Andrea Vico è giornalista e divulgatore scientifico e autore di libri di scienza per bambini e ragazzi: nel 1995 il suo primo libro, che è stato seguito da altri sedici titoli. Con il suo “Piante in viaggio”, scritto insieme a Telmo Pievani e illustrato da Nicolò Mingolini (Editoriale Scienza, 2019) è arrivato in finale al Premio Andersen 2020 nella categoria “Miglior libro di divulgazione” e al Premio “Un libro per l’ambiente 2020” di Legambiente, sempre nella sezione divulgazione. È la persona giusta con cui scambiare quattro chiacchiere sulla scienza nei libri per bambini, un pubblico più vorace di quello degli adulti e forse anche più attento ai temi scientifici. Perché nessuno pensi che per i bambini basti “scrivere facile” e spiegare la scienza più “wow”.
Allora, che cosa ha di particolare un libro di divulgazione scientifica per bambini?
Che si confronta con la scuola. Il libro di divulgazione per bambini deve portare contenuti nuovi rispetto a quelli che il bambino trova nei testi scolastici. Può quasi diventare un libro parascolastico, perché integra i libri di testo. A livello di approccio, poi, la sua peculiarità è la multidisciplinarietà (che a scuola, non a caso, un po’ manca), e la trattazione di storie della scienza e dei fondamenti del metodo scientifico.
Deve però essere anche piacevole da leggere.
Il libro divulgativo per bambini è un esempio perfetto di edutainment. Perché è divertente, racconta storie importanti e stimolanti. Ha illustrazioni gradevoli. E propone di fare esperimenti! Insomma diverte e, senza dichiararlo, insegna. Soprattutto perché crea emozione: e il coinvolgimento, come le neuroscienze insegnano, è uno stimolo molto importante per l’apprendimento.
Le immagini sono una questione cruciale nella costruzione di un libro per bambini.
Sì, i bambini hanno bisogno di illustrazioni, ovviamente in modi diversi a età diverse. E nella costruzione di un libro per bambini la scelta delle immagini è sempre delicata. Ma se si parla di scienza lo è ancora di più perché l’illustratore deve essere disponibile a studiare e a imparare quello che sta per disegnare, dato che l’immagine scientifica ha bisogno di molte accortezze.
Cioè: in alcuni libri per bambini autore e illustratore spesso sono la stessa persona, ma nei libri di scienza è praticamente impossibile. Ci vuole un illustratore da coinvolgere da subito e che lavori a stretto contatto con l’autore con modalità pianificate molto bene prima di iniziare.
I temi dei libri di scienza per bambini. Quando ero piccola si trattava essenzialmente di dinosauri, animali e spazio. È cambiato qualcosa?
Quelli sono temi che funzionano ancora e che funzioneranno sempre! Oggi fortunatamente c’è qualcosa in più, che è l’attenzione ai temi di attualità. Soprattutto quelli ambientali. Ma anche le discipline STEM in generale e in particolare le donne nella scienza stanno ricevendo grande attenzione, così come l’idea di un pensiero critico e di metodo. Un po’ ci siamo resi conto che è necessario un approccio migliore a quei temi, che interessano anche i bambini. Un po’ sono i temi che oggi funzionano nella divulgazione scientifica generale e che sono arrivati anche nei libri per i ragazzi.
E i ragazzi li leggono.
I ragazzi leggono molto più dei grandi! E leggono volentieri anche di scienza. Qui c’è da sottolineare un’altra peculiarità del libro di divulgazione per ragazzi, che riguarda la scelta del libro. Perché un po’ è loro, ma un po’ dipende dagli insegnanti, dai genitori e dai bibliotecari e librai. E i bibliotecari e i librai, che sono sempre ben preparati a raccontare i libri di narrativa o di saggistica ai loro clienti, raramente sono in grado a presentare con ugual trasporto quelli che parlano di scienza. Comprensibilmente! Sono temi che non maneggiano perché il loro percorso professionale non li contempla. Qui c’è un grande spazio per la formazione professionale.
Analogamente a scuola chi propone i libri da leggere (per le vacanze per esempio o che si occupa della biblioteca scolastica) è l’insegnante di lettere. Mentre sarebbe importante che gli insegnanti che si occupano di materia scientifiche fossero un po’ meno “timidi” e magari pretendessero un po’ di spazio per la lettura di libri di divulgazione scientifica. Lavorando molto nelle scuole ho costatato che spesso manca semplicemente la consapevolezza di poterlo fare, per questo ho anche organizzato seminari di formazione.
Mentre i genitori che ruolo hanno?
In un certo senso sono anche loro target, insieme ai figli. Perché il libro per bambini fa l’occhiolino al genitore, nel nostro caso spesso al genitore magari un po’ “nerd” o appassionato di scienza, ma anche al genitore che si sente in colpa perché non sa o non vuole trattare di certi temi coi figli, e allora delega al libro.
Però non è del tutto vero, guarda. Un bel libro, ben confezionato e con belle illustrazioni viene apprezzato a prescindere. Poi, che parli di scienza, magari uno se ne accorge dopo…