UNIVERSITÀ E SCUOLA

Gli studenti: “La Regione ci deve 2.600.000 euro per le borse di studio"

Un diritto allo studio che rimane sulla carta: è quello che pensano gli studenti dell’università di Padova riguardo alle borse di studio. Nessuna protesta diretta contro l’ateneo, ma contro la Regione Veneto, colpevole, a loro dire, di ritardare l’erogazione dei finanziamenti statali necessari a coprire i destinatari delle borse. “Questa situazione si ripropone di anno in anno - spiega Davide Quagliotto, rappresentante degli studenti nel Cda dell’università - Lo Stato invia i finanziamenti alla Regione che poi ne ritarda il pagamento per via del patto di stabilità”. L’anno scorso la situazione si era sbloccata grazie all’intervento dello stesso ateneo, che aveva creato un fondo straordinario per sopperire alla mancanza di liquidità. Quest’anno, invece, la situazione rimane ancora aperta: sono circa 4.300.000 euro, a livello regionale, i fondi fermi negli uffici di palazzo Balbi, di cui 2.600.000 destinati a Padova. “Non capiamo per quale motivo - prosegue Quagliotto - la Regione vincoli i finanziamenti statali al patto di stabilità, ledendo, in questo modo, il diritto allo studio, quando, invece, potrebbe tranquillamente effettuare una partita di giro”. Il sindacato degli studenti chiede l’apertura di una trattativa con Regione, Esu e università “per modificare il sistema di pagamento. Serve una metodologia che non crei problemi ogni anno”.

Secondo i dati in possesso del sindacato studentesco, sono circa 5.200 gli studenti aventi diritto alla borsa. Di questi, solo 2.200 avrebbero già ricevuto il finanziamento, i restanti sono ancora in attesa di vedere quanto gli spetta. “Stiamo attuando un piano per fare pressione sulla Regione - conclude Quagliotto - Abbiamo già iniziato a bombardare la casella elettronica dell’assessore regionale  al Diritto allo studio, Elena Donazzan,  affinché ci ascolti. Non escludiamo altre forme di protesta”.

In piazza dei Signori, ieri, un gruppo di studenti si è riunito per discutere della questione. Sui cartelli affissi in segno di protesta, non mancavano ironie, sulla Regione e lo stesso assessore Donazzan. “Capisco le ragioni degli studenti - spiega il prorettore al Diritto allo studio Guido Scutari - La Regione dice di essere obbligata a inserire i fondi statali nel patto di stabilità con la conseguenza di poter erogare i finanziamenti solo dopo lunghi periodi. Venezia ci aveva promesso l’arrivo dei soldi una prima volta a marzo scorso, ma non abbiamo visto nulla. All’ultima riunione, un mese fa ci hanno chiesto di avere pazienza fino alla fine dell’estate”.

 Si tratterebbe, comunque, del pagamento delle borse risalenti al 2011: ci sarebbe comunque un anno di ritardo nell’erogazione. “Sono favorevole all’apertura di un tavolo di trattativa - conclude Scutari - ma dev’essere promosso dall’assessore Donazzan, non dall’università di Padova. La giunta regionale dovrebbe decidere quali sono le spese utili da svincolare dal patto e garantire l’erogazione dei fondi per le borse”. D’altra parte, anche quest’anno, l’università ha tolto dal suo bilancio due milioni di euro per destinarli al diritto allo studio. Ma questi fondi non riescono a coprire tutti i pagamenti necessari.

 

Ma.S.

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