SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. L'Amazzonia e non solo: quali modelli politici per la tutela dell'ambiente?

I recenti incendi in Amazzonia hanno sollevato l’attenzione sulle politiche che il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, sta attuando rispetto allo sfruttamento o distruzione della foresta amazzonica. Sono già stati approvati alcuni decreti che favoriranno proprio questo aspetto: disposizioni che permetteranno la trasformazione della foresta in pascoli per foraggio o allevamenti intensivi. O addirittura di nuovi progetti di urbanizzazione e senza considerare il totale disinteresse o le politiche discriminatorie delle popolazione native dell’Amazzonia.

A fronte di queste misure distruttive, si è detto che non è possibile permetterle perché rischiano di compromettere un ecosistema importante a livello mondiale. Certo, ma vorrei spostare l’attenzione anche su un altro aspetto: Bolsonaro è stato eletto democraticamente e durante la campagna elettorale aveva detto che avrebbe preso queste misure. Dopo aver vinto le elezioni, sta portando avanti il suo programma. Tutto ciò pone un grande interrogativo: il riscaldamento globale e la crisi economica sono compatibili con i sistemi di governance attuali e con i sistemi democratici nazionali e internazionali? La risposta è, ovviamente, molto difficile.

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