Università e scuola

02 Aprile 2014

Non uno di meno. Scuole pubbliche che funzionano, in Canada

Le scuole pubbliche dell’Ontario, la provincia più popolosa del Canada, sono considerate oggi tra le migliori al mondo. I giovani di qui si diplomano in gran numero, con risultati migliori di quelli del resto del Paese e con performance al di sopra della media internazionale. Per arrivare a questo punto, l’Ontario ha fatto, ormai più di quindici anni fa, scelte difficili e ambiziose, che a tratti sono parse eccessive e controproducenti e che solo nel lungo periodo, grazie anche a una serie di aggiustamenti successivi, si sono rivelate efficaci.

L’anno era il 1997. Un nuovo governo conservatore appena insediato stabilì - un po’ per ragioni ideologiche, un po’ per questioni elettorali e un po’ sotto la pressione di esigenze finanziarie - che urgeva una riforma drastica del sistema scolastico provinciale. All'insegna di una più rigorosa istruzione per tutti, a partire dal 1998 furono introdotti nuovi curricoli per ogni classe dalle elementari alle superiori, e nuovi esami per verificare le competenze degli studenti a determinati intervalli di tempo. Gli anni di scuola superiore furono poi ridotti da cinque a quattro, un tentativo di ridurre i costi e di portare l’Ontario in linea con il resto del Canada e in generale del Nord America, dove quasi ovunque ci si diploma a 18 anni e non a 19.

“Penso che il presupposto sia che il compimento della maggiore età è un buon momento per i giovani per lasciare la casa dei genitori, affrontare il mondo adulto e fare scelte importanti sul proprio futuro – dice Annie Kidder, direttore esecutivo di People for Education, un’organizzazione non-profit con sede a Toronto in Ontario – sia che vogliano continuare a studiare, fare apprendistato o cercarsi un lavoro”.

In parte per eccesso di ambizione, in parte per calcoli elettorali - nella speranza di mostrare in fretta ai propri elettori dei risultati tangibili - il governo provinciale decise, però, di implementare i vari aspetti della riforma scolastica non gradualmente, come avrebbero preferito gli esperti, ma tutti in una volta. I ragazzi che cominciarono le superiori nel 1999 furono i primi a diplomarsi in quattro anni. 

“Questa scelta ebbe due conseguenze immediate", rammenta Kidder "Innanzitutto si crearono temporaneamente due percorsi paralleli, quello vecchio di cinque anni e quello nuovo di quattro anni, per cui nel 2003 si diplomò il doppio di giovani”. L’ingorgo di studenti prossimi al diploma mise a dura prova il sistema scolastico, che non riuscì a prepararli a dovere, e le università, che non avevano un numero sufficiente di posti per accogliere tutti i neo-diplomati che volevano proseguire gli studi. “In secondo luogo – continua Kidder - i curricoli cambiarono completamente, diventando più esigenti, e gli studenti fecero molta fatica ad adattarsi, in particolare quelli che cominciavano le superiori accorciate senza però aver fatto di più alle elementari e medie”. 

Il risultato di questo approccio fu un’iniziale riduzione del numero di ragazzi che riuscivano a diplomarsi, qualcosa di molto diverso da quello che avevano sperato le autorità. A quel punto, divenne chiaro che la riforma aveva bisogno di essere in qualche modo risistemata.  

“Nell’autunno del 2003, il governo provinciale cambiò nuovamente – dice Derek Luk, portavoce del Ministero dell’Istruzione dell’Ontario – E visto il calo delle percentuali di diplomati, fu lanciata una nuova strategia, chiamata Student Success.” Costata, da allora, 2,8 miliardi dollari, questa iniziativa ha dato forma a una struttura di sostegno che aiuta tutti gli studenti, e in particolare quelli che hanno difficoltà, a tenere il passo dei nuovi curricoli e a completare il proprio percorso educativo in un anno di meno che in passato. “Quando Student Success fu introdotta nell’anno scolastico 2003-2004, il tasso di diplomati era del 68% -- dice Luk – Nel 2011-2012 ha toccato quota 83%”. 

Grazie anche alle modifiche implementate con il passare del tempo, la riforma ha cominciato a dare dei risultati. Gli studenti dell’Ontario sono ora tra i primi nelle classifiche nazionali redatte dal Canada; sono secondi solo a quelli di Shanghai, in Cina, per quanto riguarda la lettura nei test comparativi internazionali PISA (Programme for International Student Assessment) e dimostrano ottime competenze anche in matematica e nelle scienze. In uno studio condotto dalla società di consulenza McKinsey & Co. nel 2010 sui sistemi educativi maggiormente sottoposti a riforme per migliorarne i risultati al mondo, quello dell’Ontario è elogiato per aver fatto grossi passi in avanti. “Una serie innumerevole di dati dimostra che la riforma sta funzionando”, dice Luk.

Per Annie Kidder, fondamentale è stato il ripensamento avuto dal governo dell’Ontario nel 2003: “Inizialmente l’approccio fu un po’ quello di spingere gli studenti verso questo nuovo sistema senza che gli fosse dato nemmeno un paracadute – conclude il direttore esecutivo di People for Education - Poi nel tempo si è capito che ci vogliono strategie diverse per i diversi tipi di studenti e che è molto importante che nelle scuole superiori vi siano insegnanti che facciano particolare attenzione a chi fa fatica, in modo che ci siano meno ragazzi invisibili”. Attenzione a ogni studente, strategie specifiche per chi resta indietro affinché il ritardo non si accumuli diventando difficilmente recuperabile, programmi di sostegno appositi: un metodo che sembra funzionare.

Valentina Pasquali

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