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Darwin, Wallace e Mendel: cronaca di un incontro immaginario

Il Dipartimento di Biologia propone un reading di Pierangela Quaja, con narrazione scientifica di Telmo Pievani, musiche di Giorgio Gobbo e Marta Ruzza e live visual di Marco Toffanin, sull'immaginario incontro fra i grandi scienziati Charles Darwin, Alfred R. Wallace e Gregor Mendel.

Charles Darwin attese più di vent’anni prima di pubblicare le sue rivoluzionarie idee e lo fece solo quando fu messo alle strette da un naturalista viaggiatore più giovane di lui, Alfred R. Wallace. Che cosa temeva? Non certo la Chiesa anglicana, bensì i suoi colleghi. E poi non era convinto della completezza della sua teoria, che lui chiamava il suo “lungo ragionamento”. In quel ragionamento mancava un pezzo: mancava una spiegazione delle cause delle variazioni individuali, che sono il combustibile dell’evoluzione per selezione naturale, e di come esse si trasmettono da una generazione all’altra.

Darwin nel 1862 stava proprio lavorando su questo argomento, e su un’ipotesi che rivelerà sbagliata. Quello stesso anno, uno sconosciuto monaco agostiniano di Brno, in Moravia, di nome Gregor Mendel, brillante matematico e abilissimo ibridatore di piante, progetta di visitare Londra in occasione dell’Esposizione Universale, con il recondito desiderio di poter incontrare il più famoso dei naturalisti inglesi, il padre della teoria dell’evoluzione. Mendel non lo sa, ma ha per le mani il pezzo di teoria che manca a Darwin. I due si sfiorano, sono a poche miglia uno dall’altro… Che cosa si sarebbero detti, se si fossero incontrati per un tè nel pub di Cromwell Road a South Kensington?

Per partecipare allo spettacolo è richiesta la prenotazione.

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