CULTURA

Paesaggi ereditati e progetto futuro. Nuove alleanze per curare la terra

Giuseppe Barbera, ordinario di Colture arboree all’Università di Palermo e autore di importanti best sellers come Abbracciare gli alberi e Tutti i frutti, inaugura il XXX corso di aggiornamento sul Giardino storico con la lezione "Ridare nuovi equilibri ai paesaggi curando la terra. Visioni attuali dei sistemi agricoli".

Nel suo intervento Barbera mette in evidenza come sia ora giunto «il momento che il paesaggio si faccia avanti con la sua rivoluzionaria radicalità. Il paesaggio sintesi di storia, natura e percezione, legame tra ciò che è materiale e ciò che è immateriale. Tra ecologia, economia, energia, estetica, etica. In rigoroso ordine alfabetico le cinque “e” con le quali, percependo, studiando, progettando paesaggi, è necessario confrontarsi. Con il paesaggio si dispone del solo strumento possibile per comprendere e affrontare la complessità, per uscire dalle secche del riduzionismo e approdare ad una visione sistemica. … Una volta si ripeteva, fino allo sfinimento, che la bellezza avrebbe salvato il mondo, adesso è il momento che in campo scenda il paesaggio».

Il Corso, promosso dal Gruppo Giardino Storico-Università di Padova, quest'anno è dedicato al tema "Paesaggi ereditati e progetto futuro. Nuove alleanze per curare la terra". Di fronte all’incalzare dei cambiamenti climatici e dei danni ambientali, che impongono la necessità di nuove visioni e strategie per curare la terra, nostro bene comune, il XXX corso di aggiornamento sul Giardino storico propone quindi una riflessione sui paesaggi agrari nella società contemporanea.

Cosa possiamo imparare dai paesaggi ereditati, sopravvissuti al successo dell'agricoltura industriale, per i paesaggi futuri? Come innestare un sapere colturale millenario con le scoperte delle nuove scienze biologiche, ecologiche, agronomiche? Come ritrovare nuovi equilibri per una relazione consapevole con la terra e i suoi frutti?  Con l'obiettivo di rispondere a queste e altre domande, il  corso propone una fitta serie di incontri, dal 16 gennaio al 28 maggio, con accademici italiani e stranieri.

Le odierne forme omologate e prive di identità dei paesaggi agrari europei sono il risultato delle radicali trasformazioni avvenute nella seconda metà del Novecento. Il rapporto tra giardino e paesaggio produttivo è però oggi motivo di riflessione, come dimostrano vari interventi di reintroduzione di pregiati vitigni, frutteti e orti, attuati in diversi siti storici. 

Il corso tiene presenti due versanti di indagine. Da un lato propone un’osservazione e uno studio dei paesaggi rurali nella loro evoluzione storica e cerca di dare delle risposte sul come e perché si sia perso un positivo rapporto tra il sapere degli uomini e l’ambiente. Dall’altro lato propone un’esplorazione sia delle nuove visioni dei sistemi agricoli che applicano alla coltivazione i concetti dell’ecologia, sia delle nuove pratiche di una agricoltura di ritorno, in particolare di giovani che utilizzano tecnologie innovative e recuperano nel contempo valori smarriti, paesaggi culturali, produzioni di qualità e migliori luoghi di vita. Una ricognizione del fenomeno dell'agricoltura urbana – cioè del tentativo di ibridare due mondi alternativi e due paesaggi, palesatosi in varie maniere – darà modo di approfondire un tema che sta attirando sempre maggiore interesse.

In occasione dei trent’anni di attività del corso, d’intesa con l’Orto botanico dell’Università di Padova, l’International Scientific Committee on Cultural Landscapes ICOMOS-IFLA e l’Associazione Parchi e Giardini d’Italia, il 2 aprile 2020 si terrà poi il convegno nazionale di studi Bellezza e produttività nel giardino e nel paesaggio rurale italiano.

Per seguire le lezioni è richiesto un contributo di partecipazione.

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