SOCIETÀ

Regno Unito: l’ultimo chiuda la porta

E mentre il Regno Unito cerca in tutti i modi di organizzarsi per uscire dall’Europa, i reali cercano di uscire dal Regno Unito.

"Sono scappati!" "Hanno fatto bene!" "Io quella Meghan non l'ho mai sopportata, si vedeva che è un'arrivista!" "Con tutte le persone senza lavoro, dovrebbero vergognarsi, è uno sputo in faccia alla miseria!": gli scandali della famiglia reale hanno sempre avuto il loro fascino in chiave gossip, specie all'estero. In Inghilterra invece parlare male della regina è più o meno l'equivalente di dare fuoco a una bandiera e il motivo è molto semplice: la famiglia reale è un'istituzione, in tutti i sensi. Per gli inglesi la royal family è la tradizione che si fonde con un senso d'affetto che difficilmente noi tributeremmo ai nostri politici, ma quello che è certo è che se un turista viene sorpreso a prendere in giro sua Maestà, per la maggior parte degli inglesi la pena dovrebbe essere l'arresto, un po' come se un turista straniero venisse sorpreso a fare disegnini volgari sulla fontana di Trevi.

Appartenere alla famiglia reale è sicuramente un privilegio che molti invidierebbero, ma non bisogna dimenticare che è una carica che comporta oneri, oltre che onori. Lo conferma Elisa Motterle, diplomata all'International etiquette and protocol academy di Londra: "Se prendiamo l'agenda della regina Elisabetta, scopriamo che in un anno ha partecipato a più di 300 eventi, e considerando le ferie significa che essere regina ti impegna a tempo pieno, sette giorni su sette". Ovviamente non si tratta solo di "fare presenza" e decidere con quale dei mille outfit color pastello presentarsi, ma bisogna seguire un protocollo molto rigido, viaggiare per il mondo per rappresentare il Regno Unito e sapere sempre perfettamente cosa dire.

È un vero e proprio lavoro: bisogna esserci portati, specie se si continua a farlo passati i novant'anni.
Kate Middleton ne è un esempio: è sempre impeccabile e al rinfresco tenuto a Bukingham Palace in onore di Donald Trump, si è trovata spalla a spalla con Rose Hanbury, la presunta amante del marito William. Come vuole l'etichetta, Kate non ha fatto una piega, neanche una tradizionale battuta sulle zampe di gallina della rivale: questa è una delle conseguenze di avere un ruolo istituzionale, non puoi neanche far arrivare chiaro il messaggio: “Ehi baby, guarda che questa è roba mia quindi porta le tue rughe da un’altra parte”. “È una vita di annullamento, – continua Motterle – la Corona deve avere la precedenza sull’identità personale”.

Mentre il marketing si dà alla pazza gioia per creare i contenuti più creativi partendo dagli ultimi sviluppo, la situazione è semplice solo in apparenza.

Harry e Meghan in realtà non possono prendere e trasferirsi in America come se niente fosse: attualmente sono working royal: chi ha questo stato deve dedicare la maggior parte del suo tempo a portare avanti gli impegni della Corona, ed è un vero e proprio lavoro. “La regina riceve un appannaggio statale – continua Motterle – che poi distribuisce agli altri working royal. Poi hanno anche altre rendite, per esempio il principe Carlo è duca di Cornovaglia e quindi ha diritto a una somma che gira in parte al figlio. Per tutti loro però è assolutamente vietato percepire altri redditi”.

In pratica, quindi, è come se Harry e Meghan si stessero licenziando da un impiego statale che richiedeva loro l’esclusiva e, come se non bastasse, lo hanno fatto su Instagram invece di avvisare le risorse umane (reali, ovviamente).

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

“After many months of reflection and internal discussions, we have chosen to make a transition this year in starting to carve out a progressive new role within this institution. We intend to step back as ‘senior’ members of the Royal Family and work to become financially independent, while continuing to fully support Her Majesty The Queen. It is with your encouragement, particularly over the last few years, that we feel prepared to make this adjustment. We now plan to balance our time between the United Kingdom and North America, continuing to honour our duty to The Queen, the Commonwealth, and our patronages. This geographic balance will enable us to raise our son with an appreciation for the royal tradition into which he was born, while also providing our family with the space to focus on the next chapter, including the launch of our new charitable entity. We look forward to sharing the full details of this exciting next step in due course, as we continue to collaborate with Her Majesty The Queen, The Prince of Wales, The Duke of Cambridge and all relevant parties. Until then, please accept our deepest thanks for your continued support.” - The Duke and Duchess of Sussex For more information, please visit sussexroyal.com (link in bio) Image © PA

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Di fatto, come si diceva, la vita di corte non è per tutti, e sicuramente non è per Meghan Markle. Forse però, come rileva Motterle, non è neppure giusto far passare Henry per un burattino nelle mani della crudele strega. Lui ha sempre dimostrato una certa insofferenza di fronte a questi doveri e non a caso lo hanno mandato nell’esercito, sperando che rientrasse nei ranghi dopo i vari eccessi. Al trauma della madre morta quando era piccolo, si univa quello della guerra: non il migliore biglietto da visita per intraprendere un lavoro rigidamente strutturato.

A chi sostiene che Meghan sapeva a cosa andava incontro entrando nella famiglia reale, si potrebbe rispondere che anche la famiglia reale avrebbe dovuto sapere chi si stava portando in casa (a palazzo).

E in effetti le voci dicono che il principe William avesse suggerito al fratello di andarci piano e che la regina stessa non fosse entusiasta del matrimonio, con il Duca di Edimburgo che esprimeva esplicitamente giudizi poco lusinghieri sulla categoria delle attrici. Alla fine però tutti si erano messi il cuore in pace e avevano assegnato ai duchi di Sussex la parte più “pop” degli impegni reali, in modo che si trovassero più a loro agio visto che erano allergici alle situazioni più tradizionali.
Sbaglia chi vede questo colpo di scena totalmente avulso dalle intenzioni di Harry, e anzi non si può certo escludere che Meghan gli abbia dato l’occasione perfetta per sgusciare via dagli obblighi che gli erano sempre stati troppo stretti smezzando le responsabilità con la moglie.


E adesso cosa accadrà? Paradossalmente il grosso punto di domanda è dovuto al fatto che Harry è solo sesto nella linea di successione al trono (prima di lui il padre, il fratello e i nipoti): “Mi chiedo cosa si aspettino in questo senso – medita Motterle – perché per coerenza dovrebbe uscire dalla linea di successione, ma essendo lui solo sesto non è scontato. La situazione è abbastanza nuova: Edoardo VIII aveva abdicato per sposare Wallis Simpson, ma lui era re, mentre Harry ha un ruolo diverso. Non ci sono precedenti, quindi a livello di protocollo non si conosce ancora lo spettro delle possibilità”.

Al netto del distacco affettivo, la Corona dovrebbecomunque essere sollevata: “Con Diana si sono viste le conseguenze di avere attorno qualcuno che non aveva il carattere per essere working royal – dice Motterle – quindi la Corona ne esce pulita, il comunicato della regina è stato impeccabile”.

Quasi certamente a livello economico ai duchi di Sussex andrà bene così: non dovranno andare a fare i commessi in un hamburgheria canadese e sicuramente il nome li aiuterà a perseguire i loro obiettivi di carriera (da alcune analisi sembrerebbe che Meghan potrebbe guadagnare anche un milione di dollari al giorno solo affiliandosi a un marchio specifico). Sicuramente però sarebbe molto più elegante evitare di aggiungere “royal” sulla carta intestata e sul marchio.

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