SCIENZA E RICERCA

Obiettivo Luna

La Luna sarà inequivocabilmente una delle destinazioni più popolari del Sistema Solare nel prossimo futuro. Entro il prossimo anno almeno sei missioni spaziali saranno dirette verso la Luna da altrettanti rispettivi Paesi: India, Giappone, Russia, Corea del Sud, Emirati Arabi e Stati Uniti, in collaborazione con diverse aziende spaziali private. Si tratta di un numero di nazioni senza precedenti. Come mai?

A rubare le luci della ribalta potrebbe essere senz’altro il lancio inaugurale del programma Artemis della NASA, un progetto da 93 miliardi di dollari che costituirà il primo passo per l'invio di astronauti sulla Luna nel 2025. Insomma, quella in arrivo ha tutta l’aria di essere una nuova età dell'oro dell'esplorazione lunare.

Non è però solamente la ricerca scientifica l'unica forza trainante. Una tale raffica di missioni evidenzia anche la crescente ambizione, da parte di diverse nazioni e svariati attori commerciali, di mostrare la loro abilità tecnologica e lasciare il segno, in particolare ora che non è mai stato tanto facile ed economico raggiungere la Luna. Nel contesto della new space economy si configura infatti in modo specifico una vera e propria Lunar economy.

Lo scorso giovedì 4 agosto il Falcon 9 di SpaceX ha lanciato la prima missione lunare coreana dallo Space Launch Complex 40 (SLC-40) di Cape Canaveral in Florida. Il Korea Pathfinder Lunar Orbiter (KPLO) – detto anche Danuri – entrerà in orbita cislunare a metà dicembre portando ufficialmente per la prima volta la Corea oltre l'orbita terrestre. Dopo circa un’ora dal lancio, al distacco dal primo stadio del Falcon 9, il centro di controllo del Korea Aerospace Research Institute a Daejeon ha ripreso il comando della navicella spaziale. Una volta che Danuri raggiungerà la Luna orbiterà per circa un anno a cento chilometri di quota dalla sua superficie, effettuando una serie di osservazioni scientifiche con i cinque strumenti scientifici a bordo: uno spettrometro a raggi gamma (KGRS), un magnetometro (KMAG), una fotocamera ad alta risoluzione (LUTI), due fotocamere gemelle che misurano la polarizzazione della luce riflessa sulla superficie lunare (PolCam) e ShadowCam, una fotocamera a luce visibile altamente sensibile fornita dalla NASA che fornirà il primo sguardo ad alta risoluzione delle regioni lunari permanentemente in ombra, oltre ad aiutare nella ricerca del ghiaccio d'acqua nei crateri polari. Ma al di là delle doverose ambizioni scientifiche, l’obiettivo del coreano Pathfinder Lunar Orbiter è chiaramente garantire e verificare la capacità di esplorazione spaziale della Corea.

Si tratta solo del primo di una lunga serie di veicoli spaziali che dovrebbero dirigersi sulla Luna nel corso del prossimo anno, tra cui l'indiano Chandrayaan-3. Quest’ultimo rappresenta il secondo tentativo dell’India di portare un lander e un rover sulla superficie lunare, dopo il fallimento della precedente missione Chandrayaan-2, riuscita con successo a mettere in orbita un veicolo spaziale nel 2019 ma il cui lander e relativo rover si sono schiantati in fase di atterraggio (all'inizio dello stesso anno anche il lander israeliano Beresheet, sviluppato privatamente, si era schiantato sulla superficie lunare).

Non dimentichiamo le recenti missioni lunari cinesi Chang'e-4 e Chang'e-5 – molto più riuscite – che hanno raccolto grandi quantità di dati dalla superficie e hanno restituito campioni di regolite lunare sulla Terra nel corso del 2020. La Cina sta infatti pianificando la sua prossima missione Chang'e-6, per il lancio nel 2024.

Tornando però ai lanci lunari in programma, ci sono altre quattro nazioni che puntano a raggiungere la Luna nel 2022.  Il Giappone ha in programma prima di marzo 2023 il lancio della missione Smart Lander for Investigating Moon (Slim) dal centro spaziale di Tanegashima, con cui per la prima volta il Paese raggiungerebbe la superficie del nostro satellite. L’obiettivo della sonda è ambizioso: utilizzare tecnologie di atterraggio di alta precisione per consentire alle future spedizioni di insediarsi con un alto grado di precisione sulla superficie lunare. Slim è infatti programmato per posizionarsi entro un raggio di cento metri dall’obiettivo proposto, e non solo semplicemente in un'area che presenti condizioni di atterraggio favorevoli.

La missione Luna-25 sarà la prima inviata da Mosca dal ritorno del campione Luna-24 nel 1976 (che a sua volta era stata la terza missione sovietica a restituire campioni di suolo lunare dopo Luna-16 e Luna-20).

Fino allo scorso gennaio, l'agenzia spaziale russa Roscosmos aveva annunciato che avrebbe lanciato la missione su un razzo Soyuz-2 Fregat dallo spazioporto di Vostochny nell'estremo oriente russo a fine luglio. Attualmente il lancio è stato rinviato al terzo trimestre di quest'anno. Se la sonda arriverà come previsto – a nord del cratere Boguslawsky vicino al polo sud – sarà la prima a raggiungere i poli selenici, possibili fonti d'acqua per future basi o insediamenti con equipaggio.

Gli effetti della guerra in Ucraina sugli equilibri geopolitici spaziali sono molto probabili e quasi del tutto imprevedibili. Ritardi a parte, il conflitto bellico ha letteralmente sconvolto alcuni dei piani spaziali della Russia, per esempio con l'annuncio del ritiro dell'Agenzia spaziale europea (Esa) proprio dalla missione Luna-25, il 13 aprile scorso durante la riunione straordinaria del Consiglio degli Stati membri dell’Esa. 

Anche gli Emirati Arabi si imbarcano per la prima volta in una missione lunare con il rover Rashid, il cui lancio è previsto entro la fine dell'anno. Il volo segnerà un altro primato: Rashid sarà portato in superficie su un lander sviluppato dalla compagnia spaziale privata giapponese ispace che viaggerà in orbita lunare su un razzo progettato da SpaceX.  La stessa ispace trasporterà anche piccoli rover lunari costruiti dal Centro spaziale Mohammed Bin Rashid degli Emirati Arabi e da JAXA. 

Sarà una vera e propria gara per vedere quale agenzia spaziale o compagnia privata raggiungerà per prima la superficie lunare. 

Dopo una relativa siccità di missioni lunari in seguito alla fine del programma Apollo mezzo secolo fa, questa raffica di spedizioni probabilmente stimolerà un accesso più frequente ed economico alla Luna, vera porta del Sistema solare per l’esplorazione spaziale umana, e aumenterà sempre più l'interesse internazionale per la ricerca lunare, gettando le basi per i futuri avamposti lunari con equipaggio che potrebbero fornire un punto di partenza per il viaggio verso Marte.

L’era dei viaggi commerciali in altri mondi è iniziata.

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