Nel quarto episodio della serie dedicata ai Paesaggi sonori parliamo di rumore sismico ed educazione al rischio con Patrizia Tosi, sismologa dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia e ideatrice del progetto Hai sentito il terremoto?, un sito lanciato in via sperimentale alla fine degli anni Novanta e cresciuto nel tempo, pensato per dare la possibilità a chiunque avverta un evento sismico, registrato dalla Rete sismica nazionale, di rispondere a un questionario sulla percezione e gli effetti del terremoto. Tra le informazioni raccolte, risultato delle risposte dei cittadini iscritti, alcune riguardano proprio la percezione di rumori legati al terremoto.
In questa serie ci occupiamo di suono, chi ha vissuto l'esperienza di un terremoto descrive il boato che precede l'evento sismico, ma di che rumore si tratta? cosa avviene in quegli istanti? "Del boato che anticipa il terremoto già parlava Seneca - spiega Tosi -. Il motivo è molto probabilmente legato alle stesse onde sismiche che, passando dal movimento del terreno all'aria, generano un suono. L'onda sismica P è un'onda di compressione e dilatazione, così come l'onda sonora [....] Una parte del movimento del terreno viene trasferito all'aria, come se il terreno fosse un immenso altoparlante".
Fin dall’antichità è noto che tra i possibili effetti del terremoto si annoverano rumori di vario genere: rombi, boati, schiocchi ecc. Generalmente il rumore è avvertito in concomitanza dello scuotimento, altre volte sembra precederlo di poco. Seneca ne parla nel libro VI (13.5) de Naturales quaestiones: “antequam terra moveatur, solet mugitus audiri”. Oggi sappiamo che il rumore è causato proprio dal passaggio delle onde sismiche. Dal sito Ingv Terremoti
Montaggio: Elisa Speronello
Spiega Patrizia Tosi: "Una piccola parte del movimento può essere sentita, e il fatto che si tratti solo di una piccola parte è dovuto al campo uditivo del nostro orecchio: le frequenze dello scuotimento del suono del terremoto sono troppo basse per essere avvertite dal nostro orecchio, ma una piccola parte entra nel nostro campo uditivo. Il suono viene avvertito prima dello scuotimento, a volte durante, questo perché le onde P, che trasferiscono il loro movimento all'aria e possono produrre un suono, a volte sono di piccola intensità e non vengono avvertite come scuotimento. Quindi può accadere di avvertire quello che viene descritto come un "rombo cupo" o un fischio e non avvertire nessuno scuotimento; poi arrivano le onde S, più lente rispetto alle onde P, e noi avvertiamo lo scuotimento qualche secondo più tardi. Tutto questo dipende da molti fattori: per esempio, dalla nostra distanza rispetto all'ipocentro del terremoto, se ci troviamo molto vicini all'epicentro le onde P e le onde S possono arrivare nello stesso momento, o con poco meno di un secondo di differenza. Man mano che ci allontaniamo dal terremoto possiamo invece avvertire la differenza temporale tra l'arrivo dell'onda P, e il rumore, e l'arrivo dell'onda S".
La rottura delle rocce libera una enorme quantità di energia, che a sua volta genera delle potenti oscillazioni che si propagano nella Terra: le onde sismiche. Un terremoto ne genera diversi tipi. Le principali sono le onde P e le onde S. Le onde P (come “Prime”) fanno vibrare il suolo nella stessa direzione in cui si propagano; comprimono e dilatano in successione le rocce che attraversano, come una fisarmonica. Invece le onde S (come “Seconde”) fanno vibrare le rocce perpendicolarmente rispetto alla loro direzione di marcia, come una corda che viene scossa. Le onde P sono più veloci delle onde S (circa 1.7 volte), quindi sono le prime a essere registrate dai sismometri, seguite dalle onde S. Dal sito Ingv Terremoti
Attraverso il suono è possibile educare al rischio? "Il rumore che accompagna il terremoto può provocare molta emozione, viene solitamente descritto come qualcosa di pauroso - commenta Patrizia Tosi -. Si tratta di un suono a bassa frequenza e quindi per noi non facilmente localizzabile (stessa cosa si può dire del tuono). Oltre alle frequenze udibili per noi, vengono emessi degli infrasuoni. I movimenti dell'aria al di sotto dei 20 Hz non li udiamo, ma li avvertiamo con il corpo, come pressione sulle orecchie oppure sul torace e, in generale, gli infrasuoni vengono associati a un sensazione di disagio. In questo senso, potremmo dire che il suono che accompagna il terremoto è in qualche modo 'diverso' e può essere utile associarlo a un comportamento di prevenzione da attuare al momento, per esempio mettendosi subito sotto la scrivania. Precisiamo, però, che il terremoto non sempre si presenta accompagnato da questo suono".
PER APPROFONDIRE
Nel volume Cambiamento climatico e rischio. Proposte per una didattica geografica, a cura di Sara Bonati e Marco Tononi (Franco Angeli), due articoli sono dedicati proprio a questo argomento e ne offrono una interpretazione didattica:
Hai sentito il terremoto? di Lorena Rocca, Mirjam Magrin, Erica Ronzoni
Percorsi di educazione al rischio sismico attraverso il paesaggio sonoro e l'apprendimento attivo di Lorena Rocca e Mirjam Magrin