UNIVERSITÀ E SCUOLA

Vuoi il diploma? Supera un quiz

Per conseguire un diploma di scuola media superiore negli Stati Uniti non è per forza necessario completare i quattro anni canonici di lezioni, interrogazioni ed esami. A chi ha abbandonato gli studi prima di finire, o non ha mai avuto la possibilità di cominciare, è data una seconda possibilità: superare un test creato ad hoc dall’American Council on Education in collaborazione con Pearson, colosso privato del settore dell’istruzione, che permette di ottenere una certificazione equivalente. Il test si chiama General Educational Development (GED) ed è stato, per oltre 70 anni, un importante strumento per generazioni di lavoratori di ogni età (18 milioni in totale dalla sua istituzione) per affinare le proprie credenziali educative e quindi accedere a posti di lavoro meglio retribuiti. Nel 2014, però, il GED ha subito una riforma radicale, che l’ha posto fuori dalla portata della stragrande maggioranza di persone che vorrebbero sostenerlo, mettendo quindi in dubbio il suo valore come trampolino di lancio per gli americani meno privilegiati.

“Il nuovo esame è estremamente sbilanciato a favore del tipo di competenze necessarie ad andare all’università e richiede molto più tempo per essere superato, ritardando quindi l’ingresso nel mondo del lavoro di chi lo sostiene – dice Lecester Johnson, Amministratrice delegato di Academy of Hope, un’organizzazione non-profit a Washington DC che offre corsi di formazione scolastica e professionale ai cittadini più marginalizzati della capitale federale – Ma molti degli adulti che si iscrivono ai nostri programmi di preparazione al GED lo fanno perché, senza di esso, non riescono nemmeno a ottenere un posto di lavoro non-qualificato, quindi hanno bisogno di avere questa certificazione per trovare un impiego, e quindi un reddito, il più in fretta possibile”.

Il nuovo GED viene amministrato solo in formato elettronico, quindi a computer, e include una serie di prove volte a misurare capacità quali il pensiero critico e analitico. Complessivamente, il test è stato ripensato in modo da meglio riflettere gli standard di apprendimento più rigidi, quelli del controverso Common Core, che sono stati adottati negli ultimi anni dalle scuole superiori di 45 stati dell’Unione (oltre che dal distretto di Columbia), standard pensati per preparare tutti i diplomati all’università indipendentemente dalle ambizioni professionali dei singoli. Inoltre, il GED costa oggi più che in passato. 

Il risultato è che, nel 2014, solo 55.000 americani lo hanno superato, un crollo del 90% rispetto ai 540.000 che ce l’avevano fatta nel 2013. “Per prepararsi a questo esame, i nostri studenti devono lavorare sulla propria alfabetizzazione digitale e, al contempo, approfondire le proprie conoscenze accademiche – dice Lecester Johnson – Per chi non è così fortunato da avere accesso continuo a un computer, è difficile esercitarsi a sufficienza, bisogna andare in biblioteca, il che significa spendere soldi per il trasporto, prendersi permessi dal lavoro, trovare una qualche sistemazione per i figli”.  

Inoltre, il nuovo approccio più teorico non è necessariamente adatto a persone che aspirano sì a migliorare il proprio status socio-economico ma comunque nel contesto di impieghi da “colletti blu” e quindi non in prospettiva universitaria (anche se il GED può servire anche per fare domanda al college, con circa il 95% di atenei che lo accetta al posto di un diploma). Una scelta che può rivelarsi problematica in un momento storico in cui, se è vero che l’amministrazione Obama vuole motivare sempre più americani a frequentare almeno due anni di università, è anche vero che, secondo stime del dipartimento del Lavoro, le occupazioni più richieste nel 2020 non saranno l’avvocato o l’ingegnere, ma l’infermiere e la badante non diplomati. 

In generale, gli esperti concordano che il GED, creato nel 1942 per permettere ai veterani della Seconda guerra mondiale di conseguire l’equivalenza al diploma di scuola superiore e reintegrarsi più facilmente nella vita civile, e poi offerto a tutti a partire dal 1947, andasse riformato per stare al passo con i tempi. Ma le profonde revisioni fatte all’esame l’anno scorso sollevano due questioni importanti. “Che le modifiche fatte fossero assolutamente necessarie per aiutare i partecipanti a trovare lavoro è molto discutibile – dice Johnson – Inoltre, dati i risultati, penso dobbiamo ripensare al tipo di formazione scolastica che offriamo agli adulti. La difficoltà dell’esame è sì aumentata, ma non l’abilità del sistema di preparare gli studenti a sostenerlo”. 

Naturalmente il problema ha a che vedere con le risorse limitate che sono messe a disposizione dai governi federale e statali alle organizzazioni e ai programmi che si occupano di formazione per adulti. “È un settore che in questo paese si basa soprattutto sul lavoro di volontari – conclude Johnson – a meno che non ci si trovi in una grande città, i corsi di preparazione al GED, così come quelli di alfabetizzazione di base, sono gestiti da personale esiguo che opera con budget molto ristretti”.  

Valentina Pasquali

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