UNIVERSITÀ E SCUOLA

Matematica, non può essere una questione di genere

Una breve premessa. In questi ultimi anni si parla molto di differenza di genere sottolineando in tutti i modi possibili che non si possono ammettere, concepire, accettare diversità tra i generi né in campo cognitivo, né culturale, né lavorativo.

Sappiamo tutto (o almeno lo speriamo), o almeno lo crediamo, sull’argomento. Sono lontani (ma neanche tanto) i tempi in cui alle donne non era consentito studiare, laurearsi, esercitare una professione e questo nella maggior parte dei Paesi del mondo. Sono lontani i tempi in cui alle fanciulle, future mogli e madri – unico obiettivo sano previsto nella loro vita – veniva proibito leggere un libro qualsiasi, a maggior ragione se il testo in questione trattava argomenti di scienza o addirittura di matematica. Infatti venivano pubblicati libri di matematica appositamente dedicati all’educazione delle giovinette visto il ruolo, inevitabile e indiscutibile, che - da adulte - avrebbero ricoperto nella società.

Oggi si legge tranquillamente di donne che hanno raggiunto posti rilevanti al pari dei colleghi di genere maschile. Alcuni esempi emblematici. Il primo, la medaglia Fields (il premio che viene riconosciuto come il Nobel per la Matematica) vinta nel 2014 per la prima volta da una donna, Maryam Mirzakhani (1977-2017). Il talento di Mirzakhani è stato scoperto dalla sua insegnante del liceo che l'ha iscritta alle Olimpiadi della Matematica nazionali e internazionali. Dopo aver vinto numerose volte, Maryam si è laureata in Matematica in Iran. Da notare che quando vinse la medaglia Fields i giornali del suo paese dedicarono appena un trafiletto alla notizia pubblicando foto della vincitrice con il velo. Al momento dell'assegnazione della prestigiosa onorificenza, Maryam Mirzakhani dichiarò: “È un grande onore. Spero che questo incoraggi giovani scienziate e matematiche donne. Sono sicura che nei prossimi anni molte altre donne vinceranno questo tipo di premi”.

Il secondo esempio è costituito dal capitano dell’Aereonautica militare Italiana Samantha Cristoforetti; Samantha è stata selezionata come astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) nel maggio del 2009. È entrata a farne parte e ha completato la formazione di base per i cosmonauti nel novembre 2010. Cristoforetti, assegnata ad una missione a bordo della Stazione spaziale internazionale, nel luglio 2014 è stata lanciata a bordo di una navicella spaziale Soyuz dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.

Come ultimi due esempi ricordiamo che a Pisa, alla Scuola Normale, dopo 208 anni viene nominata la prima donna, ordinaria di Scienze, la professoressa Annalisa Pastore. E infine il William Benter Prize in Matematica applicata (premio che, ogni due anni, viene assegnato alle ricerche matematiche che hanno avuto un impatto diretto e fondamentale su applicazioni scientifiche, finanziarie, ingegneristiche e commerciali) che quest'anno è stato assegnato a Ingrid Daubechies della Duke University, Ingrid è stata anche la prima donna presidente Imu (International Mathematical Union). È la prima volta, dal 2010, che la City University di Hong Kong conferisce questo premio a una donna.

Per altri esempi e ulteriori approfondimenti si può consultare la pubblicazione di Liliana Moro e Sara Sesti Scienziate nel tempo.

A questo punto si spera che buona parte dei problemi siano stati risolti e che la strada per un futuro di uguaglianza di genere sia ormai spianata; ma, ahimè, non è così.

 

In realtà c’è ancora tantissimo da fare

Scopro con meraviglia e molta irritazione l’esistenza delle Egmo (European Girls’ Mathematical Olympiad) venute alla ribalta quest’anno e notevolmente pubblicizzate per il solo fatto che nel 2018 per la prima volta le gare si sono svolte in Italia a Firenze dal 10 al 14 aprile; in realtà sono già alla settima edizione con in gara 196 concorrenti provenienti da 51 paesi quasi tutti europei. Uno degli obiettivi – secondo l’ex ministra dell’Istruzione, dell’università e della ricerca – è stimolare l’interesse delle ragazze nei confronti della Matematica e delle materie scientifiche e consentire di superare quel gap di genere che ancora fa sentire il suo peso nello sviluppo della nostra società.

Ma noi superiamo le diversità di genere separando i generi?

Ma noi superiamo le diversità di genere separando i generi? Esistono le Olimpiadi di Matematica per tutti e le Olimpiadi di Matematica per sole donne! Dividiamo tutti e il genere femminile sulla conoscenza e sulla comprensione, sulla logica e sulla capacità razionale? Oggi, nel 2018? Come dire che non è cambiato nulla e tutto con la benedizione delle Istituzioni più importanti! Come si può pensare ancora oggi che esista una Matematica per maschietti e una per femminucce? E non nascondiamoci dietro vaghe e false motivazioni secondo cui sarebbe un modo per rafforzare l’ego femminile. Ma stiamo scherzando? Non è così che si recupera l’autostima!

Sacrosanta la divisione nelle competizioni sportive: si parla, ad esempio, di nuoto maschile e nuoto femminile; e così anche per altri sport basati su una diversità fisica, indiscutibile, ma le gare di Matematica o di Fisica o di Informatica o di qualsiasi altra disciplina non possono essere una questione di genere! Le Egmo sono state organizzate per la prima volta nel 2012 a Cambridge e mirano a migliorare il livello di successo delle ragazze per gli ambiti scientifici. No comment! È il classico esempio di come si cerchi di contrastare la disparità di genere creando ancor più disparità di genere.

Isolarle maggiormente è l’unico vero fine ottenuto, farne una specie a parte – oserei dire “isolata” – che mai avrà il coraggio di competere con il genere maschile.

Eppure ogni anno a Cesenatico si svolge la finale nazionale delle Olimpiadi di Matematica, la più antica delle olimpiadi scientifiche, note in tutto il mondo con la sigla Imo (International Mathematical Olympiad). I finalisti – per un totale di 6 partecipanti per ogni nazione – svolgeranno poi le gare internazionali; le olimpiadi internazionali si svolgeranno a Pechino il giorno 8 agosto 2018. Da tener presente che quest’anno a Cesenatico dopo il terzo posto condiviso da due studenti a pari merito è arrivata al quinto posto Linda Friso di Padova. E non dimentichiamo il terzo posto ai campionati internazionali di giochi matematici dell’università Bocconi vinto da Carla Greco di Piacenza e classificata così per la finalissima di Parigi. Questi sono risultati importanti, veri, che possono spronare a fare meglio. Non l’isolamento di genere.

In questo momento in cui l’obiettivo è far lavorare insieme ragazzi con preparazioni diverse o con disagi diversi allo scopo di far sì che si trasmettano la forza e l’aiuto l’uno con l’altro, scegliere di operare una distinzione di genere per le competizioni scientifiche vuol dire tornare indietro nel tempo, vuol dire chiudere in gabbia, vuol dire isolare ancora di più. Per incoraggiare le studentesse a un equo confronto con i propri compagni sulle competizioni matematiche, e non solo, occorre aiutarle ad affrontare con coraggio confronti importanti, a non avere paura, aiutarle a rimuovere il peso di un’educazione sbagliata, di un modo di pensare sbagliato e di una convinzione errata, atteggiamenti ormai radicati nella società e impregnati di antichi pregiudizi che hanno costretto sempre le donne a rinunciare e a stare in un angolino, a pensare e convincersi che i loro risultati sono dovuti a grande impegno e diligenza e mai  - come per i loro compagni – ad abilità e talenti.

Il coraggio di affrontare competizioni difficili accanto agli uomini non si raggiunge relegando le donne in un gruppo di genere (e aggiungo questo non è un messaggio educativo) ma facendole andare a testa alta insieme ai loro compagni. Questo sarebbe il vero messaggio educativo verso l’uguaglianza, verso la consapevolezza delle proprie capacità; insegnare a credere nei propri diritti e ad avere il coraggio di affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature.

Competere con tutti senza pregiudizi e senza paure, vince la più brava o il più bravo, la più preparata o il più preparato e chi ha la coerenza, la prontezza e la lucidità per risolvere tutto e bene.

Superare la diversità di genere deve avere come obiettivo quello che uomini e donne insieme possano pensare, agire e vivere all’interno di una qualsiasi società, rispettando la libertà e la volontà dei singoli soggetti.

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