IN ATENEO

Nuova vita per il CUS: presentato il masterplan per il suo ampliamento

Nuova vita per gli impianti del Centro universitario sportivo di via Corrado. L’ateneo, infatti, attraverso la voce del prorettore al campus Tomaso Patarnello, ha presentato (e consegnato) il masterplan elaborato dal dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale per la realizzazione del nuovo polo sportivo collegato al Cus attuale.

Il masterplan prevede la riqualificazione dei terreni dismessi di AcegasAps al confine con gli impianti del Cus, in particolare si parla dell’ex deposito del carbone: un capannone di 8.500 metri quadrati, largo 50 metri, lungo 80 e alto 18. Lo scopo è quello di trasformarlo in un impianto che comprenda aree commerciali e sportive assieme. Al piano terra saranno presenti una reception e un bar, al primo piano è prevista la realizzazione di una piscina a sei corsie lunga 26 metri, compresa di due vasche per l’acqua-gym e una palestra con tribune in grado di ospitare duecento posti. Al secondo piano un’area fitness.

Questo per quanto riguarda il capannone ora dismesso. Il masterplan prende infatti in considerazione il quadrilatero tra Cus, il canale Roncajette, via Corrado e via Gattamelata e prevede la demolizione degli edifici non utilizzabili, la realizzazione di un percorso porticato che conduca al futuro palasport e una serie di opere collaterali come aree per un nuovo parcheggio e spazi per campi da tennis, calcetto e pallacanestro.

In un secondo momento è prevista la costruzione di nuove aule e laboratori per le Scienze motorie, la riconversione in palestra di un secondo capannone e la ristrutturazione di due edifici che saranno destinati a uso uffici e foresteria.

Un progetto di riqualificazione importante per fare in modo che il Cus cresca in termini di numero di fruitori (anche al di fuori della cerchia universitaria): “L’obiettivo – spiega il rettore Rosario Rizzuto – è quello di creare un luogo piacevole e in grado di sviluppare un senso di appartenenza alla città”. Rimane il capitolo dei fondi economici necessari per realizzare il progetto, ma l’interesse della Fondazione Cariparo è alto, mentre – allo stesso tempo – l’università cercherà anche il coinvolgimento dei privati. 

Il video del progetto

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