UNIVERSITÀ E SCUOLA

Il decreto Carrozza è legge: un assaggio della maxiriforma?

Sembra non ci sia materia in cui il governo Letta non intenda produrre leggi a ciclo continuo: accanto agli ovvi esempi in materia fiscale, anche il mondo dell'istruzione conosce, in questi mesi, cambiamenti normativi a raffica. Il "decreto Carrozza", un testo complesso che innova molteplici aspetti su scuola, università, ricerca, è appena divenuto legge (dallo scorso 11 novembre) e già si annuncia un nuovo progetto governativo: nel Consiglio dei ministri dell'8 novembre è stata avviata la discussione su un ulteriore disegno di legge che prevede, secondo il comunicato di palazzo Chigi, "un'ampia delega al riassetto e alla codificazione delle disposizioni vigenti in materia di istruzione, università e ricerca". Il provvedimento, di cui riferiamo a parte, tornerà all'esame dei ministri nelle prossime settimane. Nel frattempo non resta che concentrarsi sul testo da poco in vigore, e in particolare sulle novità che, in sede di conversione, sono state apportate al decreto approvato lo scorso settembre.

Bonus maturità. Il romanzo a puntate sul bonus si è concluso, coerentemente, con il colpo di scena: la sanatoria per tutti gli studenti non ammessi ai corsi a numero chiuso, i quali, sommando l'esito della prova di selezione al voto conseguito alla maturità, sarebbero riusciti a passare. Alla fine si è ritenuto che l'abolizione del bonus, intervenuta a test già in corso, abbia provocato un danno ingiusto a tutti coloro che avevano una legittima aspettativa in base ai buoni risultati conseguiti all'esame di diploma. Al di là dei possibili ricorsi (molti candidati con un voto di maturità basso potrebbero aver rinunciato a provare il test, salvo poi veder abolire il valore del punteggio all'ultimo istante), la misura comporta, per gli atenei, una lunga fase di incertezza sui numeri definitivi degli iscritti nei corsi a numero chiuso. La legge, infatti, dà ai "recuperati" svariate possibilità di scelta, sulla base di un meccanismo di non semplice applicazione. Bisogna infatti rivedere le graduatorie finali inserendo i "ripescati", tenendo conto del punteggio del test, del bonus ripristinato e della sede di corso da loro prescelta. In base alla nuova graduatoria, i riammessi possono decidere di iscriversi nella sede loro assegnata già nell'anno accademico in corso; oppure possono decidere di iscriversi nel 2014/2015, al primo anno o al secondo: in questo caso potranno veder riconosciuti i crediti formativi che abbiano acquisito quest'anno (se nel frattempo si sono iscritti a un diverso corso di laurea) purché i crediti siano conseguiti nell'ambito di insegnamenti previsti anche nel corso cui si iscriveranno l'anno prossimo. I riammessi hanno una ulteriore possibilità: se, malgrado l'abolizione del bonus, sono comunque riusciti a iscriversi al corso di laurea prescelto, ma in una sede diversa da quella preferita, nell'anno accademico 2014/2015 potranno trasferirsi alla sede che avrebbero ottenuto qualora il bonus non fosse stato abolito; i crediti conseguiti nel frattempo saranno riconosciuti, sempre se nell'ambito dei medesimi insegnamenti. Una precisazione importante: il "ripescaggio" non vale solo per i corsi con selezione unica nazionale (medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, medicina veterinaria, architettura), ma anche per i corsi in professioni sanitarie e scienze della formazione primaria, i cui test sono gestiti in autonomia dai singoli atenei. Come si vede, le variabili aperte sono parecchie, e c'è solo da augurarsi che un pasticcio simile non si ripeta mai più.

Specializzazioni sanitarie. La riduzione da 5 a 4 anni della durata delle scuole di specializzazione di area sanitaria, che nel decreto era tassativa per tutti i corsi, viene depotenziata e posticipata. Sarà un decreto del Miur a stabilire, caso per caso, in quale misura la durata delle scuole debba essere ridotta. La legge specifica le responsabilità dei medici specializzandi nelle attività di assistenza, che devono essere assunte con gradualità, secondo le modalità stabilite dall'ordinamento didattico del proprio corso e d'intesa con il tutor, il direttore della scuola di specializzazione e il responsabile dell'unità operativa in cui si svolge la formazione.

Diritto allo studio. Confermato un incremento pari a 100 milioni annui del fondo statale per le borse di studio. Gli studenti degli ultimi due anni delle superiori saranno avvisati via mail delle nuove opportunità. Ulteriori 15 milioni vengono stanziati per il 2014 per contributi e benefici per gli studenti.

Giovani e salute. Viene introdotto il divieto di fumo nelle aree all'aperto degli istituti scolastici, come i cortili e le palestre. In controtendenza rispetto agli ultimi provvedimenti, la sigaretta elettronica viene bandita da ogni ambiente, chiuso o aperto, degli istituti scolastici. Severi limiti sono previsti per la pubblicità dei prodotti di ricarica delle sigarette elettroniche, ma solo nel caso che contengano nicotina. A scuola verrà incentivato il consumo di prodotti ortofrutticoli e scoraggiato quello di bevande zuccherate o energetiche. I pasti serviti nelle mense scolastiche dovranno comprendere una quota di prodotti locali e biologici; nella selezione delle società di ristorazione sarà favorito chi promuove la dieta mediterranea.

Rapporti scuola-lavoro. Gli studenti delle scuole superiori svolgeranno giornate in azienda e, negli ultimi due anni di studi, potranno compiere periodi di formazione nelle imprese firmando contratti di apprendistato. Un decreto del Miur, di concerto con gli altri dicasteri interessati, stabilirà modi e contenuti del programma, che comporterà la sigla di convenzioni tra scuole e aziende. 

Rapporti università-lavoro. Gli atenei possono stipulare convenzioni con imprese e gruppi industriali per consentire periodi di formazione ai propri iscritti, sulla base di contratti di apprendistato. Durante l'esperienza in azienda, gli studenti potranno acquisire un massimo di sessanta crediti formativi. Le università telematiche non possono stipulare convenzioni.

Prevenzione di incendi nelle scuole. Si stabilisce il termine del 31 dicembre 2015 per dare applicazione alle disposizioni in vigore sulla prevenzione degli incendi negli edifici scolastici. Le prescrizioni tecniche sono demandate a un decreto del ministero dell'Interno da emanare entro sei mesi. Per realizzare l'obiettivo non è previsto alcuno stanziamento di fondi.

Enti di ricerca. Confermato che almeno il 7 per cento del fondo ordinario destinato agli enti di ricerca dovrà essere assegnato in base ai risultati della valutazione Anvur sulla qualità della ricerca. La quota dovrà essere incrementata negli anni successivi.

Orientamento. I percorsi di orientamento, finora previsti all'ultimo anno delle superiori, vengono estesi agli alunniall'ultimo anno delle secondarie di primo grado (ex terza media), e a quelli al penultimo anno delle superiori. Interventi di orientamento specifici sono stabiliti per gli studenti disabili.

Martino Periti

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