SOCIETÀ

La vita oltre la crisi

Un punto di ascolto e intervento attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Un progetto sociale che affianca, supporta e accompagna le persone che stanno attraversando profondi e dolorosi cambiamenti connessi a situazioni di crisi economiche e finanziarie, lavorative, relazionali, personali, familiari. Si chiama Inoltre e porta la firma del dipartimento di Psicologia dell’università di Padova, della Regione Veneto e dell’Ulss7 Pedemontana guidata da Emilia Laugelli: è un servizio gratuito (numero verde  800 33 43 43) di gestione delle emergenze e promozione della salute, che nasce nel 2012 rispondendo alla necessità di fronteggiare le conseguenze della crisi finanziaria iniziata nel 2008 e che oggi si rivolge a imprenditori in difficoltà ma anche ai risparmiatori coinvolti nel crack delle banche e punta ad aumentare le proprie competenze ampliando il territorio di intervento.

Il progetto offre sostegno ai cittadini, ponendosi come punto di riferimento per i servizi pubblici e privati del territorio, con i quali dialoga costruendo una vera e propria rete in grado di rispondere a qualsiasi emergenza, in un’ottica di valutazione e prevenzione del rischio suicidario. È molto difficile fornire dati certi sul numero dei suicidi per motivi legati a questioni economiche. La questione è complessa e delicata. A fornire un quadro, seppur parziale, della situazione nazionale è l’Osservatorio suicidi per motivi economici che segnala, dal 2012, in Italia, 937 casi di suicidio e 661 tentati suicidi. E, nei primi sei mesi del 2018, 59 vittime, in aumento rispetto alle 47 registrate nella prima metà dello scorso anno, mentre sono 53 i tentati suicidi. Oltre i numeri, prima di tutto, esistono le storie vere di chi fatica, di chi ha paura di non farcela, di deludere gli altri, di restare solo: sempre più persone cercano supporto psicologico in questo periodo storico di cambiamenti, difficoltà e isolamento sociale, la crisi finanziaria degli ultimi anni ha segnato e trasformato profondamente la vita di molti cittadini, cancellando in molti casi la speranza e una visione di futuro. Il Bo Live ha incontrato e intervistato Gian Piero Turchi, docente di Psicologia clinica dell’università di Padova e supervisore scientifico del servizio InOltre.

Gian Piero Turchi intervistato da Il Bo Live (servizio: Francesca Boccaletto, riprese e montaggio: Tommaso Rocchi)

InOltre cerca di rispondere alle tante richieste di aiuto e lo fa contando sulla competenza di operatori qualificati, attentamente formati e costantemente aggiornati, tutti psicologi proveniente dal Fisppa, dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata dell’ateneo padovano. “Fin dalle prime telefonate, a servizio appena avviato, ci rendemmo conto che la questione non poteva essere affrontata con un classico supporto psicologico e che si doveva intervenire attraverso una formazione specifica e dedicata alla gestione della storia dell’imprenditore, della sua biografia che improvvisamente viene interrotta, si ritrova fratturata. La questione non è prettamente clinica, ma narrativa. Ecco che la formazione dei nostri operatori si muove in questo senso e si fonda anche su una doverosa preparazione tecnica in materia economica. Al momento della chiamata l’operatore si deve dimostrare competente”, spiega Gian Piero Turchi. “Abbiamo costruito il primo triage di valutazione del rischio suicidario del chiamante. Questa scala ci permette di valutare l’emergenza immediatamente per poter intervenire in maniera efficace”. Negli anni, InOltre è cresciuto e ha ampliato il proprio territorio di assistenza e intervento: “Quando ci fu il crack delle banche venete, la Regione Veneto ci chiese di occuparci e quindi sostenere i risparmiatori coinvolti. A quel punto la nostra utenza si è allargata”. E Turchi conclude: “Oggi siamo un Lea, Livello essenziale di assistenza. Siamo come un pronto soccorso, ci auguriamo di diventare sempre di più un punto di riferimento per i cittadini che attraversano un periodo di frattura della propria vita. Noi facciamo il lavoro di trincea”.

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