Sudare troppo. Non solo quando fa caldo, quando viene fatto uno sforzo eccessivo o si pratica sport. Sudare eccessivamente e spesso, anche nei momenti più impensabili. Si chiama iperidrosi e chi ne soffre riscontra problemi sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Pensiamo, per esempio, all'imbarazzo e al disagio che può provare una persona che si ritrova ad avere sempre la mano bagnata al momento delle presentazioni; pensiamo a chi inizia a sudare improvvisamente e tantissimo senza riuscire a far nulla per impedirlo, quasi sempre in reazione a una emozione, anche se piccola e per molti trascurabile.
La quotidianità di chi soffre di iperidrosi può essere piuttosto complicata. Per il ciclo In Salute ci occupiamo di una particolare condizione in cui “le ghiandole sudoripare tendono ad avere una attività estremamente elevata, sopra la loro funzionalità fisiologica, normale".
Ad approfondire l'argomento è Francesca Caroppo, dermatologa e ricercatrice all'università di Padova. Parliamo di “iperidrosi primaria o essenziale quando questa non è connessa ad altre patologie né a farmaci, e rappresenta la forma più frequente. L'iperidrosi secondaria è invece legata all'assunzione di alcuni farmaci o a patologie del sistema endocrino, per esempio quelle a carico della tiroide".
Montaggio: Elisa Speronello
"Le ghiandole sudoripare sono innervate da fibre nervose del sistema autonomo. Nell'iperidrosi le ghiandole che si attivano in modo anomalo sono quelle localizzate a livello del palmo delle mani, delle piante dei piedi, delle ascelle, del viso, con tutte le ripercussioni che possiamo immaginare. Con l'iperidrosi si registra una attività particolarmente aumentata proprio delle fibre nervose che innervano le ghiandole. Il soggetto sperimenta questa condizione in una moltitudine di situazioni e più volte nel corso della giornata e dell'anno, in particolare di fronte a stimoli di natura nervosa, parliamo anche di semplici stress psicologici ed emozionali".
Non si tratta 'solo' di una reazione del corpo alle alte temperature, dunque. A differenza di quanto accade con una sudorazione molto abbondante, nell’iperidrosi il caldo o l'attività fisica possono certamente contribuire a peggiorare le cose, ma quello che si nota è una produzione più intensa di sudore da parte del soggetto interessato di fronte a situazioni stressanti, ovvero "quando vi è l'attivazione del sistema nervoso autonomo, un’attivazione delle fibre nervose".
"L'incidenza sulla popolazione è stimata tra l'1 e il 3%, ma bisogna tenere in considerazione che pochissime persone si rivolgono al medico per questo disturbo, meno della metà dei soggetti interessati. Questo perché anche chi ne soffre lo considera spesso qualcosa di parafisiologico e impossibile da curare. A rivolgersi al medico sono soprattutto le donne, nonostante questa condizione riguardi entrambi i generi in egual misura".
Si è notata una predisposizione genetica: "Spesso un soggetto affetto da iperidrosi ha un genitore con lo stesso disturbo". E per quanto riguarda l'età, "generalmente inizia a manifestarsi quando si attivano in maniera importante le ghiandole sudoripare, con la connessa produzione del sebo. Quindi, chi sperimenta l'iperidrosi in età adulta ha già manifestato i sintomi durante l'adolescenza. Nell'età postpuberale la sudorazione eccessiva e il cattivo odore del sudore stesso sono sintomi dello sviluppo ormonale che, il più delle volte, non si pensa di dover collegare ad altro e a cui non si dà inizialmente molto peso". Ma in alcuni casi si tratta proprio di iperidrosi, e il soggetto colpito se ne accorge con il tempo perché la condizione permane e continua a interessarlo anche in età adulta.
Esistono terapie efficaci per contrastare l'iperidrosi? Ed è possibile intervenire anche chirurgicamente per risolvere il problema? "Se la situazione non è grave possono essere sufficienti dei trattamenti topici, ovvero applicazioni locali di creme a base di cloruro d'alluminio. Il consiglio è di applicarle la sera, prima di andare a letto, per riscontrare un beneficio il giorno seguente. Un'altra terapia che ha dato e dà risultati abbastanza buoni è quella che prevede l'applicazione di creme cortisoniche, terapia che però prevede dei cicli, che non può dunque prevedere tempi troppo lunghi di trattamento. Anche le creme a base di glicopirrolato possono aiutare, soprattutto quando l'iperidrosi colpisce il viso e la testa, quindi anche il cuoio capelluto".
Il passo successivo, di fronte a casi un po' più difficili, cioè con un maggior impatto sulla vita della persona, prevede l'uso di farmaci in grado "di bloccare la trasmissione nervosa: parliamo in particolare degli anticolinergici. E un'altra opzione prevede l'iniezione di tossina botulinica".
Dal punto di vista chirurgico, infine, "è possibile intervenire attraverso l'asportazione delle ghiandole sudoripare, ma questo intervento viene preso in considerazione solo in casi gravi, è una scelta di terzo livello perché si tratta di una tecnica più invasiva".
L'iperidrosi può degenerare? "Il decorso è imprevedibile, è difficile capire come evolverà la condizione di un paziente. Nella maggior parte dei casi, resta abbastanza stabile nel corso della vita: una forma lieve o moderata resterà così sempre, ma in effetti in una piccola parte dei casi può peggiorare".
Questo disturbo porta con sé anche una sofferenza dal punto di vista psicologico. Spiega Caroppo: "Come tante condizioni dermatologiche, può avere un impatto importante sulla qualità della vita del paziente. Dobbiamo considerare che ragazze e ragazzi iniziano a soffrirne proprio quando cominciano a sperimentare l'incontro con l'altro. Tutto quello che è visibile sulla loro pelle e li fa sentire diversi può compromettere moltissimo la loro qualità di vita: per questo, nelle forme più gravi, il supporto psicologico risulta davvero utile. Benessere non vuole dire solo assenza di malattia: a volte noi medici non riusciamo a trovare una soluzione totale, definitiva, a volte le terapie non funzionano perfettamente, in questi casi il supporto psicologico risulta essenziale". Girando il punto di vista, se consideriamo l'origine nervosa di questa condizione, un percorso psicologico può anche contribuire a gestire meglio, con maggiore calma e consapevolezza, gli episodi di sudorazione eccessiva e improvvisa.