SOCIETÀ

Il rosatellum e la giornata di uno scrutatore

L’ultima non è stata una tornata elettorale facile per gli elettori e soprattutto per gli scrutatori e i presidenti degli oltre 61.000 seggi aperti in tutta la penisola. Non si parla qui dei risultati politici; un po’ dappertutto ci sono stati code e ritardi, sia nella fase della votazione che dello spoglio: tra i principali imputati la nuova legge elettorale e soprattutto i nuovi tagliandini antifrode, sperimentati per la prima volta.

A tutte le schede infatti stavolta era associato un codice numerico, che doveva essere annotato sul registro per poi essere staccato prima queste venissero risposte nell’urna, per non rendere riconoscibile il voto: “L’obiettivo era di rendere impossibile il fatto che un elettore potesse entrare nel seggio con una scheda già compilata. In realtà si tratta di un’operazione che ha complicato non poco le operazioni di voto”. Marco ha vissuto le ultime elezioni come presidente di seggio in una grande città del Nord, e alle spalle ne ha altre sette come scrutatore: “È una cosa che si fa soprattutto per passione: il fatto che i cittadini partecipino al momento più alto della politica è bellissimo. Quest’anno però è stata particolarmente dura: abbiamo chiuso lo spoglio alle otto del mattino, dopo oltre 26 ore in piedi, e non siamo nemmeno stati gli ultimi della città”.

Una questione che getta luce su un procedimento che rischia di essere sempre più appesantito da lungaggini e burocrazia: quando arriva al seggio l’elettore vede innanzitutto appuntati i suoi dati su un primo registro, detto registro sezionale; in seguito, quando gli si dà la scheda, entra in scena un secondo registro, dove vengono annotati gli estremi della sua tessera elettorale, associati a un numero progressivo che indica i votanti della sezione. Ed è qui che entra in scena il tagliando antifrode, il cui numero quest’anno doveva essere annotato sul primo registro, quello sezionale, per poi essere verificato all’uscita dal seggio.

Altri problemi sono derivati dal sistema elettorale, che quest’anno non comprendeva le preferenze: “Si doveva apporre il segno sul nome del candidato uninominale, oppure sul simbolo di una delle forze politiche che lo sosteneva. Altri segni, ad esempio sui nomi dei candidati nelle liste proporzionali bloccate, avrebbero reso il voto riconoscibile, dunque annullabile”. Per questo, nonostante le informazioni provenienti dai media e dai siti governativi, le commissioni hanno dovuto impiegare molto tempo per spiegare gli elettori i passaggi più complicati della legge.

“La questione vera è che le procedure attuali sono nate per un sistema sensibilmente diverso; poi via via sono state aggiornate aggiungendo ogni volta burocrazia, ma senza mutare l’impianto complessivo – continua Marco –. In sostanza è come se, con i computer, avessimo continuato ad aggiornare sempre il vecchio Dos invece di cambiare sistema operativo”. Le criticità sono tante:  “Servirebbero manuali più chiari per le commissioni, ad esempio dotati di figure e di schemi invece che di descrizioni, spesso di difficile interpretazione. Sarebbe poi necessaria una semplificazione delle procedure, e soprattutto che prima fossero testate dal ministero in appositi seggi-prova. Oggi tutto si basa sul fatto che i conti devono tornare: il numero degli elettori deve coincidere con le schede raccolte e con quello delle preferenze. In realtà non tornano quasi mai”.

Un meccanismo che mostra la bellezza, ma anche la fragilità dell’atto più democratico che ci sia. E non è detto che con altre procedure i problemi sarebbero minori, come dimostra la vicenda delle voting machine utilizzate in Lombardia nell’ultimo referendum sull’autonomia, ma anche e soprattutto nelle elezioni presidenziali statunitensi, spesso oggetto di contestazione nonostante il massiccio impiego di meccanismi di voto automatizzato. Alla fine il voto su schede cartacee rimane sotto molti aspetti quello dove è più garantita l’attribuzione e la verificabilità dei consensi: a patto di saperlo aggiornare ai tempi.

Daniele Mont D’Arpizio

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