Le maschere, olio su tela, 1973, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, © GIORGIO DE CHIRICO, by SIAE
No, la fase più creativa e innovativa dell’opera di Giorgio de Chirico non finisce nel 1919 assieme al suo primo periodo metafisico, come suggeriva maligno André Breton. Per altri 60 anni il maestro continuerà infatti a dipingere, disegnare e scolpire, sempre originale pur nell’inconfondibilità dello stile e del tratto, e soprattutto non rinuncerà mai a indagare la realtà in una prospettiva più profonda, abbracciando una concezione altra e superiore della pittura e dell’arte.
Una vera e propria “metafisica continua” che dà il nome alla mostra da poco aperta a Palazzo Sarcinelli a Conegliano fino al 25 febbraio 2024. 71 le opere che compongono il percorso tra pitture, disegni, acquerelli, sculture e litografie, tutte provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, con un’ampia selezione dei principali soggetti cari al pittore tra cui i manichini senza volto e i trovatori, le piazze d’Italia e le torri, gli “interni ferraresi”, i trofei, i gladiatori, gli archeologi, i soli accesi e spenti e i bagnanti misteriosi della serie Mythologie del 1934. L’esposizione, in preparazione fin dal 2019, racconta uno degli artisti più complessi e apprezzati della scena artistica italiana e internazionale, che continua in parte ancora oggi a sfuggire a inquadramenti e catalogazioni troppo lmitanti, come se accedere al senso ultimo delle sue opere fosse impossibile, disseminate come sono di dettagli dalla simbologia complessa e talvolta oscura. Complessa come il suo percorso, dalla nascita in Grecia all’approdo finale a Roma passando per Monaco di Baviera, Parigi e New York.
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, © GIORGIO DE CHIRICO, by SIAE
Il progetto espositivo si sofferma soprattutto sugli ultimi anni della lunghissima carriera dell’artista, quella della cosiddetta fase neometafisica, caratterizzata dal recupero delle tematiche e dei soggetti giovanili, reinventati e arricchiti di significati e di cromatismi: come ad esempio accade alle iconiche Muse inquietanti, delle quali esistono diverse versioni nel corso di sei decenni, dalla prima del 1918 a quella del 1974 presente in mostra. Un’abitudine che gli varrà anche l’accusa di ‘autoplagio’, oggi fieramente respinta da Victoria Noel-Johnson, curatrice della mostra e tra i massimi esperti al mondo dell’opera del pittore italiano. “Quella che fosse lo stesso artista a diffondere copie delle sue opere è una vera e propria Fake News messa in giro dai Surrealisti, che pure all’inizio lo idolatrano”, spiega la storica dell’arte britannica. Ridipingendo le sue opere de Chirico rivendica il diritto sulle idee frutto della sua creatività, il quale non può essere a suo avviso alienato assieme alle singole tele, oltre alla libertà di continuare a riflettere e a rielaborare soggetti a lui cari. Che però reinterpreta ogni volta in maniera originale, aggiungendo o modificando particolari, in quello che è anche un costante sforzo di continuare a migliorarsi fino alla fine. Come insomma suggerisce Paolo Baldacci, anche quando ripete de Chirico non sta mai imbrogliando.
“De Chirico è geniale anche nel copiarsi, come ammise un maestro nella riproduzione delle proprie opere come Andy Warhol – continua Noel-Johnson –. I suoi sono piuttosto esempi di autoappropriazione, e nell’ultimo decennio della sua carriera le sue opere appaiono più felici, colorate e vivaci rispetto a quelle degli anni ’10 del Novecento”.
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, © GIORGIO DE CHIRICO, by SIAE
Giorgio de Chirico. Metafisica continua anticipa le celebrazioni del centenario del Surrealismo (1924-2024), di cui l’artista fu a lungo ritenuto precursore ma con il quale entrò più tardi in rotta di collisione. Stimato da Picasso, Apollinaire e Dalì, considerato una delle figure principali dell’arte del Novecento, de Chirico influenza profondamente una serie di movimenti tra cui realismo magico, Neue Sachlichkeit (nuova oggettività), pop art, transavanguardia e alcuni aspetti del postmodernismo. A ciò contribuisce anche la costante volontà di sperimentazione dell’artista, che nei suoi settant’anni di carriera (1908-1978 circa) non smette mai di elaborare stili, tecniche, soggetti e colori.
Da più di un secolo Giorgio de Chirico continua ad affascinare e a sconvolgere: la sua produzione artistica è una summa dell’arte del secolo scorso, oltre che un’anticipazione profetica delle dinamiche espressive del nuovo millennio, in un percorso personale che va dalla partecipazione alle avanguardie di inizio secolo al recupero della tradizione classica e poi barocca. Fino appunto alla Neometafisica, in una sorta di eterno ritorno dal sapore nietzschiano.
GIORGIO DE CHIRICO. Metafisica continua
A cura di Victoria Noel-Johnson
Palazzo Sarcinelli Via XX Settembre 132 Conegliano
11 Ottobre 2023 - 25 Febbraio 2024