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Maderna 192020

Continua la serie Maderna 192020, ideata dal Centro d’Arte degli studenti dell'Università di Padova con la collaborazione di SaMPL del Conservatorio “Cesare Pollini”, per celebrare il centenario della nascita di Bruno Maderna.

Gli appuntamenti della giornata sono due, entrambi all’Auditorium Pollini. Alle 18.30 Andrea Molino e Veniero Rizzardi presentano il nuovo cd di Stradivarius con la prima esecuzione del monumentale “Requiem” che Maderna terminò di comporre nel 1946. Mai eseguito, e a lungo considerato perduto, venne ritrovato nel 2006 ed è stato ascoltato per la prima volta tre anni dopo nel Teatro La Fenice. L’esecuzione veneziana con Coro e Orchestra del Teatro La Fenice è ora disponibile in un cd che viene presentato per la prima volta da Molino, il direttore della “prima”, e da Rizzardi, autore del ritrovamento e dell’edizione dell’opera. Insieme illustrano la composizione, la musica del giovane Maderna e le complesse vicissitudini di una partitura scomparsa e ritrovata soltanto 60 anni più tardi.

Alle 20.30 va in scena il ricco programma multimediale di “Maderna 192020 - Teatri immaginari (con Luigi Nono)”, con musiche di Maderna e Luigi Nono, a cui si aggiunge una nuova opera audiovisiva di Michele Sambin, in prima rappresentazione assoluta. Questo evento è dedicato a Giuliano Scabia, uomo di teatro, poeta e scrittore scomparso di recente, con cui la serata era stata inizialmente concepita, e che avrebbe dovuto partecipare attivamente, come narratore e regista, a una ricostruzione di un episodio di teatro musicale che aveva progettato e lungamente elaborato insieme a Nono nel 1963-64. La rappresentazione scenica si doveva intitolare “Un diario italiano”, i temi sarebbero stati la dura condizione degli operai delle fabbriche del Nord Italia e la sciagura colposa della diga del Vajont. L’azione scenica come tale non venne mai completata, perché Nono decise di concentrarsi su un’unica scena. Quella scena è “La fabbrica illuminata”, in cui una voce di donna si confronta con un apparato di suoni invisibili, un coro e un’orchestra formata dai suoni degli impianti siderurgici dell’Italsider di Genova-Cornigliano e di suoni di sintesi. Il testo combina materiali raccolti ed elaborati da Scabia con una poesia di Cesare Pavese. Precedentemente Nono aveva composto, sempre su testo di Scabia, due cori, di cui uno solo davvero completato che venne eseguito e registrato svariati anni dopo la morte di Nono.

Questa serata prova a riunire i due artisti nel segno della rievocazione di un teatro più ricercato e sperimentato che non veramente realizzato. Accanto al racconto del “Diario Italiano” si affianca così l’esperimento di Michele Sambin, artista tra l’altro legato da un rapporto di amicizia e collaborazione con Giuliano Scabia, che nel 1989, rispondendo a una richiesta di Mario Messinis, allora realizzò una messa in scena dell’opera radiofonica “Ages” composta da Maderna vent’anni prima.

Entrambi gli eventi sono a ingresso gratuito.

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