SOCIETÀ
Sconti fiscali per l'acquisto di libri: ecco come funzionano
"Un indovinello, avvolto in un mistero, all'interno di un enigma". Nel rappresentare le tortuosità della politica russa, Winston Churchill non sapeva di aver coniato la più magistrale descrizione dell'unica entità in grado di battere, quanto a bizantinismi, le liturgie di potere sovietiche: la legge italiana. Sarebbe sufficiente, per dimostrarlo, dare una letta all'articolo 9 del decreto legge 145/2013 "Destinazione Italia". Viene introdotta una misura che il governo ha presentato con indubbia soddisfazione: un nuovo incentivo fiscale all'acquisto di libri, che consentirà di detrarre dall'Irpef, come avviene per farmaci e visite mediche, il 19% dei costi sostenuti per nuovi volumi, con un tetto di spesa di 2.000 euro, metà per testi scolastici e metà per altri tipi di pubblicazioni. Vale a dire, un massimo di 380 euro di Irpef in meno a testa. Sorrisi e applausi: finalmente un governo che promuove la lettura e, insieme, dà una mano all'arrancante mercato editoriale. Entusiasmi che si inaridirebbero, però, provando a penetrare l'articolato, di stampo genuinamente churchilliano.
Decorrenza. Pur essendo in Gazzetta dal 23 dicembre scorso, il decreto non chiarisce quando la misura entrerà in vigore: il primo anno d'imposta utile per fruire del bonus sarà definito con un decreto del ministro dell'Economia. Sappiamo, almeno, quando il beneficio finirà: nel "periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2016".
Documentazione. L'acquisto, spiega il decreto, deve essere "documentato fiscalmente" dal venditore. Come? Il decreto non lo dice, e l'invito dell'associazione librai italiani, che consiglia di rilasciare una fattura ad ogni cliente interessato alle detrazioni, è una soluzione di buonsenso che potrebbe, però, non essere sufficiente. Altro problema è come distinguere, nella documentazione, i testi scolastici dagli altri, visto che le due categorie godono di bonus distinti. Verrà in soccorso, per fortuna, un secondo decreto applicativo, stavolta del ministero dello Sviluppo economico, che chiarirà tutti gli aspetti fiscali.
Esclusioni. Il bonus si applica ai soli libri dotati di codice Isbn (escludendo, ad esempio, tutte le pubblicazioni tipografiche che ne sono prive); rimangono fuori inoltre i libri in formato digitale, che al momento costituiscono meno del 2% del mercato editoriale ma sono in forte crescita.
Copertura. Le detrazioni non sono strutturali, ma fino ad esaurimento dei fondi stanziati. Fondi che, al momento, sono determinati "nella misura massima" di 50 milioni, da ripartire, probabilmente, nel triennio d'imposta 2014 - 2016. Mantenendo fermo questo importo, si tratterebbe quindi di 16,6 milioni annui. L'ammontare preciso verrà definito in un decreto del ministero dell'Economia.
L'impatto. Ma cosa rappresentano 16,6 milioni di euro detraibili rispetto al volume degli acquisti annui degli italiani? Secondo i dati dell'associazione italiana editori nel 2012 il mercato editoriale ha superato di poco i 3,1 miliardi di euro: la voce principale (1,3 miliardi) è determinata dai "canali trade" (librerie tradizionali e on line, grande distribuzione). E gli italiani che, in un anno, leggono almeno un libro sono, secondo gli editori, poco più di 25 milioni. Senza azzardare improbabili calcoli pro capite (ancora inutili, vista la fumosità del meccanismo), è presumibile che, in assenza di modifiche all'attuale testo decreto, i casi siano due: o lo stanziamento per le detrazioni verrà distribuito tra milioni di persone, andando in pratica a rendere il beneficio irrisorio o inesistente, oppure della misura potrà fruire un modestissimo numero di persone (selezionate in base alla rapidità dell'acquisto, come già accaduto per le biciclette) rispetto all'enorme bacino potenziale. Se le regole del gioco non vengono cambiate, insomma, il valore della misura fiscale sarà essenzialmente simbolico.
Lo conferma Alessandro Laterza, amministratore delegato della casa editrice: "È un passo nella direzione giusta, richiesto a più riprese: ma non ci illudiamo che gli incentivi amplino la platea dei lettori. Piuttosto, sarà un aiuto rivolto a chi già legge e acquista libri". Laterza si augura che sia l'inizio di una strategia di sostegno al mercato editoriale, ma chiarisce: "Vanno definite al più presto le modalità di utilizzo del bonus. Al momento, come editori, non siamo in grado di dare indicazioni pratiche ai lettori per fruire della detrazione". Editori, librai, lettori rimangono dunque in attesa, augurandosi che l'involto, oltre all'enigma, contenga qualche soldo.
Martino Periti