di visualizzare la mappa del suo quartiere con i potenziali “obiettivi”, cioè singoli elettori che non sono ancora stati contattati. Toccando la bandierina che identifica il cittadino da visitare si ottengono tutte le informazioni per poterlo contattare per telefono, o bussando alla sua porta e, naturalmente, anche una lista di argomenti da usare, per esempio i benefici che la riforma sanitaria ha portato alla sua famiglia oppure i miglioramenti  del mercato del lavoro nel suo Stato. Sul telefonino, l’attivista democratico trova tutte le informazioni di cui ha bisogno per convincere gli incerti: quanto pagherebbe di tasse se fosse eletto Romney, quanti posti di lavoro sono stati salvati grazie a Obama, quanto in pericolo sarebbero i diritti delle donne in caso di vittoria dei repubblicani.

Dopo il contatto, il militante aggiornerà  la scheda del cittadino intervistato, indicherà se si è impegnato a sua volta a fare qualcosa per la campagna elettorale, per esempio una piccola donazione o un party con i parenti e i vicini per convincerli a loro volta ad andare a votare. Negli Stati incerti come Florida, Ohio, Virginia, Wisconsin, Iowa, Nevada questo lavoro è particolarmente importante perché le chances di successo di Obama dipendono interamente dall’affluenza al voto dei suoi sostenitori: le minoranze etniche, i poveri e i giovani sono le categorie sociali che negli Stati Uniti tendono ad avere una bassa partecipazione al voto.

Con la campagna elettorale alla stretta finale e un candidato repubblicano che, dal canto suo, ha invaso le televisioni locali con innumerevoli spot pubblicitari a pagamento, Obama non può rinunciare nemmeno a un singolo voto. Tra una settimana sapremo se la strategia di puntare tutto sulle tecnologie e sulla mobilitazione dal basso avrà avuto successo.

Gioia Baggio

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