Sei versi differenti, utilizzati per risolvere conflitti o per giocare. Sarebbe questo l’ABC della comunicazione sociale delle lontre neotropicali di fiume (Lutra longicaudis), come rivela un nuovo studio pubblicato su Plos One da un team di quattro ricercatori, guidato da Sabrina Bettoni dell’università di Vienna.
Con i suoi 15 chili di peso e una lunghezza di circa 80 centimetri, coda compresa, la lontra neotropicale è il mustelide in cima alla catena alimentare dei fiumi del centro e sud America. Questa specie, infatti, ha un areale che si estende dall’America centrale all’America meridionale tropicale e vive nei corsi d’acqua dolce, nutrendosi di crostacei, molluschi, piccoli mammiferi, uova e insetti. Ma tra i Lutrini si contano 13 specie, molto diverse tra loro per dimensioni e persino per inclinazione alla vita sociale: si va dalle lontre senza unghie (Aonyx cinereus) che arrivano a 5 chili, fino alle lontre marine (Enhydra lutris) che di chili ne pesano 45. Alcune specie, poi, come la lontra europea (Lutra lutra) conducono vita per lo più solitaria, mentre altre sono altamente sociali e pure molto ciarliere. Eppure la comunicazione di questi mammiferi acquatici e carnivori, non è sempre stata studiata accuratamente.
Da quanto ne sappiamo, per esempio, la lontra gigante del Brasile (Pteronura brasiliensis) ha il repertorio più vasto che annovera ben 22 richiami diversi. Ma fino ad oggi, di come comunicasse la lontra neotropicale non si sapeva nulla. Così nell’inverno tra il 2013 e il 2014, e poi di nuovo nel 2017, i ricercatori del dipartimento di biologia comportamentale e cognitiva dell’Università di Vienna hanno seguito e monitorato un gruppo di sei lontre neotropicali all’Instituto Ekko Brasil, sull’isola di Santa Caterina, in Brasile. In questi anni il team è riuscito a registrare circa 1000 richiami, con frequenze comprese tra i 90 e i 2500 Hz. Ascoltandoli tutti, poi, il team ha individuato sei tipologie differenti e ha catalogato così i richiami in: chirp, squeak, chuckle, growl, hah e scream. Il bello, però, è arrivato dopo: quando i ricercatori si sono accorti che in effetti alcune di queste tipologie di richiami venivano utilizzate prevalentemente da un sesso e meno dall’altro, e soprattutto venivano emesse solo in determinati contesti sociali.
In altre parole i ricercatori sono riusciti a “decriptare” le conversazioni tra le lontre neotropicali: hanno capito che – come per le altre lontre – ogni verso ha una sua occasione d’uso. Per esempio i chirp, cioè dei suoni armonici simili a “cinguettii”, oppure i chuckle ovvero delle “risatine” a bassa frequenza, vengono utilizzate principalmente dagli esemplari maschi: nel primo caso per riaffermare i legami sociali e nel secondo per mendicare cibo dai compagni. Le femmine invece sono più loquaci durante il gioco o il grooming, cioè durante la vicendevole pulizia della pelliccia dai parassiti, e in questi casi squittiscono: emettono circa sei-sette squeakin un’ora, mentre i maschi ne emettono solo tre. O ancora, le femmine sono più propense a utilizzare gli hah – un’espirazione forzata dell’aria – per esprimere allarme o uno stato di allerta e attenzione anche di fronte a qualcosa di nuovo; e utilizzano più spesso gli scream, veri e propri urletti sia brevi che lunghi, sia durante il gioco che in contesti invece aggressivi. Entrambi i sessi, invece, durante scaramucce per il cibo o per rimarcare i confini dei territori individuali, emettono dei growl (ringhi tonali) come avvertimento.
La lontra neotropicale sembra quindi possedere una complessità di “linguaggio” a metà strada tra la “loquace” lontra gigante del Brasile, con il suo repertorio di 22 versi, e la lontra canadese (Lontra canadensis) con le sue quattro tipologie di chiamate. Una via di mezzo che ben si addice alle sue abitudini: non è completamente solitaria, né vive in gruppi sociali così grandi e definiti come la lontra gigante del brasile. Le lontre neotropicali, infatti, seguono il modello “solitario”: gli individui vivono per lo più da soli in territori ben definiti, o al massimo in coppie, e i confini vengono sorpassati con relativa nonchalance solo durante il periodo riproduttivo.
Ma in particolare, spiegano gli autori del paper: «questa specie sembra utilizzare vocalizzazioni omologhe a quelle sfruttate da altre specie di lontre – come gli hah e i chirp – suggerendo che esista una sorta di filogenesi nel repertorio comunicativo di questi mustelidi acquatici, nonostante le differenze di socialità, filogenesi ed ecologia tra le diverse specie». Il che non sarebbe poi un’eccezione nel regno animale. Ma nella scienza ogni cosa va provata e dimostrata, e il quadro completo sull’evoluzione e la filogenesi della comunicazione acustica nei Lutrini sarà completo solo quando conosceremo il vocabolario di ogni specie.