In Ateneo
08 Novembre 2019

Traiettorie per costruire contesti inclusivi e sostenibili: siamo in cammino

L’attività svolta nell’intenso anno di frequenza del master interateneo di II livello Inclusione e Innovazione sociale  sarà presentata dai corsisti e dalle corsiste in una giornata aperta a tutte le persone interessate il prossimo 15 novembre 2019. L’attività formativa ha puntato alla promozione di capacità di progettazione di contesti inclusivi tramite il ricorso a procedure e strategie scientificamente fondate, in grado di attivare le condivisioni necessarie alla valorizzazione e capitalizzazione delle specificità ed eterogeneità presenti nei diversi contesti territoriali e sociali. 

Si è lavorato molto con i partecipanti al fine di promuovere le azioni necessarie a stimolare e riattivare le potenzialità e le capacità inesplorate di territori e contesti, e per mobilitare sia l’autodeterminazione che i sentimenti di solidarietà delle persone, interagendo in modo propositivo con i diversi soggetti dell’economia sociale e del terzo settore, enti e organismi nazionali e locali interessati al benessere, alla partecipazione e all’inclusione lavorativa e sociale, oltre che a quella scolastica.

L’innovazione sociale richiede che venga coltivato il cambiamento, che venga sconfitta la propensione a rimanere vincolati a vecchi rituali e obsolete abitudini professionali, in favore di originali ricerche di soluzioni ad alta valenza sociale, a vantaggio di tutti e in particolare delle persone con i più elevati tassi di vulnerabilità.

I partecipanti hanno imparato a riconoscere le diverse barriere presenti nei contesti, da quelle sociali a quelle politico-ambientali, oltre a quelle architettoniche, e operare al fine di ridurre il loro potere invalidante, padroneggiare i vecchi e i nuovi strumenti legislativi, le “regole” amministrative e tecniche della trasparenza, del controllo e della verifica assieme alle modalità più efficaci per stabilire reti di relazione, dare vita a progetti co-costruiti e ad azioni di collaborazione fra pubblico e privato, profit e no profit, economie tradizionali ed alternative. Ora sono vere e proprie ‘sentinelle’ dell’inclusione, in grado di individuare le discriminazioni, ma anche mettere in evidenza le buone pratiche e costruirne di originali, sostenibili e nuove nei contesti formativi, lavorativi, comunitari, sportivi, culturali e del tempo libero.

In Ateneo

L’attività svolta nell’intenso anno di frequenza del master interateneo di II livello Inclusione e Innovazione sociale  sarà presentata dai corsisti e dalle corsiste in una giornata aperta a tutte le persone interessate il prossimo 15 novembre 2019. L’attività formativa ha puntato alla promozione di capacità di progettazione di contesti inclusivi tramite il ricorso a procedure e strategie scientificamente fondate, in grado di attivare le condivisioni necessarie alla valorizzazione e capitalizzazione delle specificità ed eterogeneità presenti nei diversi contesti territoriali e sociali. 

Si è lavorato molto con i partecipanti al fine di promuovere le azioni necessarie a stimolare e riattivare le potenzialità e le capacità inesplorate di territori e contesti, e per mobilitare sia l’autodeterminazione che i sentimenti di solidarietà delle persone, interagendo in modo propositivo con i diversi soggetti dell’economia sociale e del terzo settore, enti e organismi nazionali e locali interessati al benessere, alla partecipazione e all’inclusione lavorativa e sociale, oltre che a quella scolastica.

L’innovazione sociale richiede che venga coltivato il cambiamento, che venga sconfitta la propensione a rimanere vincolati a vecchi rituali e obsolete abitudini professionali, in favore di originali ricerche di soluzioni ad alta valenza sociale, a vantaggio di tutti e in particolare delle persone con i più elevati tassi di vulnerabilità.

I partecipanti hanno imparato a riconoscere le diverse barriere presenti nei contesti, da quelle sociali a quelle politico-ambientali, oltre a quelle architettoniche, e operare al fine di ridurre il loro potere invalidante, padroneggiare i vecchi e i nuovi strumenti legislativi, le “regole” amministrative e tecniche della trasparenza, del controllo e della verifica assieme alle modalità più efficaci per stabilire reti di relazione, dare vita a progetti co-costruiti e ad azioni di collaborazione fra pubblico e privato, profit e no profit, economie tradizionali ed alternative. Ora sono vere e proprie ‘sentinelle’ dell’inclusione, in grado di individuare le discriminazioni, ma anche mettere in evidenza le buone pratiche e costruirne di originali, sostenibili e nuove nei contesti formativi, lavorativi, comunitari, sportivi, culturali e del tempo libero.