IN ATENEO

“Noi siamo tutti voi”. L’università di Padova con il College di Garissa

Pubblichiamo il testo della mozione presentata in Consiglio di Amministrazione sulla strage del College di Garissa.

La strage del 2 aprile, avvenuta nel College di Garissa, in Kenia, può essere assunta a simbolo delle forme di barbarie che oggi si rivolgono anche contro le scuole e le università. Queste morti interpellano direttamente, in maniera specifica, la nostra responsabilità d’istituzione scientifica e formativa volta a costruire un presente ed un futuro libero dall’intolleranza, dai fanatismi, dalle violenze.

L’università di Padova, che si sente vicina alle famiglie e agli educatori dei giovani uccisi, e ai sopravvissuti che continuano il loro cammino formativo, può con ragione affermare che “noi siamo tutti voi”. Infatti ci sentiamo ugualmente vittime di ciò che è accaduto e impegnati a reagire, in quanto ogni università è parte di una comunità formativa e scientifica diffusa universalmente, volta a costruire ponti tra culture, a dispetto dei conflitti e delle guerre.

Viviamo in un periodo in cui, sotto il pretesto dell’affermazione di tradizioni culturali, di verità e “purezza” delle fedi religiose, di difesa dalla crisi economica o da forme di oppressione politica, si moltiplicano episodi gravissimi e sistematici d’intolleranza e di violenza verso minoranze linguistico-culturali e religiose, nei confronti di operatori dei media e di difensori dei diritti umani, di oppositori politici, di rifugiati e di migranti.

Forme di “pulizia etnica”, se non di veri e propri genocidi, si ripresentano in diverse aree del mondo, perseguite da chi predica ed opera in nome dell’assolutismo politico e religioso. Stragi di popolazioni civili inermi, di donne, uomini, bambini, vengono condotte in maniera particolarmente efferata e disumana con il puro scopo di produrre terrore per dimostrare la volontà di “purificare” interi territori da forme di pluralismo culturale e religioso, specialmente là dove gli abitanti avevano convissuto o convivono normalmente in maniera pacifica e culturalmente feconda. Inaccettabili sono le azioni “simboliche” di violenza contro cristiani per imporre con la forza il terrore politico.

Specialmente odiose sono anche le azioni di sequestro di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi, condotte con lo scopo di eradicare un’educazione rispettosa delle scelte di vita loro e delle loro famiglie, dei loro diritti umani e di una formazione scolastica fondata sulla libertà dell’investigazione morale e scientifica.

Nel tempo le università, e quella di Padova in particolare, si sono trovate a difendere la libertà di formazione e d’investigazione, finanche la vita dei propri studenti e professori, in tempi di oscurantismo e di barbarie.

L’università di Padova, forte della sua tradizione di laicità e di accoglienza della diversità delle fedi e delle opinioni, e della sua antica e recente capacità di compromettersi per il rifiuto di ogni tirannide, si identifica con tutte le vittime del fanatismo, in particolare con le ragazze e i ragazzi del College di Garissa. Così intendiamo riaffermare la nostra vocazione di difesa dei diritti umani e della dignità della persona, riaffermando con maggiore forza un’attitudine a farsi sentinella di tali principi, con l’azione e con il pensiero, contro tutte le forme contemporanee di barbarie.

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