Mondo salute

07 Giugno 2019

Medicina a Padova nei secoli: Vesalio e la scuola anatomica padovana

Andrea Vesalio giunge a Padova nel 1537. Si laurea in medicina in questo ateneo e qui ottiene la cattedra di chirurgia con l’obbligo di insegnare anche l’anatomia. Si pone fin da subito come un innovatore. Esalta l’importanza della manualità, esegue direttamente l’autopsia sul cadavere senza accettare passivamente la lezione degli antichi. Fino a quel momento il docente in cattedra leggeva il testo di anatomia dei classici, un incisore sezionava il cadavere e un ostensore mostrava sul corpo i vari organi. Ora Vesalio riunisce in sé queste tre figure, rendendo sistematico in anatomia il metodo dimostrativo. Nel 1543 dà alle stampe la sua opera maggiore, i De humani corporis fabrica libri septem, un progetto editoriale imponente che al testo affianca oltre 300 immagini.

Andrea Vesalio è il primo dei grandi nomi che segnano l’età d’oro dell’anatomia padovana. Dopo di lui, solo per citarne alcuni, si ricordano Realdo Colombo e Gabriele Falloppia. E ancora Girolamo Fabrici D’Acquapendende il cui nome rimanda al teatro anatomico dell’università di Padova e alle splendide Tabulae pictae a colori. Infine non si può non nominare Giovanni Battista Morgagni, che pone le basi della moderna anatomia patologica.