SOCIETÀ

Il Centro per i Diritti umani celebra Ján Kuciak e Martina Kušnírová

Il Centro per i Diritti umani dell'Università di Padova organizza una cerimonia in onore di Ján Kuciak e Martina Kušnírová, a riconoscenza del loro contributo per la difesa e l'avanzamento nell'affermazione dei diritti umani e del ruolo della legge.
Gli echi della loro battaglia per un mondo più giusto non è spenta con la loro morte, avvenuta il il 21 febbraio del 2018, quando vennero uccisi a colpi di pistola nella loro casa a Velka Maca, in Slovacchia.

Telmo Pievani, delegato per la comunicazione scientifica all'Università di Padova, prende la parola in apertura, in rappresentanza dell'Ateneo. A seguire, l'intervento di Sara Pennicino, presidente del corso di laurea magistrale Unipd in Human Rights and Multi-level Governance, e la proiezione di un video di Sofia Lissandron in onore di Kuciak e Kuušnírová.

La stessa Sofia Lissandron, laureata del Master, e una parte del corpo studentesco in rappresentanza del Master, consegnano una targa a Jozef Kuciak, Jana Kuciaková e Zlata Kuušnírová in onore di  Ján Kuciak e Martina Kušnírová.

È possibile seguire l'evento sia in presenza, che online. La partecipazione è libera, su iscrizione.


Il 21 febbraio 2018 a Velka Maca in Slovacchia nevica. Nell’appartamento a 65 km da Bratislava due ragazzi si stanno preparando un tè dopo essere rientrati a casa da una giornata di lavoro. All’improvviso i colpi d’arma da fuoco. Poi più nulla.

Solo la mattina del 26 febbraio verranno ritrovati i loro corpi: sono quelli del giornalista investigativo Ján Kuciak, al tempo reporter per il sito web informativo Aktuality.sk, e della sua compagna Martina Kušnírová.

Ján Kuciak aveva pubblicato una serie di articoli sulla corruzione di alcuni membri del governo slovacco in carica e, al momento del suo omicidio, stava indagando sul collegamento tra personalità politiche e imprenditoriali slovacche e criminalità organizzata italiana, nello specifico la 'Ndrangheta.

L’episodio ha scosso emotivamente l’opinione pubblica al punto da scatenare reazioni violente in tutta la Slovacchia, portando oltre 60.000 persone a marciare per le vie di Bratislava: la più grande manifestazione dalla caduta del comunismo. Le conseguenze dal punto di vista politico sono state devastanti e hanno visto le dimissioni del Primo Ministro slovacco Robert Fico, del ministro dell’Interno e del Capo della Polizia.

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