SCIENZA E RICERCA
Cardiochirurgia, operazione innovativa per asportare una massa dal cuore
di Redazione
Un intervento senza precedenti al mondo, quello realizzato dall’équipe cardiochirurgica del Policlinico/Azienda ospedaliera di Padova e guidata dal professor Gino Gerosa. La paziente, sottoposta all’operazione, infatti era afflitta da una massa nella parte sinistra del cuore che avrebbe richiesto un intervento – difficile – a cuore aperto. Ma la donna, di 70 anni, aveva già subito di recente a un’altra operazione a cuore aperto e così il team di cardiochirurgia ha optato per una strada diversa, micro-invasiva ed evitando l’intervento tradizionale a cuore aperto. Informata dovutamente, la paziente acconsente e si affida al team multidisciplinare, conscia dei rischi in cui sarebbe incorsa utilizzando invece la tecnica a cuore aperto con la riapertura dello sterno e l’arresto cardioplegico del cuore per asportarle la massa intracardiaca. Dopo l’autorizzazione da parte del ministero della Salute l’équipe, composta da Gerosa e dai cardiochirurghi Vincenzo Tarzia, Augusto D’Onofrio, Lorenzo Bagozzi, anestesista ed esperto di ecocardiografia transesofagea tridimensionale Demetrio Pittarello, perfusionista Fabio Zanella, procede con l’operazione.
La procedura viene eseguita a cuore battente, senza l’ausilio del bypass cardiopolmonare totale, senza aprire il cuore con il minor numero di incisioni possibili.
Si è intervenuti partendo da una minitoracotomia sinistra di soli 4 cm. e, vista la grande esperienza di questo Centro con interventi con piccole incisioni dalla punta del cuore, inferiori ad 1 cm., si è riusciti ad inserire il catetere attraverso l’apice del cuore al cui interno è stata fatta passare una cannula di aspirazione collegata ad una pompa centrifuga e ad un filtro che ha permesso come un’aspirapolvere l’aspirazione ad alto flusso del materiale estraneo, inviato poi agli anatomo-patologi. Il sangue aspirato dalla punta del cuore durante l’intervento chirurgico è stato filtrato e re-immesso nel circolo arterioso attraverso un’altra cannula posta all’altezza dell’arteria femorale mentre l’Ecmo garantiva la stabilizzazione della paziente. Le immagini dell’interno del cuore durante l’operazione, arrivavano direttamente ai chirurghi dall’ecocardiografia transesofagea in formato tridimensionale e permettevano la visione completa, ingrandita e magnificata del cuore, durante tutto l’intervento.
Il delicato intervento chirurgico è durato circa 3 ore e il dispositivo utilizzato in questo caso specifico è un by-pass extracorporeo artero-arterioso: sistema AngioVAC.
Il sistema AngioVAC, indicato fino ad oggi solo per l’asportazione di masse intracardiache di destra e nel trombo-embolismo venoso sistemico e polmonare, era stato utilizzato nel nostro Centro, maturando un’esperienza fin dal 2016, in ben 11 casi.
Per la prima volta al mondo, ora, questo sistema è stato utilizzato anche per l’asportazione di masse ventricolari sinistre, sempre a cuore battente per via transapicale.