Scienza e Ricerca

27 Giugno 2019

Che la ricerca sia con voi. La preghiera di Silvio Garattini per le nuove generazioni

L’intero ‘sistema ricerca’ in Italia si misura da sempre con vuoti burocratici, gestioni complesse e a volte troppo articolate, mancanze, anche e soprattutto di tipo economico. È un sistema che fatica a decollare, nonostante negli ultimi 20 anni abbia trovato nuova linfa dall’introduzione di  forme di finanziamento prima inesistenti, che fatica a svilupparsi, a crescere, a sfruttare realmente le potenzialità che potrebbe offrire. Ma, allo stesso tempo, da sempre, alle nostre ricercatrici e ai nostri ricercatori vengono riconosciuti a vari livelli, ottime capacità e grandi risultati.

Quando si parla di ricerca in Italia, le questioni con cui si è costretti a confrontarsi sono diverse. A partire da quella più dibattuta, i finanziamenti, sia pubblici che privati, che si confermano tra i più bassi di tutta Europa. Il nostro Paese investe infatti l’1,3% del Pil, la Germania il 3,5%, la Svizzera il 3%, la Danimarca il 3,1% la Svezia il 3,3% e la Finlandia il 3,5%. In generale la situazione europea rispetto al resto del mondo, non è delle migliori e nel 2018 gli investimenti in R&S di tutta l’Europa, ad eccezione della Russia, sono stati pari al 20%, contro il 27% del nord America e il 43% dell'Asia.

Ma non è solo una questione di soldi. Problemi e possibili soluzioni, sono da ricercare nell'intero 'sistema ricerca'.

Intervista a Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e per molti anni direttore. Nel 2018 gli è succeduto alla direzione, il professor Giuseppe Remuzzi