UNIVERSITÀ E SCUOLA

Da luogo della difesa a luogo di cultura: la caserma Piave campus universitario

Un campus universitario nel cuore di Padova, a ideale completamento del quadrante ancora “sguarnito” da edifici dell’ateneo di Padova. È quello che diventerà – la promessa è nel giro di “poco tempo” per usare le parole del rettore Rosario Rizzuto – l’immensa area occupata dalla caserma Piave, edificio fino ad oggi di proprietà del ministero della Difesa, ora passato all’università di Padova.

La firma del protocollo d’intesa, alla presenza del rettore, Rosario Rizzuto, del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, del direttore dell’Agenzia del demanio, Roberto Reggi e del commissario straordinario del Comune, Paolo De Biagi, è avvenuta il 7 giugno 2017, in Aula magna.

Un accordo frutto di un’intensa collaborazione tra i vari enti pubblici coinvolti, giunta con una rapidità notevole, quasi a sfatare i luoghi comuni sulla lentezza di alcuni procedimenti messi in moto quando si tratta di iniziative pubbliche.

Un’operazione dai numeri importanti, come sottolineato dai presenti: la caserma Piave infatti sarà il luogo ideale per razionalizzare le esigenze di spazio di un ateneo che mira a offrire i migliori servizi ai propri studenti. L’ex area della Difesa infatti consta di una superficie totale di circa 51.000 metri quadrati, con una superficie occupata da edifici pari a 27.500 metri quadrati. Un patrimonio immenso, in cui l’università di Padova potrà, “coerentemente con le necessità di aggregazione di poli ora disomogenei”, sottolinea il rettore, disporre di aree vaste per completare e ampliare quella mappa di servizi che “rendono proiettato nel futuro un ateneo importante e storico come il nostro”, prosegue Rizzuto.

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il rettore Rosario Rizzuto lungo la Scala del sapere. Foto: Massimo Pistore

Nello specifico, anche se non sono ancora note in via ufficiale le strutture che si trasferiranno alla Piave, ci sarà comunque spazio per studi, uffici, biblioteche (13.000 mq.), spazi per conservazione e ricerca beni museali (3.300 mq.), laboratori di ricerca (4.000 mq.), servizi al campus. Ma soprattutto aule per la didattica: 1.600 metri quadrati saranno infatti destinati ad esse per un totale di 2.800 posti a sedere, a cui aggiungerne altri 800 per aule studio e informatiche.

La cessione dell’intera area è a titolo gratuito e a partire da oggi stesso, per 70 giorni, si aprirà subito un tavolo tecnico istituzionale per gestire nel più breve tempo possibile la transizione della caserma.

Un investimento importante per l’università di Padova, che a fronte della riqualificazione e ristrutturazione urbana dell’area, dovrà accantonare circa 40 milioni di euro per vedere realizzare il campus universitario, anche se la cifra dovrà essere verificata dalla vera e propria fase progettuale. Ma che porterà un risparmio notevole in termini di finanze pubbliche allo Stato che spendeva circa due milioni di euro all’anno in spese di mantenimento e manutenzione.

Il rettore, nel presentare il progetto e la firma del protocollo, ricorda i numeri importanti dell’università come l’aumento degli immatricolati, la superficie di immobili disponibili e, però, la necessità appunto di poter gestire di un nuovo spazio come quello della caserma Piave.

“Gli spazi attuali – spiega Rizzuto – sono piccoli per garantire servizi adeguati agli studenti, motivo che ci ha costretto a cercare alternative: la caserma Piave è luogo ideale per completare la nostra presenza nel centro storico di Padova e rendere un servizio alla nostra comunità universitaria ma anche alla città stessa con una riqualificazione urbana al servizio dell’intero territorio”. Il tutto nel solco di quell’obiettivo prioritario: “Aumentare i servizi agli studenti con spazi e risorse adeguati alle necessità di una didattica di qualità”. Un’occasione per ripensare alla logistica dell’università con l’apertura anche di un tavolo di discussione corale dell’ateneo per avere le strutture “vicine che svolgono funzioni simili con un effetto domino di miglioramento dei servizi per tutti coloro che vivono l’università di Padova. I tempi di realizzazione del progetto saranno “brevi”, nel rispetto dei vincoli di legge.

Il ministro Roberta Pinotti traccia il sentiero che ha portato alla firma del protocollo d’intesa: “Il mandato impresso al mio ministero è stato chiaro – spiega – dismettere i beni non più utili alla Difesa in favore di progetti di riqualificazione e di cultura”. Un dovere patriottico – sottolinea Pinotti – “il piano prospettato dall’università di Padova è bello e importante e avrà sicuramente delle ricadute positive per Padova e il suo ambito accademico”. Il ministro ricorda come l’accordo di Padova non sia l’unico andato a buon fine: “Abbiamo messo in movimento 75 beni della Difesa con accordi siglati in 24 città tra cui quello della Reggia di Caserta, di Palazzo Barberini e del castello di Moncalieri”.

Ma oggi è il turno della caserma Piave. Da luogo della difesa, a luogo di cultura.

Mattia Sopelsa

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