CULTURA

A breve il festival del giallo di Treviso: Sciascia, Dürrenmatt, Highsmith

Potrebbe essere una buona idea fare un salto a Treviso nel vicino fine settimana che segna il cambio di mesi, da settembre a ottobre. Da Padova è un attimo, meno di un’ora sia in auto che in treno. Da ogni area del centro nord est occorre un po’ più tempo, ma le rotte sono tutte rapide e agevoli e Treviso è una gran bella cittadina: pianeggiante e gradevole, ricca di storia e di canali, grande il giusto con nemmeno cento mila abitanti, capoluogo di una laboriosa provincia che le si colloca quasi tutta a nord, verso colline e monti con splendidi paesaggi. Dal 30 settembre al 3 ottobre 2021 vi si svolgerà la terza edizione del festival letterario Treviso Giallo, presso il Museo Luigi Bailo: incontri con gli autori, tavole rotonde tematiche, iniziative di documentazione e confronto dedicate ai 100 dalla nascita degli scrittori Leonardo Sciascia e Friedrich Dürrenmatt, proiezioni cinematografiche per celebrare i 100 anni dalla nascita anche della scrittrice Patricia Highsmith, visite guidate alla "Treviso Noir", alcune varie specifiche attività in comuni e librerie della Marca trevigiana.

Abbiamo già narrato la varietà dei festival di genere giallo e noir, di tutto di più, un po’ ovunque in Italia, edizioni annuali talora cominciate decenni fa - ne avevamo parlato qui. Si parlava delle manifestazioni previste nel successivo 2020, eravamo alla vigilia della diffusione della malattia Covid-19 e poi dell’esplosione della pandemia. Alcuni eventi si sono svolti perlopiù a distanza, altri sono stati spostati di qualche mese, altri hanno saltato un’edizione e sono ripresi nel 2021. A Treviso si è consolidata una bella esperienza multimediale che, tra qualche settimana, riesce ad abbinare le riflessioni storico-culturali sul genere e la presentazione delle uscite più recenti di scrittori e scrittrici ben noti agli appassionati, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico dei lettori e dei curiosi oltre steccati di etichette e stili.

Sciascia e Dürrenmatt costituiscono il cuore del festival di Treviso 2021: una lectio magistralis ciascuno e altre interessanti manifestazioni sia per il grande italiano (due folte tavole rotonde, la proiezione del documentario film della Fondazione Leonardo Sciascia, l’incontro formativo dell’ordine dei giornalisti sulla letteratura d'inchiesta, il tutto con il patrocinio del Comitato nazionale Centenario Sciasciano, della Fondazione Leonardo Sciascia e dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia) che per il grande svizzero (la mostra dedicata alle opere è una chicca, risulta abbastanza sconosciuto come artista). I due autori, nati a gennaio 1921 a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, e morti fra il 1989 e il 1990 a circa un anno di distanza, saranno anche un riferimento per le interviste e le chiacchierate con gli autori contemporanei presenti.

Leonardo Sciascia

Il siciliano europeo Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 - Palermo, 20 novembre 1989) fu presto appassionato anche di letteratura di lingua inglese, avido lettore degli scrittori americani e, tra essi, degli autori della nuova scuola hard-boiled, a partire dal capostipite Dashiell Hammett, quel genere poi divenuto noir per la carica di denuncia e di prefigurazione (propria anche dei romanzi del grande intellettuale siciliano). Sciascia è una lettura imprescindibile soprattutto per chi ama scrivere, si gode e s’introietta uno stile chiaro e limpido. In questo 2021 sono numerosi i volumi, le mostre e gli eventi che gli sono dedicati, in tutt’Italia.

Dopo i notevoli successi di scrittore (con predilezione non esclusiva per narrazioni gialle e noir, molte veri e propri capolavori) e varie peregrinazioni fra l’isola e la capitale, Sciascia andò in pensione dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1970 e divenne ben presto di casa alla Sellerio di Palermo, fondata dall’imprenditrice Elvira Giorgianni e dal marito fotografo Enzo Sellerio nel 1969. Era una specie di socio senza interessi finanziari nell’impresa, direttore editoriale, operatore dell’ufficio stampa e capo delle pubbliche relazioni, lettore e consulente per libri e titoli, spesso scrittore di tutte le parti non d’autore di quelli da editare. 

Il numero 1 della magnifica sempiterna collana “La memoria” fu Dalle parti degli infedeli, proprio di Sciascia, stesura completata a fine agosto 1979, uscì poche settimane dopo. La collana è blu, straordinaria e garantita, colore e copertina inconfondibili, un pezzo fondante la cultura italiana ed europea dell’ultimo mezzo secolo, impossibile che non ne abbiate letti decine, a vario titolo. All’inizio (fino al numero 71) lo stesso Sciascia scriveva i risvolti di copertina; poi continuò riservandosene solo alcuni (oltre ai propri), talora le avvertenze editoriali, i segnalibri, le introduzioni, finché visse; ora siamo giunti verso il numero 1207 (Malvaldi, Bolle di sapone, dal 2 settembre 2021 in libreria). E, ogni tanto, tutta la produzione letteraria di Sciascia ritorna in nuove curate edizioni.

Friedrich Dürrenmatt

Lo svizzero europeo Friedrich Dürrenmatt (Stalden in Emmental, 5 gennaio 1921 - Neuchâtel 14 dicembre 1990) divenne particolarmente conosciuto come drammaturgo e scrittore, sovvertitore di talune ingabbiate ipocrite regole proprio di certo romanzo poliziesco, innanzitutto attraverso l’irruzione (scientifica) del caso nei meccanismi d’indagine e il richiamo alle ingiustizie (più o meno giuste) nella rappresentazione delle umane verità. I suoi capolavori giovanili Il giudice e il suo boia (1950), Il sospetto (1951), La promessa (1957, con il significativo sottotitolo Un requiem per il romanzo giallo) costituiscono una pietra miliare nel passaggio dal giallo classico al noir. Dürrenmatt fu anche un acuto pittore: dipinti, caricature, disegni, ritratti, spesso ancora con l’intento di trasmettere umore noir e critica sociale.

Patricia Highsmith

Anche Highsmith nacque nel gennaio 1921, pochi giorni dopo Dürrenmatt e Sciascia. L’americana Mary Patricia Plangman (Fort Worth, Texas, 19 gennaio 1921 - Aurigeno, Svizzera, 4 febbraio 1995) risulta molto meglio conosciuta come Patricia Highsmith (oltre che come Claire Morgan) ed è stata una delle più straordinarie scrittrici del secolo scorso, in qualche modo cofondò in teoria e in pratica il genere noir e la suspense fiction. Giusto riscoprirla. Sono spesso più note la sua dimensione caratteriale (una certa misantropia ed eccentricità) e le trasposizioni cinematografiche di alcuni suoi capolavori, piuttosto che la bellezza stilistica e letteraria delle sue trame e dei suoi personaggi. 

Patricia Highsmith scrisse, fra l’altro, un delizioso libricino che chi legge dovrebbe leggere, chi scrive dovrebbe studiare, la cui seconda edizione italiana ha un’ottima prefazione di Andrea Camilleri. Il testo è un intelligente dialogo con sé stessa, le proprie intenzioni, i propri fallimenti e successi, con gli indispensabili consigli, dalla trama agli incipit, dalle stesure alle revisioni, di una narrazione di genere (e non solo): Come si scrive un giallo, Minimum fax 2007 (orig. 1966, 1981; trad. Fiorella Cagnoni e Silvie Coyaud). Oltre che per i film e il rapporto con il cinema, a Treviso sarà ricordata ragionando sull’investigazione al femminile con la Questora di Padova Isabella Fusiello.

Romanzieri, collane, laboratori per bambini e percorsi digitali

Molti i romanzieri contemporanei presenti nel programma del festival con la loro ultima opera, non solo italiani, in ordine di apparizione: a Treviso Gabriella Genisi, Giancarlo De Cataldo, François Morlupi, Vera Sullam, Andrea Vitali, Cristina Cassar Scalia, Massimo Carlotto, Piergiorgio Pulixi, Nicola Moncada, Paolo Roversi, Alessandro Robecchi, Davide Longo, Luca Crovi e Piera Carlomagno; fuori Treviso, alcuni dei citati oltre a Federico Camporese, Roberto Tiraboschi e Vera Slepoj. Altre scrittrici e scrittori parteciperanno alle tavole rotonde. Inoltre, bambine e bambini troveranno la mattina di domenica 3 la novità della sezione Giallo Kids, la presentazione di due libri e relativo laboratorio con i due autori Marco Zanchi e Beatrice Peruffo.

Interessante anche la presentazione della collana Digital Investigation, nata dalla collaborazione tutta padovana fra l’agenzia di comunicazione site By site, l’Associazione Culturale Sugarpulp e la casa editrice Linea Edizioni, che promuovono un percorso letterario per diffondere cultura digitale, uscendo dai soliti percorsi only digital:  riuscire a far comprendere il digitale e le sue potenzialità anche a chi non è del mestiere, attraverso racconti di scrittori e scrittrici capaci di coinvolgere i lettori, testi letterari cartacei capaci di approfondire tematiche e concetti che spesso si danno per scontati, ma che scontati non sono.

Il primo romanzo uscito nella collana è opera del patavino Carlo Callegari: La Ling Gao Gang, romanzo di genere che racconta tematiche come l’inclusione e la disabilità in maniera diversa dagli stereotipi. La narrazione parte dal cyber-colpo del secolo: un furto di 100 milioni di dollari ad Alibaba, il colosso dell’eCommerce cinese. Un’agenzia internazionale mette una taglia milionaria sui colpevoli e, così, quattro amici disabili creano un improbabile gruppo di investigatori per risolvere il mistero. Il secondo titolo della collana è di Riccardo De Palo, giornalista e scrittore romano: Sequestro virtuale, un’immersione nel dark web e nelle più moderne forme di cyber criminalità. 

Il presidente del comitato scientifico del festival letterario di Treviso è Elvio Guagnini, professore emerito dell’Università di Trieste, non a caso. La storia del giallo in Italia deve molto alla "scuola triestina", storicamente riferibile al grande maestro Giuseppe Petronio (1909-2003), studioso interdisciplinare e divulgatore meticoloso di ogni forma della cosiddetta letteratura popolare, soprattutto quella di genere: gialla, noir, poliziesca, di spionaggio. Vi sono ben cinque università che si cointestano la collaborazione scientifica: oltre a Trieste, Padova, Venezia, Iulm Milano, L’Aquila. I direttori organizzativi sono due e anche quest’anno hanno predisposto un ottimo programma: il giornalista pubblicista e criminologo Pierluigi Granata, la responsabile di LINEA edizioni e presidente dell’Accademia Veneta Lisa Marra.

Cominciamo a organizzarci per andare a Treviso.

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