Unicità delle persone, promozione di un contesto inclusivo in luoghi in cui si presti la dovuta attenzione alla diversità. Non si tratta di parole che lasciano il tempo che trovano, ma di un chiaro indirizzo di cui l'università di Padova, negli ultimi anni, si è fatta promotrice.
E proprio i luoghi di questo ateneo devono permettere alle persone di trovare le migliori condizioni non solo per dare il meglio di sé attraverso la valorizzazione dei propri punti di forza, ma anche attraverso la pratica di virtù quali la gentilezza, la creatività, il coraggio e la gratitudine.
A partire da questo contesto, importante, il rettore, Rosario Rizzuto, invita, in una nota a tutto il personale dell'ateneo, a prestare particolare attenzione al linguaggio che utilizziamo nella vita di tutti i giorni: "Una delle evidenze – spiega il rettore – di questo impegno è certamente il linguaggio che utilizziamo, testimone del nostro modo di rappresentare e concepire la realtà che ci circonda. È importante, quindi, che anche dalla scelta della parole che utilizziamo nella nostra azione quotidiana emerga la nostra adesione a questi riferimenti valoriali. Quello che oggi vi chiediamo, in particolare per quanto riguarda la disabilità, è di utilizzare nelle relazioni interpersonali, nella documentazione amministrativa, nella redazione di testi anche per il web e ogni qualvolta la situazione lo richieda, l'espressione "persona con disabilità".
“ C'è bisogno dell'impegno di tutti affinché mai nessuno debba sentirsi escluso dalla propria comunità Rosario Rizzuto
Non si tratta, esclusivamente, di una questione di stile per adeguarci alla terminologia utilizzata nella Convenzione sui Diritti delle persone con disabilità dell'Onu, sottoscritta anche dall'Italia. Si tratta di qualcosa di più profondo: sottolineare il valore dato all'essere umano e al fatto che un attributo che lo caratterizza, la disabilità, riguarda solo parte di esso e della sua vita".