SCIENZA E RICERCA

Bernard Rollin e la nuova etica sociale per gli animali

Il 19 Novembre è scomparso Bernard E. Rollin (18 febbraio 1943), icona nel mondo per la difesa del benessere animale e per la promozione di una nuova etica sociale per gli animali. Gli innumerevoli messaggi di cordoglio raccolti nel Dignity Memorial a lui dedicato tratteggiano il peso del suo contributo e l’immagine vivida che conserveremo di lui. Laureato in filosofia al City College di New York, docente di filosofia, scienze animali e bioeticista presso la Colorado State University, negli Stati Uniti, è stato decisamente un intellettualesui generis. Rollin appartiene infatti a quella generazione di filosofi, come Tom Regan o Peter Singer, che ha contribuito, a partire dagli anni Settanta del Novecento, a creare un clima intellettuale favorevole alla messa in discussione del nostro modo di trattare gli animali. Ma lo ha fatto alla sua maniera, irriverente ed iconica al contempo: da sempre impegnato non solo sul fronte teorico, ma anche su quello pratico, ha scelto nel corso di tutta la propria carriera di ‘uscire dalla torre d’avorio’ dei filosofi – come è stato ricordato in questi giorni - e confrontarsi direttamente ‘sul campo’ con chi si occupa di animali per professione, a partire dagli scienziati, i biologi, i medici veterinari e le altre figure professionali impegnate nella gestione degli animali. Come lui stesso ha scritto, “in un certo senso, tutta la mia carriera lavorativa può essere vista come un tentativo di chiarire la legittimità del ruolo dell’etica nel lavoro degli scienziati, a livello sia teorico sia pratico. Come ‘difensore degli animali’, impegnato a raggiungere il consenso sulle problematiche relative all’impiego degli animali, ho avuto un’opportunità unica per testare la teoria nella pratica e per confrontarmi quasi quotidianamente con gli scienziati sulle questioni etiche”.

 “Possiate vivere in tempi interessanti”. Così recita l’adagio cui Rollin si è ispirato per parlare di questo confronto. Così inizia anche il suo libro, il primo al mondo dedicato all’etica veterinaria, An Introduction to Veterinary Medical Ethics, in cui l’etica si pone al servizio della professione del medico veterinario, che oggi èsempre più al centro dei rapporti che intrattieniamo con gli animali. Il primo corso di etica veterinaria al Mondo lo aveva tenuto alla Colorado State University nel 1978, e da allora ha ispirato generazioni di studenti e professionisti, anche a Padova, dove è stato ospite della Scuola di Medicina Veterinaria e dove ha contribuito a rendere istituzionale l’insegnamento di etica veterinaria anche in Italia.

Nel cercare di ‘chiarire la legittimità del ruolo dell’etica nel lavoro degli scienziati’ ha dovuto percorrere un cammino lungo e difficile. Come ricorda egli stesso nell’Introduzione ad un suo scritto del 1981: “Quando cominciai a lavorare all'etica degli animali realizzai che c'era bisogno di una teoria ad hoc in grado di guidare i progressi nelle condizioni di vita degli animali. Decisi così che l’etica che avrei elaborato avrebbe prodotto un cambiamento nella società e non sarebbe stata semplicemente un’elegante costruzione filosofica estranea al mondo reale”.


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Bernard Rollin ha dedicato così tutta la propria vita di intellettuale sui generis a dare vita ad una nuova etica per gli animali che potesse ispirare un cambiamento nella società. Come lui stesso scrive, “la maggior parte della gente, infatti, ritiene che gli animali siano esseri coscienti e che siano capaci di provare un’ampia gamma di esperienze moralmente rilevanti”. L’etica sociale tradizionale tuttavia, fatica a catturare le nuove dinamiche che contraddistinguono il rapporto con gli animali. Ecco allora che, per esprimere le crescenti richieste di attenzione verso le condizioni di vita degli animali, “un processo plausibile e ovvio è quello di estendere il meccanismo morale che è stato messo a punto per regolare i rapporti con le persone anche agli animali, se pure in maniera opportunamente modificata”.

Rollin ha dedicato pagine memorabili, nei suoi scritti, a spiegare come funziona la nuova etica sociale per gli animali: “I pesci devono nuotare’, ‘gli uccelli devono volare’, ‘i maiali devono fare i maiali’, e così via. Ci sono dei limiti al nostro impiego degli animali. Dobbiamo rispettare la loro natura, e tutto ciò che rende la loro vita accettabile: “Le galline sono ‘progettate’ per muoversi liberamente sul terreno, non per essere tenute nelle gabbie”. La nuova etica per gli animali chiede di rispettare ciò che è indispensabile per soddisfare quelle esigenze basilari che rendono una vita degna di essere vissuta, quale che essa sia.

Attraverso le sue riflessioni e il suo lavoro nelle svariate commissioni e organismi di cui ha fatto parte nel corso della sua vita - compresi gli emendamenti del 1985 alla legge federale statunitense sul benessere degli animali impiegati nella ricerca - Rollin ha incarnato la nuova etica per gli animali, ispirando generazioni di persone ad impegnarsi per migliorare il benessere degli animali. “Non smetteremo mai di utilizzare gli animali, ma possiamo farlo con compassione e prestando attenzione ai loro bisogni”.

Probabilmente, come egli amava sperare, ora sarà sul ponte dell’arcobaleno, con la sua inseparabile Harley Davidson, assieme ai milioni di animali che ha aiutato in vita attraverso il suo lavoro e il suo impegno costante. E come molti di coloro che lo hanno amato e stimato hanno sottolineato in questi giorni, il 19 Novembre gli animali hanno perso un loro grande paladino. Forse però non è così, perché Bernie Rollin ha lasciato un segno indelebile nelle menti e nel cuore di chiunque abbia conosciuto lui e il suo lavoro.

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