IN ATENEO

Cda Università: nuovo direttore generale e bilancio di previsione 2014

Emanuela Ometto, in precedenza dirigente dell’area finanza, è il nuovo direttore generale dell’università di Padova. Lo ha deciso all’unanimità il consiglio di amministrazione, dopo il parere favorevole del Senato accademico alla proposta del rettore e della commissione per la valutazione delle candidature. Attesa entro 60 giorni la relazione programmatica del nuovo direttore con le linee d’azione dell’amministrazione per i prossimi tre anni.

Il cda ha votato inoltre il bilancio di previsione 2014. Un bilancio “presuntivo” più che “preventivo” visto che il ministero non ha ancora ripartito fra gli atenei il fondo di finanziamento ordinario 2013. Sono stati tuttavia fissati alcuni paletti fondamentali. Come la garanzia del massimo impegno per destinare i fondi necessari al pagamento delle borse di studio  per tutti gli studenti aventi diritto; la sostanziale invarianza del gettito della contribuzione studentesca; il finanziamento degli assegni di ricerca nella stessa misura del 2013; la conferma delle risorse destinate agli investimenti per la didattica e al miglioramento dei servizi agli studenti.

Ribadito per il 2014 un rafforzamento dell’impegno per la Scuola Galileiana. Altre priorità di bilancio sono l’edilizia, la sicurezza e il personale. Le entrate superano quota 553 milioni, con il 56% della cifra legata a trasferimenti ministeriali, e una percentuale di contribuzione degli studenti pari al 18%. Per quanto riguarda le spese, importante la cifra destinata alla didattica e ai servizi agli studenti: oltre 48 milioni di euro. Il pareggio è a quota 575 milioni di euro, in virtù di un avanzo libero presunto che supera i 22 milioni.

Infine, il consiglio di amministrazione ha fatto proprio il documento, redatto da una commissione nominata dal rettore, che indica il cammino che l’ateneo intende seguire per i prossimi tre anni. Il documento, che mette a confronto Padova con le università italiane più importanti, individua i punti di forza e di criticità rispetto agli altri atenei. Tra i punti di forza  l’elevata qualità della ricerca, il buon equilibrio finanziario, il positivo rapporto studenti-docenti, il trend fortemente positivo nell’acquisizione di progetti europei di ricerca, la qualità e il rigore della didattica. Quanto alle criticità, che l’università è chiamata ad affrontare, l’attenzione si concentrerà sulle misure per contrastare la scarsa attrattività verso gli studenti da fuori regione e la modesta presenza di docenti e ricercatori stranieri. Ma anche per incidere sul non soddisfacente posizionamento nei ranking internazionali e favorire le misure di accoglienza per i fuorisede.

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