CULTURA

Libri in viaggio per crescere liberi

Tra Ilaria Alpi. La ragazza che voleva raccontare l’inferno dell’autrice padovana Gigliola Alvisi e Io non ho paura di Niccolò Ammaniti trovano posto Le guerre spiegate ai ragazzi di Toni Capuozzo, Il giudice ragazzino di Nando dalla Chiesa, Mar del Plata di Claudio Fava, Peppino Impastato: un giullare contro la mafia di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, Educare alla legalità di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti e persino Matilde di Roald Dahl. I primi 101 libri di Bill, la biblioteca della legalità, raccontano storie di eroi e vicende di mafia, esperienze dolorose ma anche occasioni di riscatto e rinascita, vite da ripercorrere per nutrire l’anima e diventare grandi comprendendo il significato profondo delle parole rispetto, verità e giustizia. Ma andiamo con ordine: un paio di anni fa, nelle Marche, alla Fattoria della legalità di Isola del Piano, nella casa dell’antimafia sociale promossa da Libera, nasce Bill, la biblioteca della legalità, una collezione ragionata di testi - dalla narrativa alla saggistica, fino ai libri illustrati - per giovani lettori dagli 8 ai 15 anni.

Bill è un progetto di Ibby Italia (International board on books for young people), la rete internazionale che promuove il diritto di bambini e ragazzi ai buoni libri e alla lettura, nato per diffondere la cultura della legalità tra le giovani generazioni, per costruire un immaginario che ponga il senso civico al centro di una riflessione condivisa, stimolo per una serie di azioni concrete e diffuse. Ben presto, questa speciale biblioteca diventa itinerante e l’esperienza contagiosa: il modello marchigiano viene replicato seguendo un regolamento per la disseminazione che si fonda su principi di giustizia e partecipazione. Ora Bill è arrivata a Padova grazie all’impegno di MiLeggi-Diritti ad alta voce, associazione formata da cinque appassionate lettrici padovane, che si è fatta capofila per la diffusione del progetto sul territorio locale insieme a Unicef e Legambiente. “Con la Bill padovana inizieremo presto a lavorare alla biblioteca di Rubano coinvolgendo gli studenti delle scuole secondarie inferiori, nell’ambito del progetto lettura”, spiega Chiara Pinton di MiLeggi. “L’idea è quella di ispirare e fornire strumenti utili, affinché i ragazzi riescano a sviluppare e mantenere un senso critico partendo dalle piccole scelte quotidiane”. Il viaggio che sta per iniziare porta con sé anche la neonata sezione veneta di Ibby Italia (promossa proprio da MiLeggi e l’associazione/libreria padovana Pel di Carota), seguendo la lezione di Jella Lepman, fondatrice negli anni Cinquanta di Ibby, della Biblioteca internazionale per la gioventù a Monaco di Baviera e del Premio Andersen, la quale scriveva: “Poco a poco facciamo in modo di mettere questo mondo sottosopra, nuovamente nel verso giusto, cominciando dai bambini. Mostreranno agli adulti la via da percorrere”.

Secondo l’Istat, nel 2015, solo il 42% degli italiani, dai sei anni in su, ha letto almeno un libro. Inoltre, la quota di lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire. Dunque, una azione di questo tipo risulta, oggi più che mai, necessaria proprio perché sceglie come interlocutori i ragazzi. È importante incontrare i più giovani per diffondere la cultura del libro e stimolare lo spirito critico e il senso di giustizia e libertà, per una maggiore qualità della vita democratica. Nel progetto nazionale trovano posto scrittori, insegnanti e bibliotecari (a cui vengono dedicati corsi di formazione sui temi del diritto e della legalità), editori e magistrati: questi ultimi, in particolare, hanno contribuito alla stesura della lista dei titoli che sono in breve tempo raddoppiati, passando da 101 a 202, numeri che dichiarano obiettivi di apertura e continua evoluzione.

Francesca Boccaletto

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