IN ATENEO

Almalaurea: migliorano i risultati dei neolaureati italiani

Un’indagine su 230.000 laureati nei 64 atenei aderenti al circuito AlmaLaurea per delineare il profilo dei giovani all’uscita dal percorso universitario. 

I dati, pur in un quadro non confortante per l’Italia (tra le ultime, tra i Paesi Ocse, con una quota di laureati nella fascia di età 25-34 anni pari al 21%, agli stessi livelli di Repubblica Ceca e Turchia), rimandano comunque a un miglioramento della situazione. Aumenta infatti - secondo AlmaLaurea - la quota di giovani che terminano gli studi nei tempi previsti; diminuisce la quota di laureati che terminano gli studi con un numero alto di anni fuori corso; cresce la frequenza alle lezioni; si estende l’esperienza di stage e tirocini durante gli studi e si mantiene costante la tenenza ad avvantaggiarsi delle opportunità di studio all’estero. Sullo stesso argomento, aumentano anche i giovani laureati provenienti da altri Paesi: sono oltre 7.000 (contro i 2.000 del 2005) e provenienti soprattutto da Albania (16% del totale), Romania, Cina, Camerun, Grecia, Germania, Ucraina, Moldavia, Polonia, Francia, Russia. Specifiche anche le aree di studio a cui si iscrivono gli stranieri: in prima fila medicina, odontoiatria e ingegneria. Nonostante questo, l’Italia rappresenta comunque un polo attrattivo debole per gli stranieri con una media di circa la metà inferiore rispetto a quella dell’area Ocse. 

L’età media alla laurea è oggi pari a 25,5 anni per i laureati di primo livello, 26,8 per i magistrali a ciclo unico e a 27,8 per i magistrali biennali. Su 100 laureati, terminano gli studi in corso 41 laureati triennali, 34 laureati a ciclo unico e 52 magistrali. Sono solo 13 su 100 gli studenti che terminano gli studi fuori corso di 4 anni o più (il dato più basso mai registrato).

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