SCIENZA E RICERCA

Causa dei capelli bianchi: divorzio o infezioni?

Se chiedete ai parrucchieri qual è la causa dei capelli bianchi, la risposta più gettonata è "il divorzio". Si potrebbe pensare a una congiura della Chiesa volta a chiarire una volta per tutte che il matrimonio è per la vita, e che all'uopo assolda parrucchieri prezzolati che si cimentano nel più elementare terrorismo psicologico, che comunque si rivela spesso molto efficace: anche se i capelli sale e pepe possono avere il loro fascino, persino l'uomo più disinteressato all'estetica vorrebbe mantenere una chioma fluente e pigmentata il più a lungo possibile. Se però non si crede ai complotti, quella del parrucchiere potrebbe sembrare una risposta ingenua, che non si basa su dati scientifici.

Di recente, invece, su Plos Biology è apparso uno studio che si avvicina a dare una risposta scientifica e, sorpresa, il divorzio potrebbe c'entrare davvero. I capelli in realtà nascerebbero già bianchi, se non fosse per le cellule staminali dei melanociti nel follicolo pilifero. Queste cellule staminali costituiscono la riserva dei melanociti in grado di produrre la melanina, quel pigmento che darà colore ai capelli, e quindi, con la perdita di queste cellule staminali, non si innesca più la produzione del pigmento che porta ad autodefinirsi attraenti anche a cinquant'anni. A questo punto bisognava capire perché a un certo punto le cellule staminali si arrendono e sventolano la proverbiale bandiera bianca.

Vittime innocenti di questa domanda sono stati i soliti topi, che si sono immolati alla causa scientifica per permettere di scoprire che un grosso ruolo nel mantenimento dei capelli pigmentati è giocato dal sistema immunitario. Proprio così: le infezioni, più o meno gravi, sarebbero le vere responsabili deglio odiosi peli bianchi. Nei topi, che condividono lo stesso destino pilifero degli umani con l'avanzare dell'età, è stata innalzata artificialmente la risposta immunitaria innata e questo ha portato a una perdita significativa delle cellule staminali di cui parlavamo prima, e a un aumento dei peli bianchi. È ancora da stabilire se questo processo sia valido anche per gli esseri umani, ma se un indizio non fa una prova, nel dubbio ci si potrebbe cominciare a dopare con la vitamina C.

In poche parole, se il nostro corpo viene sottoposto a uno stress cronico o a una grave malattia, una delle conseguenze potrebbe essere proprio l'ingrigimento dei capelli, perché questi accadimenti attivano il nostro sistema immunitario innato che si occupa di dare una prima risposta alle infezioni. L'anello di collegamento è stato il fattore di trascrizione MITF, una proteina già conosciuta per il suo ruolo di regolazione all'interno dei melanociti ma che ora sembrerebbe anche responsabile della risposta all'interferone da parte dei melanociti stessi. Quando il nostro corpo viene attaccato da un'infezione, per prima cosa si innesca la risposta innata che, con la produzione di interferoni (una famiglia di proteine) cerca di impedire nell'immediato la replicazione dei patogeni.

Nei topi immolati in questo esperimento, aver attivato artificialmente il sistema immunitario innato ha portato a un coinvolgimento del MITF che per questo non avrebbe più svolto la sua funzione di supporto per i melanociti, col risultato che molti di questi sarebbero stati eliminati, assieme alle cellule staminali responsabili della pigmentazione dei capelli.

Certo, tutto ciò costituisce solo il suggerimento di una correlazione tra infezione e ingrigimento dei capelli, ma siccome è dimostrato che lo stress (causato per esempio da un divorzio) aumenta la possibilità di contrarre infezioni, nel dubbio prima di sposarsi è meglio pensarci due volte!

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