CULTURA

Musei e decolonizzazione

Il giorno 26 maggio 2022 al Liviano, un momento di riflessione sulle nuove sfide che i musei sono chiamati ad affrontare nella gestione del patrimonio dissonante. L’incontro è organizzato dal Centro di Ateneo per i Musei e dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova.

Sulla linea della Convenzione di Faro, si definisce dissonante quel patrimonio che può dare origine a interpretazioni conflittuali e ad approcci contrastanti da parte di diversi attori socio-culturali, ma anche, in senso diacronico, da parte di un medesimo gruppo in fasi storiche diverse. È un tema attuale - basti solo vedere gli atti di protesta sulle opere condotte dai movimenti Black Lives Matter negli ultimi anni – e particolarmente importante, che necessita di riflessioni e azioni alle quali le istituzioni culturali sono chiamate. Solo attraverso una lettura critica, infatti, è possibile promuovere un approccio partecipato che converta la dissonanza in un rilancio di valori nuovi e positivi per la società contemporanea, che si potrà così porre in dialogo con tale patrimonio in modo consapevole e costruttivo.

Intervengono Giulia Grechi, docente di Antropologia culturale e Antropologia dell’arte all’Accademia di Brera, che si interessa di studi de-coloniali e museologici, Gaia Delpino e Rosa Anna di Lella, funzionarie demoetnoantropologhe del Museo delle Civiltà di Roma, dove sono confluite anche le collezioni dell’ex Museo coloniale. Entrambe si occupano di questioni legate al patrimonio difficile e alla sua presentazione. Il Museo romano, infatti, negli ultimi anni sta molto lavorando su queste tematiche, proponendo workshop, laboratori e attività di approccio partecipativo a questi beni, seminari e proficui momenti di riflessione, che quest’incontro auspica di creare anche a Padova.

Introduce Alessandra Pattanaro, docente del Dipartimento e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici.

La partecipazione è libera.

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