IN ATENEO
L'archeologia piace: boom di visite agli scavi del Teatro romano di Prato della valle
di Redazione
A luglio sono iniziati gli scavi nella canaletta dell’isola Memmia, in Prato della Valle, per portare alla luce uno dei monumenti nascosti più importanti della città di Padova, il teatro romano, lo Zairo: era un edificio imponente fino all’XI secolo, nonostante le distruzioni subite dalla città a partire dalla tarda antichità. Da allora venne smantellato e utilizzato come cava di materiale da costruzione, alcuni pezzi servirono addirittura per costruire il ponte di Rialto a Venezia. Nel 1775, in occasione della realizzazione del progetto di Andrea Memmo per la risistemazione del Prato della Valle, delle strutture superstiti venne fatto un rilievo. Il progetto ha lo scopo di acquisire nuovi dati per la comprensione delle dimensioni e dell’articolazione architettonica dell’antica struttura romana mediante l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia.
Pochi giorni dopo l’inizio degli scavi c’è stato uno stop dei lavori, con la speranza di riprendere nel mese di settembre a causa della situazione del fondale, sommerso di fango e detriti più del previsto, irregolare e permeabile. Il comune di Padova ha comunicato che: “il 6 novembre si è dato avvio a una nuova fase di lavoro finalizzato alla riemersione del teatro romano di Patavium – spiega l’assessore alla Cultura Andrea Colasio -. Le strutture superstiti del teatro romano, il cosiddetto Zairo, sono infatti conservate sotto l’acqua della canaletta che circonda l’Isola Memmia, come sappiamo dai documenti d’archivio che ne serbano memoria dopo i lavori del XVIII secolo e del secolo scorso”. Le indagini archeologiche proseguiranno fino al 16 dicembre.
Come anticipato in altre occasioni, l’operazione ha importanti finalità scientifiche, ma vuole essere una grande occasione per far conoscere alla cittadinanza aspetti inediti della città in un’esperienza coinvolgente di “archeologia pubblica” grazie alle visite guidate:
- ogni sabato mattina, a partire dall’11 novembre, saranno previste visite allo scavo guidate dagli archeologi coinvolti nelle operazioni: ritrovo alle ore 11:00, alla fontana nel centro dell’Isola Memmia.
- da lunedì 13 novembre, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, tra le ore 10:00 e le 12:00, sarà possibile visitare il cantiere.
CALENDARIO DEGLI SCAVI
- il 5 novembre, sotto la direzione tecnica degli architetti Domenico Lo Bosco e Fabio Fiocco del Settore Edilizia Pubblica, sono iniziate le operazioni di svuotamento della canaletta, con l’intervento del Consorzio di Bonifica Bacchiglione che ha provveduto a chiudere la presa d’acqua che alimenta la canaletta.
- dal 6 all’8 novembre, con il livello dell’acqua ormai abbassato, è entrata in scena l’associazione Sorgente che, sotto l’egida della Provincia, ha provveduto al salvataggio dell’abbondante fauna ittica.
- il 9 novembre è iniziata la pulizia del fondale, che si protrarrà per alcuni giorni ed è stata affidata alla ditta Lares S.r.l. La pulizia verrà realizzata in modo accurato, con eliminazione di fanghi, in corrispondenza delle strutture appartenenti al teatro per permettere alla squadra degli archeologi di entrare in azione.
- dal 13 novembre gli archeologi si affiancheranno ai tecnici impegnati nelle operazioni di pulizia.
- dal 20 novembre inizieranno invece le vere e proprie attività di ricerca scientifica. Ad agire sul campo sarà un gruppo di studenti universitari, specializzandi e dottorandi, sotto la direzione scientifica congiunta di Jacopo Bonetto e Caterina Previato (Dipartimento dei Beni Culturali), Elena Pettenò (Soprintendenza), Francesca Veronese (Museo Archeologico).