In Ateneo
31 Luglio 2018

Il "paradiso" di Revedin Bolasco è il parco più bello d'Italia

Il parco di villa Revedin Bolasco, di proprietà dell'università di Padova dal 1967, situato a Castelfranco Veneto, si è aggiudicato il primo posto della XVI edizione del concorso Parchi pubblici, promosso dal network ilparcopiubello.it che premia le bellezze verdi del territorio italiano. La cerimonia della premiazione si terrà a settembre, all'interno del parco. 

La villa, edificata fra il 1852 e il 1865 dal conte Francesco Revedin, è legata a diversi personaggi illustri: nel '500, la proprietà dei Cornaro, era nota come "paradiso"; Vincenzo Scamozzi ristrutturò il complesso nel 1607 prevedendo una nuova peschiera e un giardino cintato; Orazio Marinali sistemò le sue “cento candide statue”  in età barocca ai lati del rettilineo "stradon"; Giovanni Battista Meduna, fu il progettista della villa, al quale succedette lo scenografo Francesco Bagnara. Infine Antonio Caregaro Negrin, allievo di Bagnara e di Giuseppe Jappelli, che nel 1868 ridisegnò, per i nuovi proprietari Rinaldi, il precedente giardino con sentieri sinuosi che presero il posto dei viali rettilinei.

Attualmente il parco è composto da un alternarsi di prati, specchi d’acqua, collinette, gruppi arborei e architetture. Sullo sfondo si erge la "cavallerizza”, un elemento particolare dovuto al francese Marc Guignon, si tratta di un'arena per equitazione coronata da 52 statue e introdotta da due statue equestri collocate al di sopra di alti basamenti.

Il giardino è sorvegliato dalla torre colombara all’ingresso ovest e dalla torretta presso il muro di cinta a est e contenente un affresco di pregevole fattura. Sono circa 1.500 gli alberi che popolano oggi i circa 8,5 ettari del giardino della villa, nei quali trova spazio anche un lago navigabile. L'intervento dell’università di Padova e del Centro interdipartimentale di ricerca per il restauro, il recupero e la valorizzazione dei Parchi storici e degli alberi monumentali (Cirpam) ha permesso il recupero e la valorizzazione di questo spazio impregnato di storia e bellezza artistica e naturale

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Il parco di villa Revedin Bolasco, di proprietà dell'università di Padova dal 1967, situato a Castelfranco Veneto, si è aggiudicato il primo posto della XVI edizione del concorso Parchi pubblici, promosso dal network ilparcopiubello.it che premia le bellezze verdi del territorio italiano. La cerimonia della premiazione si terrà a settembre, all'interno del parco. 

La villa, edificata fra il 1852 e il 1865 dal conte Francesco Revedin, è legata a diversi personaggi illustri: nel '500, la proprietà dei Cornaro, era nota come "paradiso"; Vincenzo Scamozzi ristrutturò il complesso nel 1607 prevedendo una nuova peschiera e un giardino cintato; Orazio Marinali sistemò le sue “cento candide statue”  in età barocca ai lati del rettilineo "stradon"; Giovanni Battista Meduna, fu il progettista della villa, al quale succedette lo scenografo Francesco Bagnara. Infine Antonio Caregaro Negrin, allievo di Bagnara e di Giuseppe Jappelli, che nel 1868 ridisegnò, per i nuovi proprietari Rinaldi, il precedente giardino con sentieri sinuosi che presero il posto dei viali rettilinei.

Ascolta la notizia sulla premiazione del parco più bello d'Italia

Attualmente il parco è composto da un alternarsi di prati, specchi d’acqua, collinette, gruppi arborei e architetture. Sullo sfondo si erge la "cavallerizza”, un elemento particolare dovuto al francese Marc Guignon, si tratta di un'arena per equitazione coronata da 52 statue e introdotta da due statue equestri collocate al di sopra di alti basamenti.

Il giardino è sorvegliato dalla torre colombara all’ingresso ovest e dalla torretta presso il muro di cinta a est e contenente un affresco di pregevole fattura. Sono circa 1.500 gli alberi che popolano oggi i circa 8,5 ettari del giardino della villa, nei quali trova spazio anche un lago navigabile. L'intervento dell’università di Padova e del Centro interdipartimentale di ricerca per il restauro, il recupero e la valorizzazione dei Parchi storici e degli alberi monumentali (Cirpam) ha permesso il recupero e la valorizzazione di questo spazio impregnato di storia e bellezza artistica e naturale