SCIENZA E RICERCA
Un "dialogo" continuo tra uomo, infrastrutture e tecnologia
Nel SENSEable City Lab del MIT lo chiamano design sensibile: architetture, città, strade e paesaggi che percepiscono e rispondono alle sollecitazioni umane, monitorate da sensori e apparecchi elettronici. A dirigere il laboratorio è un architetto italiano, Carlo Ratti, a fine settembre ospite a Padova nell’ambito di Nòva Open Innovation Days.
“I sistemi di controllo in tempo reale stanno facendo il loro ingresso nelle nostre vite. Negli ultimi anni, le nostre città sono state ricoperte da reti ed elettronica. Sono diventate delle specie di computer a cielo aperto” dichiara Ratti nel corso di una Ted Talk. Computer che recano con sé miliardi di informazioni al secondo su mobilità, inquinamento, comportamenti sociali. E che non vengono semplicemente analizzate per ricavare dati ma, capovolgendo l’equazione, sfruttati come fonte di conoscenza per creare nuovi ambienti più funzionali. E così il lavoro di Ratti, sia di studioso che di progettista, si concentra su questa equazione, ad ogni scala: dall’abitare quotidiano – dal suo studio il progetto Lift-bit per divani trasformabili digitalmente, presentato al Salone del mobile di quest’anno – agli schemi di movimento degli oggetti a livello mondiale, come nel caso del monitoraggio dei rifiuti, in particolare di quelli elettronici, effettuato dai ricercatori del suo laboratorio.
“Oggi, sappiamo tutto sulla provenienza dei nostri oggetti, ma sappiamo molto poco di dove vanno a finire. In questo progetto abbiamo sviluppato delle etichette elettroniche per tracciare i rifiuti mentre percorrono il sistema. A Seattle dei volontari le hanno applicate agli scarti in partenza; e noi ne abbiamo seguito le tracce”. Da lì è iniziato, chiudendosi quest’anno, il progetto Monitour, che ha portato al tracciamento dei percorsi internazionali dei rifiuti elettronici, alcuni dei quali del tutto sconosciuti prima d’ora. Per visualizzare le traiettorie seguite è stata sviluppata un’applicazione web con un’animazione interattiva. “Analizzando i risultati ci siamo resi conto che ci sono tante inefficienze nel sistema. Di fatto, possiamo fare la stessa cosa con meno energia e più efficienza. Inoltre, se mostriamo alla gente che i rifiuti non spariscono ma vengono solo spostati, agiamo per promuovere un cambio comportamentale. Questa era la ragione principale del progetto”.
Nelle nostre città, secondo una metafora di Ratti, sta accadendo ciò che è successo nella Formula 1 negli ultimi vent'anni: “Qualche tempo fa, se si voleva vincere una gara si predisponeva un budget e lo si investiva in un buon pilota e in una buona macchina: è così che si vinceva. Oggi, se volete raggiungere lo stesso risultato dovete tenere sotto controllo la macchina in tempo reale: migliaia di sensori raccolgono informazioni dalla vettura e li trasmettono al sistema, che poi le processa e le usa per regolare la gara. In termini ingegneristici, questo è quello che si chiamerebbe controllo in tempo reale”. E sostanzialmente, è ciò che sta facendo ingresso nelle nostre vite.
Uno dei primi progetti del laboratorio del MIT partiva dal concetto di percezione, al centro poi delle ricerche dei suoi studiosi. Campo dell’osservazione a Roma, nel 2006, durante la finale della coppa del mondo di calcio che si svolgeva a Berlino. Quella sera l’Italia vinse contro la Francia, non prima che Materazzi si beccasse una testata in pieno petto da parte di Zidane. “Quello che facemmo lì fu in pratica usare un nuovo tipo di rete poi sviluppata in tutto il mondo - cioè la rete cellulare - e usare le informazioni anonime e aggregate che ci poteva fornire”. È stato monitorato l’utilizzo dei cellulari in relazione al loro uso e al loro spostamento nello spazio romano. Nella video-animazione prodotta dal laboratorio, lucine rosse si muovono sulla mappa di Roma: sono le persone che usano il telefono spostandosi in città; poi, d’improvviso, la quasi totale immobilità: è iniziata la partita. All’improvviso frenesie di luci a intermittenza: nei momenti dei gol, durante l’intervallo, alla fine dei tempi regolamentari, nel momento della testata. L'Italia vince: un tripudio rosso copre la mappa, quindi una grande onda si muove verso il centro, culminando al Circo Massimo. “Questo è solo un esempio di come possiamo percepire la città oggi, in un modo che non avremmo potuto fare solo qualche anno fa”, osserva Ratti.
Dal 2006 l’evoluzione tecnologica applicata alla città si è mossa nella direzione dei bisogni di una popolazione sempre più densa, in rapporto al costruito, alle questioni energetiche e alla mobilità individuale e globale. Quest’anno il SENSEable City Lab, in collaborazione con il Cnr italiano, ha sviluppato un sistema concettuale per la direzione del traffico stradale che permette ai veicoli driverless di affrontare gli incroci senza rischio di collisione. Il nuovo tipo di incrocio automatizzato, chiamato Light Traffic, si basa sull’uso di sensori che mantengono le automobili a distanza di sicurezza, allocandole ciascuna in uno slot quando si avvicinano all’intersezione.
“Ora, oggi, per la prima volta, possiamo passare dal mondo digitale, dal potere di auto-organizzazione delle reti, a quello fisico. Possiamo affrontare le sfide imminenti, come i cambiamenti climatici o le emissioni di CO2. E possiamo coinvolgere le persone nel fare questa cosa insieme, collettivamente”.
Chiara Mezzalira