SOCIETÀ

Scienza della vita: storie narrate da ossa antiche

Le ossa nascondono più segreti di uno scrigno: come gli anelli nei tronchi degli alberi esse testimoniano infatti la nostra nascita e crescita sino all'età adulta, per poi tornare fragili nella vecchiaia. Le ossa si formano e crescono, si rigenerano nel corpo saldando fratture; ogni qualvolta che però si formano i metalli che sono contenuti nel corpo possono essere incorporati nel loro interno, così come il calcio e il fosforo. La presenza di questi metalli può rilevare dettagli sulla persona: la sua dieta, i farmaci assunti e persino quanto tempo ha vissuto in un certo luogo. La possibilità di tracciare questi metalli gioca quindi un ruolo determinante per ricostruire la storia di un individuo, di un popolo, di un paese.

Su questo filone vari ricercatori nel mondo hanno messo a punto delle tecniche innovative per la rilevazione e quantificazione di metalli nelle ossa: recentemente è stato dimostrato che la luce di sincrotrone – una radiazione prodotta da particolari acceleratori di particelle – ha una notevole potenzialità, rappresentando perciò un valido strumento di indagine. Un gruppo di ricercatori delle canadesi University of Saskatchewan e Lakehead University ha infatti analizzato, usando il Canadian Light Source (CLS) synchrotron, la presenza di metalli in ossa di marinai e altri individui che lavoravano ad Antigua tra il 1700 e il 1800, allo scopo di identificare delle correlazioni tra questi e la vita condotta nell'isola, mostrando allo stesso tempo che non si tratta di una contaminazione post mortem. L'attenzione è stata focalizzata su due metalli in particolare, il piombo e lo stronzio: il primo perché è noto che permane per lungo tempo nel corpo, il secondo perché è stato dimostrato che può sostituire il calcio nelle ossa. Proprio quest'ultimo ha fornito i risultati più importanti e innovativi: le persone, infatti, sono esposte allo stronzio attraverso la loro dieta; un certo quantitativo di questo elemento può quindi essere usato come indicatore per definire la provenienza di un individuo, o se è stato ad esempio in Inghilterra o in Africa. Dalla misura della sua concentrazione, si possono inoltre trarre informazioni inoltre sulla tipologia di vita condotta, se per ipotesi era un uomo di mare o una persona dedita alla coltivazione dello zucchero. Si tratta infatti di correlare in modo meticoloso e sistematico i dati provenienti da indagini effettuate da esperti di settori apparentemente molto diversi ma in realtà intimamente connessi. Dal connubio tra archeologia e altre scienze come la chimica, la fisica, la biologia e le scienze naturali è infatti possibile ricostruire uno scenario, tanto più fedele alla realtà quanti più pezzi di mosaico si riescono a raccogliere e usare per comporre il puzzle.

I risultati promettenti di questa ricerca hanno dato l'avvio a nuove ricerche su altri elementi ad oggi non ancora ampiamente studiati, suggerendo interessanti risvolti storici e sociologici oltre a quelli più propriamente archeologici.

Cinzia Sada

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