SOCIETÀ

Padova 2020, presente e futuro del volontariato italiano

“Il mondo del volontariato si trova un po’ spaesato di fronte alla crisi che stiamo vivendo” queste le parole di Emanuele Alecci, responsabile del comitato Padova 2020 capitale europea del volontariato e presidente del Centro Servizi Volontariato Padova, che continua: “alcuni hanno bloccato le loro attività, altri non sanno come muoversi”. Infatti nei vari decreti emanati per fronteggiare l’emergenza Covid-19, il presidente del consiglio Giuseppe Conte inizialmente non ha tenuto conto dell’esistenza dell’attività di volontariato e della sua utilità in questo momento di crisi. La regolamentazione per le attività di volontariato è poi arrivata, rendendo possibile in tutta Italia alle molte organizzazioni dare il loro contributo. Le organizzazioni sono attive, in particolare, in due grandi ambiti: la protezione civile, che sta in prima linea, e quelle organizzazioni, ma anche persone singole, che giungono in aiuto alle persone più fragili, alle persone che fanno più fatica o che non sono autonome. Padova, come capitale europea del volontariato 2020 è attiva e ha saputo rispondere positivamente all’emergenza, scegliendo la solidarietà. Della risposta della comunità si è detto stupito anche Aleccci, inizialmente preoccupato delle insidie che portano con sé le situazioni di crisi, come l’egoismo. Sono state molte le disponibilità ad aiutare raccolte in questo periodo, e il CSV Padova sta geolocalizzando i volontari cittadini per inviare il volontario più vicino alla situazione che ne richiede l’intervento. Si sono potenziate anche delle forme di volontariato che, prima di questa pandemia, non erano mai state utilizzate in modo massiccio, come il supporto telefonico per le persone sole. Inoltre in molti si stanno muovendo per sopperire la mancanza di attrezzature per la didattica a distanza, rivolta a bambini e ragazzi. Infine, si sta progettando un ciclo di pillole video sull’educazione civica, sul volontariato e sulla solidarietà, da aggiungere ai contenuti culturali preparati dalle scuole.

Intervista a Emanuele Alecci. Montaggio di Elisa Speronello

Quando si parla di futuro, Emanuele Alecci ha le idee piuttosto chiare: “non so se il volontariato uscirà potenziato da questa situazione, di certo ne uscirà cambiato”. Continua poi sottolineando ciò che questa emergenza ha reso chiaro che nessuno era pronto a fronteggiarla, nemmeno il comparto Sanità, e che questa esperienza dovrà essere d’aiuto per non farsi trovare impreparati una seconda volta. “C’è un grande bisogno di cittadini che siano in grado di essere anche un po’ Protezione Civile, e su questo bisogna fare un grande lavoro educativo, anche nel volontariato”.

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