IN ATENEO

Unistem Day: la ricerca sulle staminali arriva nelle scuole

I numeri sottolineano l’importanza della “giornata” che ha visto un’Europa unita dalla scienza, da Catania a Stoccolma: 45 atenei partecipanti di Italia (36), Spagna (6), Irlanda, Regno Unito e Svezia (1), 20 mila studenti delle scuole superiori coinvolti con oltre 250 specialisti fra ricercatori, clinici, sociologi, tecnici, comunicatori della scienza, tutti insieme per l’“UniStem Day”, più grande evento divulgativo sulle cellule staminali a livello continentale.

A Padova l’”UniStem Day” ha avuto la propria ribalta nell’aula magna dedicata a Galileo Galilei, affollata di studenti delle scuole superiori. Presi per mano da ricercatori e docenti, hanno effettuato un appassionante viaggio nel mondo della scienza, per  comprendere, in particolare, cosa significhi fare ricerca sulle cellule staminali. Hanno ascoltato “storie di scienza che – come si affermava nel filmato che ha aperto la mattinata – portano lontano dove nessuno era mai passato prima”. E proprio ai giovani è stato rivolto un invito: state sempre dalla parte dei fatti e mai delle convenienze. Un salutare antidoto anche contro le "bufale", che nulla hanno di scientifico.

“UniStem” è nato a Milano nel 2009. Quell’anno partecipò solo la “Statale”, organizzatrice della manifestazione attraverso il suo Centro Interdipartimentale di ricerca sulle cellule staminali, ma negli anni le adesioni sono aumentate e nel 2013 si sono oltrepassati anche i confini nazionali. L’importanza di questo appuntamento annuale è stata sottolineata anche da Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica nel messaggio letto dagli studenti da Paolo De Coppi, uno dei guru delle staminali, ha parlato di “esaltante occasione di approfondimento” sulle cellule staminali, che racchiudono le maggiori speranze per la cura di alcune malattie, soprattutto nell’età pediatrica.

Per Padova è stato anche un momento di confronto e di scoperta, attraverso le esperienze narrate dalla viva voce dei protagonisti della ricerca. Fra attese e delusioni, fra dubbi e certezze, fra scoperte e risultati, a volte, deludenti. Ne è sortito un dialogo critico e stimolante fra studenti liceali e scienziati sul mondo della ricerca in biologia e medicina a partire da temi scientifici ed etici relativi allo studio delle staminali. Loriano Ballardin, del dipartimento di Biologia, ha parlato dell’”eterna giovinezza dei botrilli”, piccoli organismi marini che vivono in colonie, appartenenti a tre generazioni, a forma di fiore; Francesca Schiavi (dipartimento di Medicina) ha raccontato come è avvenuta la scoperta di un gene, grazie ad una fortunata concomitanza di eventi, nell’ambito della ricerca per la lotta ai tumori; Nicola Elvassore, "ingegnere delle staminali", ha spiegato come le tecnologie e l'elettronica possano essere applicate anche per operazioni di microingegneria sugli organi umani. Paolo De Coppi ha approfondito il tema della medicina rigenerativa, sottolineando come clinica e ricerca debbano viaggiare sempre unite.

"Fatevi molte domande e non arrendetevi mai nella ricerca delle risposte" sintetizza poi, nel suo messaggio agli studenti, Michela Pozzobon, ricercatrice e regista di UniStem a Padova.

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