IN ATENEO

L'università di Padova verso Marte: Exomars 2016 e 2018

In questi giorni il "Dreams Team" del Cisas, in collaborazione con L’Inaf, osservatorio Capodimonte di Napoli, ha consegnato all’Agenzia spaziale europea (Esa) il modello elettrico ingegneristico dell'esperimento Dreams per la missione Exomars 2016. È un importante risultato sia per lo sviluppo del modello da volo che sarà consegnato entro la fine dell'anno, sia per l'intera missione. Infatti il team padovano, guidato dal professor Stefano Debei, è stato il primo ed il più veloce nella consegna del prototipo, che è di fondamentale importanza per la verifica delle funzionalità e delle prestazioni di hardware e software.

L'esperimento, infatti, consta di numerosi e sofisticati strumenti per la misura di pressione, temperatura, velocità del vento marziano, umidità, presenza di polveri e caratterizzazione delle loro proprietà elettriche. Il tutto è gestito da una complessa elettronica e da un software “intelligente” che deve pilotare autonomamente tutte le misurazioni e le analisi preliminari, prima di inviarle a terra e questo in un ambiente in cui la temperatura varia da -110 a 20 °C nell'arco del giorno marziano. È una sfida tecnologica in cui l’Italia svolge un ruolo di primo attore grazie al contributo dell’Asi (Agenzia spaziale italiana).

Il contributo del Cisas al programma congiunto Esa-Roskomos, riveste un ruolo di primo piano per la missione del 2016, che prevede un satellite orbitante e l’atterraggio di un lander realizzato dalla Thales Alenia di Torino. Il lander porterà con sé un importante esperimento  per l’indagine e lo studio dell’atmosfera marziana sia durante la fase di discesa sia al suolo, caratterizzando anche le polveri durante una stagione corrispondente a tempesta di sabbia.

Sarà la prima volta che un lander, tutto europeo ed italiano, atterra sul suolo marziano, analizza l’ambiente e trasferisce le preziose informazioni a terra con prestazioni fino ad ora mai raggiunte. Il Cisas contribuisce inoltre anche alla successiva missione del 2018 con Amelia, esperimento che elabora e interpreta scientificamente i dati dei sensori ingegneristici presenti sul modulo di discesa e collaudando per Esa, nel simulatore marziano sviluppato ad-hoc, il sofisticato trapano che andrà ad investigare il sottosuolo di Marte.

 

Per approfondimenti: la sfida per la conoscenza di Marte

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