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Scopri il documentario "Conversazioni atomiche"

Alla scoperta dell’acceleratore di particelle di Frascati dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, del Laboratorio nazionale del Gran Sasso, dell’interferometro Virgo, dell’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore. Il cinema si mette in viaggio “per raccontare la quotidianità di chi ha scelto di dedicare la propria vita a fare domande”.

Si intitola Conversazioni atomiche ed è un documentario di divulgazione scientifica, con la struttura del road movie e i toni della commedia, che accompagna il pubblico dentro i laboratori di ricerca più all’avanguardia d’Italia. Prodotto da Istituto Luce Cinecittà, co-distribuito da Luce e Nina film, è diretto da Felice Farina e ha un’unica grande protagonista: la scienza. Il 17, 18 e 19 gennaio arriva al cinema Mpx Multisala PioX di Padova.

Il film di Farina, regista appassionato e versato negli studi scientifici e soprattutto nella fisica, è accompagnato nelle diverse proiezioni, oltre che dal regista e dal co-sceneggiatore Nicholas Di Valerio, dai ricercatori dell'Infn-Istituto nazionale di fisica nucleare e dell’Università di Padova, per creare un dibattito pubblico su temi e luoghi toccati nel film e, in generale, sulla ricerca scientifica italiana. Luca Taffarello sarà presente il 17 gennaio, alle 18.45, Franco Simonetto sarà in sala sempre il 17 gennaio, ma alle 21. Il 18 gennaio, alle 21, toccherà al regista Felice Farina e ai fisici Enrico Conti e Michele Michelotto. Conversazioni atomiche viene proposto anche alle scuole di tutta Italia. Info e biglietti sul sito del Multisala PioX.

"È una dichiarazione d'amore accorata e leggera alla scienza italiana, proposta in un'inusuale forma che fonde la commedia con il documentario – spiega il regista - Il film è una sorta di road movie nel quale mi affianca riluttante Nicholas Di Valerio nei panni del cine‐operatore-cavia di una sfida donchisciottesca: rendere comprensibili e affascinanti argomenti come la gravità einsteiniana e la meccanica quantistica anche a chi è convinto di non capirne un accidente o, peggio, di non averne alcun bisogno".